Nato sotto una cattiva stella (anzi cinque), dopo esser quasi stato soffocato nella culla (con l’abortito esecutivo mattarello cottarello-e-mangiato, che avrebbe rischiato la sollevazione popolare) e sempre col-fiato-sul-collo, tenteranno in ogni modo di togliergli il respiro al più presto e affrettare il tramonto dell’astro sorgente; insomma, non s’aspetta una vita agevole il governicolo gialloverdone da poco insediato (e assediato) a Palazzo Chigi, famigerata “Prua d’Italia”.

Affannandosi in soccorso ai potentati dell’élite global-mondialista, tanto cara ai Bezos e Soros, i soliti notori giornaloni debenedettini e gazzettine latrocinanti caltagirovaghe vanno a caccia, penna-biro (o tastiera) in resta, dei neo-ministri, per colpirli, abbatterli e sommergerli con valanghe di macchinose fanghigliose bombarde. Col risultato sconfortante (per i primi) di migliorare invece, agli occhi dell’opinione-pubblica, la reputazione e l’immagine dei bersagli che hanno di mira. E di accrescerne i consensi. Tale è la credibilità di questi scribacchini prezzolati!…

Addirittura, in tema di immigrazione, le due emme Macron-Merkel devono abbozzare discreto visetto a pessimo giochino, dichiarando una generica solidarietà al nostro sforacchiato Stivaletto peninsulare, “abbandonato” dall’affondante zatterone medusiano dell’Ue nell’affrontare l’assalto afro-mediterraneo dei disgraziati povericristi (prevalentemente maomettani) che affidano le proprie (mala)sorti ai gommoni flosci e ai superfinanziati battelli delle Scafisti-Ong Lines: si tratta di quelle masse di profughi o morti-di-fame o aspiranti delinquentelli, se non predestinati schiavi, carne da fatica o da svago, che gli sciccosi dem della gauche caviar hanno generosamente pensato di invitare – tramite lucrose coop e mafiocapitali varie avariate – a casa d’altri, cioè non nei loro villoni in collina o lussuosi attici ad equo-canone nel centro-storico romano, ma a contendere metriquadri di strada dissestata e alloggi fatiscenti ai miserandi eppur spesso dignitosi abitanti autoctoni delle dimenticate periferie urbane.

Se, nel sodalizio della stramba accoppiata grillino-leghista, il salvifico Salvini, da un lato, quotidianamente strombazza – a favore di flash, social e telecamere – sparate ad-alzo-zero contro la crocerossa, i nègher e i rom (gli piace vincere facile!), ottenendo plausi dall’innominato volgo disperso e percentuali plebiscitarie nei sondaggi (attenzione, però, all’effetto panna-montata, o pallone-sgonfiato, già sperimentato dall’ex Cava/liere Dimez/zato e dal pluriritirato muzioscevolante Rignanese!), all’opposto il reuccio Di Maio si scopre colle pezze al cu nell’arduo, costoso compito di procurare l’agognato reddito-di-cittadinanza ovvero acconcia occupazione lavorativa a milioni di fagnani ove non alacri sfortunati connazionali, specialmente giovani meridionali (diseredati almeno dai tempi garibaldini).

Speriam che, alla-fin-fine, i… Conti tornino!

Sarà dura.

Durerà?

Enrico S. Laterza

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