75° Festival del Cinema di Venezia
Amanda Seyfried

In occasione del 75° incontro cinematografico riproponiamo tre articoli relativi alla precedente edizione del 2017.

Tre Film di grande successo presentati nel 2017, durante la passata edizione del Festival del Cinema di Venezia, Tre articoli di Gianni Convertini, Elisa Mannarino e Lorenzo Giusti che ci faranno fare un tuffo nel recente passato, prima della prossima apertura di VENEZIA 75.

Tutte le foto sono di Debora Convertini.

VENEZIA 74: E' IL GIORNO DI GEORG CLOONEY E MATT DAMON CON SUBURBICON   

 Lido di Venezia 2 settembre 2017

Suburbicon, il nuovo film diretto da George Clooney, chiude la giornata odierna di Venezia 74. A presentarlo l’attore e regista americano, Matt Damon e Julianne Moore.

Ambientato in una periferia di una città immaginaria nell’America nel 1959: George Clooney ha diretto questo copione scritto dai fratelli Coen, il motivo che l’ha spinto a farlo è che l’America di oggi non è poi così diversa da quella di Suburbicon. La trama :

Gardner Lodge Vive a Sburbicon con la moglie Rose, rimasta paralizzata a seguito dim un incidente, e il figlio Nicky. La sorella Gemella di Rose, Margaret, e sempre con loro,per aiutare in casa. L’apparente tranquillità della cittadina entra in crisi quando una coppia di colore, i Meyers, con un bambino dell’età di Nicky, si trasferisce nella villetta accanto ai Gardner.

L’intera comunita di Suburbicon s’infiamma e si adopera per ricacciare indietro “i negri”, con ogni mezzo. Intanto, due delinquenti, irrompono nottetempo nell’abitazione dei Lodge  e li stordiscono con il cloroformio, uccidendo Rose. Matt Damon è un padre caratterizzato da una lucida follia, spiega così il suo personaggio il regista Clooney: “È l’America degli anni ’60. Abbiamo dovuto crescere dopo il peccato originale della schiavitù, finiamo per incolpare gli afroamericani di tutto.

Diamo la colpa alle minoranze, i Myers nella storia si prendono la colpa di tutto, mi sembra giusto aver realizzato un film che guarda nella direzione sbagliata”. George Clooney e Matt Damon hanno specificato che non è un film che Parla di Trump.

Giovanni Convertini

 

Donald Sutterland

VENEZIA 74 GRANDE SUCCESSO PER ELLA & JOHN  DI VIRZI’

 Lido di Venezia 3 settembre 2017

Risate e tanta commozione per Ella & John di Virzi’, con una grande Hellen Mirren e un superbo Donald Sutherland, che con la loro interpretazione impressionano il Lido di Venezia (dimostrato con 8 minuti di applausi), una prova sopra le righe e che potrebbe prendere qualche premio, sia a Venezia che altrove.  

I protagonisti sono una vecchia coppia sposata, lui a presenza intermittente a causa di un Alzheimer progressivo, lei allo stadio ultimo di un cancro. Quando i figli arrivano a casa dei genitori per ricoverare la mamma in ospedale la trovano vuota, e vuoto è il garage dove riposava il camper del titolo, quel "cercatore di piacere" anni Settanta, quei "dodici metri d'amore" che per Ella e John sono stati il mezzo che li ha portati in vacanza ogni estate con i figli piccoli.

Nel film c'è tutto il senso della vita, e della vita che è ormai quasi tutta alla spalle, nel vecchio camper "Leisure Seaker" sul quale parte questa coppia di vecchi americani, bianchi e borghesi, fuga on the road e sgangherata, umoristica e dolente, attraverso l'America senza metropoli, quella vera e provinciale, quella dei boschi e dei paesaggi  per arrivare alla meta, la casa-museo di Hemingway.

"Vorrei avere la stessa energia del mio personaggio Ella - ha detto  Mirren - fino alla fine dei miei giorni, vorrei che la mia morte se possibile fosse piena di risate".La conclusione e drammatica e commuove lo spettatore che si immedesima in questa grande storia d’amore .

Elisa Mannarino

 

Lido di Venezia 4 settembre 2017   

 

VENEZIA 74:  TRE MANIFESTI 

Un titolo che sembra più scoraggiare lo spettatore anziche attirarlo, si trova un film che sa coniugare dramma teso e violento con umorismo scoppiettante e sarcastico.

Una recitazione strepitosa (la madre in cerca di giustizia, una durissima Frances McDormand (in odore di oscar per questa interpretazione ), lo sceriffo che non è riuscito ad arrestare il colpevole Woody Harrelson, il poliziotto razzista, ottuso e violento ma capace di gesti altruisti Sam Rockwell anche lui straordinario, tre personaggi che si dibattono fra sensi di colpa e un'idea personale di giustizia.

In questo capolavoro del ventunesimo secolo, si trovano i più disparati temi sociali attualissimi: razzismo, omofobia, stupro. La parola chiave di questo film è: GUERRA.

A Ebbing c'è una guerra in corso. Tutti contro tutti. La Polizia contro neri e gay, i figli contri i genitori, Mildred contro lo sceriffo, i cittadini benpensanti contro Mildred, lo sceriffo contro il suo tumore. Rapporti basati sull'annullamento dell'altro, su esigenze primarie che cancellano qualunque forma di empatia. Un grande film, duro e tagliente come un diamante.

I “manifesti” di questo capolavoro rimarranno visibili per l’eternità. Parlando del film Mc Dormand ha detto “il merito e tutto della regia di Martin, riesce a rappresentare al meglio  malinconia e ironia, e questo era un copione eccellente. Cast strepitoso film da non perdere. la trama Mildred Hayes è una madre divorziata e con un figlio a carico, Robbie.

A circa un anno dalla morte dell'altra sua figlia, Angela, violentata e bruciata viva, niente si è ancora mosso, la polizia sembra dormire  , non ce un colpevole. Mildred si accorge che sulla strada che porta alla sua casa vi sono tre cartelloni pubblicitari in disuso. Decide di affittarli dall'agente pubblicitario Red Welby e vi fa affiggere sopra tre frasi: "Stuprata mentre stava morendo", "E ancora nessun arresto", "Come mai, sceriffo Willoughby?". Basterà per arrivare alla verità?

C.G  Lorenzo Giusti

 

 

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Articolo pubblicato il 27/06/2018