L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Occhio-per-occhio (nero)

Domanda: la gravità (nonché la pena) di un reato violento dipende dalle mille sfumature di marrone dell’epidermide e dalla notorietà della vittima?

Diversamente dal solito, questo articolo domenicale sarà piuttosto breve (i miei venticinque – anzi dodici – lettori internautici ringraziano), poiché consta di un’unica domanda.

Ingenuamente, senza scomodare Dostoevskij e il suo Delitto e castigo, come mai, non appena s’è diffusa la notizia della grave aggressione a lancio d’uovo (ab ovo!) nei confronti dell’atleta di-colore Daisy Osakue (“probabilmente scambiata per una prostituta”, ipotizzava lei stessa), s’è subito scatenato giustamente uno sdegnato putiferio mediatico-investigativo, che, anche tramite l'ausilio delle immagini di videosorveglianza in quella malfamata zona periferica tra Moncalieri e Torino, dov’era accaduta l’offesa, ha condotto alla rapida individuazione dei responsabili (tre annoiati ragazzotti decerebrati, tra cui un figlio-di-papà-pidì, bel boomerang per i sinistri ambidestri nazionalrenzisti cavalcatori di razzismo!), mentre, quando – una sera di qualche anno fa – un meno abbronzato parente dello scrivente redattore, un cugino allora ventenne, durante una tranquilla passeggiata con amici in un’affollata via del centro-storico cittadino, ricevette da un perfetto sconosciuto, piombato così, all'improvviso, un inspiegabile, fulmineo, furioso, violentissimo pugno in pieno volto (forse per scommessa, sfida o “bravata”), con successivo ricovero ospedaliero d’urgenza, diagnosi di frat/tura dell’or/bita con necessario impianto di protesi permanente, oltre al rischio di di/stacco della rètina e di connessa cecità monolaterale, se non esito fatale, le competenti (?!) autorità inquirenti, col compatito sorriso-sulle-labbra e un’alzata-di-spalle, in presenza di doverosa denuncia, non mossero manco un dito per cercare il colpevole e persino le molte omertose telecamere puntate sul relativo tratto di marciapiedi risultarono, ad un’indagine privata della famiglia del giovane, spente – guarda caso! – o con le memorie cancellate?

Perché?

Gli occhi (neri) non sono tutti uguali?

 

Enrico S. Laterza

 

 

 

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Articolo pubblicato il 05/08/2018