Torino Fc vs Cosenza Calcio 4-0

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: facile vittoria dei granata nel 3° turno di Coppa Italia

Bene, credo proprio che la notizia di CR7+2, tifoso di quella squadrà lì fin da bambino, abbia tranquillizzato tutti, soprattutto i commercianti torinesi, che si affretteranno a esporre la foto del giocatore portoghese fuori dalle proprie vetrine, nella speranza di incrementare gli affari.

A parte che, quella squadra lì, nel periodo in cui lui era bambino, era suppergiù quella di Maifredi (mu@@@): mi chiedo perché non abbia “tifato” per il Milan di Sacchi o l’Inter dei tedeschi, vuol dire che appena lo incontro, glielo chiederò.

Mi direte, ma che c’entra CR7+2 con la partita di stasera e con il Torino?

C’entra, c’entra eccome.

Il fenomeno di Funchal, lo sappiamo bene, ha la grave colpa di aver oscurato la sontuosa e dispendiosa campagna acquisti dell’imprenditore di Masio e del suo fedele scudiero: tre giocatori, di cui il primo rischia una condanna penale, il secondo è diventato un fenomeno, seguito addirittura dal CT brasiliano, ed il terzo vale esattamente quanto quello che è partito, destinazione Verona sponda Chievo, e quello che sta per partire.

Aggiungiamo la vendita dell’unico degno prodotto del vivaio, sostituito, spesso, da un giovane tornato all’ovile, un attaccante, riciclato difensore di fascia per stretta necessità. Complimenti.

A pochi giorni dalla chiusura della campagna trasferimenti, si continua a leggere di trattative e trattative, semplicemente sfiancanti, ma che naturalmente non portno a nulla di concreto e di ufficiale.

Siamo piuttosto, come già sottolineato in un precedente articolo, in zona Cerci-Zappacosta, e la curiosità sale: ho scritto curiosità e non incertezza, perché sappiamo bene cosa farà l’ultimo giorno di mercato il presidente, in nome della plusvalenza. Si tratta solo di scoprire chi sarà, o saranno, quest’anno mi gioco la doppia, il sacrificato o i sacrificati.

Aggiungiamo il silenzio societario sui risultati della prelazione in campagna abbonamenti, e ne rinviene un quadro abbastanza desolante. Neanche la CIA, il KGB o la STASI.

Walter “il bello deve ancora venire” Mazzarri, per l’esordio ufficiale, stasera manda in campo (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri, Baselli, Rincon, Meité, Berenguer; Falque, Belotti.

Risponde il tecnico rossoblu Braglia con (3-5-2): Saracco, Idda, Dermaku, Tiritiello; Corsi; Bearzotti, Palmiero, Varone, Bruccini, D’orazio; Perez, Di Piazza.

Quindi 9/11 della squadra di Mihajlovic dal primo minuto, la più forte da quando è stato inventato il football, e 2/3 dei nuovi acquisti in campo.

Prima di cominciare con il commento al match, onore al Cosenza Calcio, per la visita a Superga. Applausi.

Spalti quasi deserti allo Stadio Olimpico.

Minuto di raccoglimento in onore del padre del tremendismo: ciao Gustavo. R.I.P.

Qualche minuto di studio e alla prima occasione il Torino passa in vantaggio, con un gran goal, tra l’altro: corner corto di Berenguer per Iago che crossa lungo per Baselli (evidentemente uno schema), che con un gran tiro al volo, dal limite dell’area, fulmina Saracco.

La squadra di Mazzarri cerca il gioco, tiene a lungo il possesso palla, ma non crea grossi problemi alla difesa calabrese.

Raddoppio verso la mezz’ora: contropiede di Baselli che serve Belotti in velocità, il “Gallo” entra in area, scarta il marcatore e di destro insacca.

Il Torino cerca la terza marcatura, ma con scarsa fortuna: finisce 2-0.

Buon primo tempo, tutto sommato, anche se i calabresi si sono dimostrati di livello decisamente inferiore: mai impegnata la difesa, centrocampo che cerca di proporre, ma manca un giocatore che detti i tempi e i ritmi (e probabilmente non arriverà), discreta spinta sulle fasce, buoni là davanti. In gran spolvero Belotti e Baselli, propositivo Meitè, gran fisico ma poco  dinamismo, molto attivo Iago, nonostante questo modulo lo penalizzi.

Nessun cambio per Mazzarri all’inizio della ripresa.

Palla che gira a lungo, spesso a vuoto, per linee orizzontali: sembra di rivivere il titic-titoc tanto caro al vate genovese.

Poi arrivano le fiammate in verticale e la squadra va in goal.

Due reti nel giro di un minuto: al 65’ terza rete di Belotti, doppietta per il “Gallo”, che insacca di sinistro, in diagonale, su assist ancora di Baselli e un minuto dopo 4-0 di Rincon che insacca in corsa, un perfetto cross di Iago.

Entrano Bremer per Izzo, Lukic per Baselli e Ferigra (classe ’99, vivaio Fiorentina) al posto di N’Koulou.

Finisce 4-0.

Ripresa giocata su ritmi molto più blandi rispetto al primo tempo, nessun pericolo creato da parte del Cosenza e Torino che ha mantenuto quasi costantemente il possesso palla.

Una vittoria che non deve esaltare troppo, diciamolo chiaro e tondo: un match nemmeno troppo impegnativo, poco più che una amichevole, vinto facilmente, come da copione.

Sabato pomeriggio a Roma sarà tutta un’altra musica.

P.S. In tribuna era presente Ola Aina, a quanto pare nuovo acquisto, ennesima scommessa del duo Cairo-Petrachi: prestito secco dal Chelsea, nella miglior tradizione del Torino FC.

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 12/08/2018