Presentazione del libro “I Gozzano di Cereseto e la loro discendenza dai Gozani di Casale e di Luzzogno. Genealogia familiare” – Intervento di C. M. Burdet

La storia e la difficoltà della ricostruzione genealogica.

Domenica 23 settembre 2018 alle ore 15,00 si è svolta la presentazione del libro «I Gozzano di Cereseto e la loro discendenza dai Gozani di Casale e di Luzzogno. Genealogia familiare», presso la Chiesa di San Gaudenzio di Agliè.

La storia minore anche nel campo della ricerca genealogica riserva, come sempre, aspetti inediti e curiosi, indispensabili per ricostruire il filo delle parentele e delle vite dei personaggi che hanno avuto un ruolo importante e un “riconoscimento” nella memoria ufficiale.

In ogni caso è necessario evidenziare che è precisamente la conoscenza di questi intrecci famigliari che permette di ricostruire quegli elementi a cui sovente servono come utile complemento alla cosiddetta storia maggiore.

La conferenza di cui sopra, tra i tanti aspetti interessanti trattati, ha evidenziato un dato sovente poco percepito, ossia l’oggettiva difficoltà di ricostruire l’albero genealogico nell’arco dei diversi secoli.

Infatti questa difficoltà si può riassumere nell’acquisizione documentale che immancabilmente presenta lacune di varia natura, quali la distruzione e dispersione dei documenti che riguardano la ricerca in atto.

Nello stesso tempo emerge anche l’amara constatazione sulla realtà dei tantissimi documenti che, per i motivi sopra citati, sono andati dispersi o distrutti, privando della certezza tantissimi eventi e fatti della nostra storia.

A riprova di quanto sopra propongo la lettura dell’intervento dell’architetto Carlo A. M. Burdet, relatore alla presentazione del libro.

Buona lettura.

 

Come discendente di Giacomino e di Matteo Gozzano, due fratelli della prima generazione, nati ad Agliè nella prima metà del Seicento e sepolti qui in San Gaudenzio, do il benvenuto ad Armano Gozzano. Nel libro, che oggi presentiamo, egli ci ricorda un Pietro Gozzano, che, nel 1577, viveva a Cereseto Monferrato, e la sua discendenza, della quale egli stesso è parte.

Ma perché vengo ad Agliè per raccontarvi una storia Monferrina?

Non ci sono più argomenti del nostro passato?

Credo di leggere nei vostri occhi questi interrogativi e rispondo.

Mi piace considerare lo studio di Armano una conseguenza del Convegno che, il 26 giugno 2010, abbiamo tenuto per ricordare quattro secoli di presenza dei Gozzano ad Agliè. Quella giornata di studi aveva avuto una anticipazione l’anno prima a Brolo di Nonio, sul Lago d’Orta, dove alcuni studiosi avevano detto dei rami novaresi di Luzzogno e di Brolo (e delle presenze di questi ultimi in Spagna e a Briga Novarese), e, per la prima volta, io parlavo dei Gozzano di Agliè.

I relatori ospiti mi avevano invitato ad approfondire le mie ricerche sulla vita e l’attività del nostro capostipite per riferirne alla prima occasione. Così preparai la relazione per Agliè sulle carte notarili secentesche dell’Archivio di Stato di Torino e sui primi, frammentari atti dell’archivio parrocchiale della Madonna della neve e di S. Massimo vescovo e la esposi, insieme a chi era venuto a riferire dei Gozzano di Nonio e di quelli di Luzzogno, dai quali avevo scoperto che anche i nostri hanno origine. Ad Agliè, come a Brolo, però, era mancato ogni cenno ai Gozzano monferrini ma, a questa lacuna, ora possiamo rimediare, perché Armano è qui e ce ne parlerà.

In Santa Marta di Agliè, alla conferenza-stampa con la quale fu presentata la nostra iniziativa otto anni fa, io avevo voluto lasciare chiaro che il nostro tema era il gruppo famigliare dei Gozzano, e non il poeta Guido Gozzano, e una cronista della redazione locale di un quotidiano nazionale ebbe a scrivere che qui erano arrivati in molti della stessa famiglia… affermazione che non potevo condividere, già allora, perché avevo individuato in Antonino Gozzano, figlio di Cominetto da Luzzogno in Val Strona, il capostipite dei Gozzano di Agliè …

Già si sapeva che, dello stesso casato, molti erano emigrati, anche se non era chiaro se fossero partiti per stabilirsi altrove definitivamente, infatti dalla Val Strona era comune andare via, ma sempre coll’intenzione di ritornare. Lontana da casa, la gente non solo mandava denaro a chi era rimasto, ma spesso donava opere d’arte anche preziose per i luoghi di culto, per essere ricordata e perché si sapesse che aveva ottenuto un certo benessere.

Quella dei Gozzano, dunque, si pone tra le tante altre storie di emigrazione, emigrazione che, per il ramo di Agliè, è documentata da poco più di quattrocento anni ed è successiva a quella di Casale e di Cereseto. Non vorrei essere male interpretato, parlando di emigrazioni, in una realtà, come quella di Agliè, dove più o meno tutti sono convinti che le loro famiglie, da sempre, vivano qui! Nel corso dei secoli però, è capitato che qui si venisse a cercare fortuna e, non appena si presentava l’occasione, si passava altrove! (Pensiamo ai Bottone, originari di Cravagliana in Val Sesia, venuti ad Agliè tra quattro e cinquecento, e da Agliè passati a Castellamonte nel settecento per raggiungere, da Torino Parigi, a inizio ottocento…)

Per buona pace dell’amico Alzona, tuttavia, non nominerò neppure una famiglia di quelle alladiesi che ho individuato tra le originarie del Nord Europa ma, basandomi sui documenti scritti degli ultimi quattrocento anni, dirò che, da sempre, Agliè ha visto avvicendarsi individui provenienti da altre realtà geografiche. Sono questi: Canavesani delle Valli Sacra, Soana, di Pont, di Chy, e Lombardi, cioè biellesi, valsesiani, ticinesi, e, appunto, oriundi di Luzzogno, in Val Strona, nei dintorni di Omegna, come i Gozzano… Poi però, siccome non ho limitato le mie indagini ad un solo momento storico, ricorderò che, ancora tra Otto e Novecento, di qua partivano diversi emigranti temporanei – direi quasi stagionali – dei quali ho rilevato la presenza in Sudamerica, studiando i viaggi in Brasile del mio bisnonno Antonio Gedda (la cui nonna era sorella maggiore del nonno di Guido Gozzano), e dirò pure che, con le vicende dei Gozzano di Agliè, ho seguito le tracce di molte altre famiglie, anche al di fuori del ristretto ambito locale.

Lo studio della storia degli abitanti di Agliè presenta difficoltà le quali, pur senza essere insuperabili, hanno ritardato di decenni la sua conclusione. In primo luogo c’è mancanza di documenti, poiché, anche se le carte ad Agliè ci sono, sono poche e sommarie quelle parrocchiali, e, solo parzialmente, si sopperisce alle vistose lacune di dati, indagando i documenti civili, soprattutto quelli notarili che sono tantissimi e, il cui studio richiede tempo e pazienza in abbondanza! C’è poi, in Canavese almeno, una grave carenza di studi storici seri sulle famiglie (perfino le casate nobilitate nel Settecento non sono mai state oggetto di grandi approfondimenti).

Al massimo, incontriamo tracce genealogiche basate su riferimenti generici, e dati cronologici approssimativi e, se qualche studio è stato fatto, per un inopportuno senso della riservatezza, quasi mai esso è stato divulgato al di fuori del ristretto ambito famigliare. Così chi ne ha l’accesso, spesso non è neppure interessato, mentre, rendendolo accessibile, si offrirebbe a tutti una preziosa fonte di informazioni.

In genealogia, infatti, anche il più piccolo riferimento è importante per la storia di più famiglie ... Comunque, se questi studi non ci sono, vanno fatti (perché la storia di una famiglia è definita da quella delle famiglie con le quali, nel tempo, ha stretto legami di parentela) e, per farli, occorre sempre tanto tempo.

Armano Gozzano, operando in Monferrato, realtà geografica storicamente addirittura estranea al Piemonte, ha trovato molti documenti (dei quali, a differenza dei nostri, tanti scritti ancora in latino) e, poiché a Casale un ramo dei Gozzano è titolato fin dal Mille e Seicento e nobilitato ben prima di allora, è partito da quei riferimenti bibliografici per studiare i suoi a Cereseto.

Vediamo meglio com’è andata. Mosso dal desiderio di conoscere le sue origini, egli è venuto ad Agliè, pensando che qui, con quelle di Guido Gozzano, ci fossero anche le sue radici… e, dopo il nostro Convegno (del quale egli non aveva saputo nulla), è passato in Comune, dove il sindaco Edi Gianotti l’ha mandato in Parrocchia e là, in Archivio, ha trovato Pier Massimo Zucco, il quale, memore della mia passato di là, prima della Giornata di Studi, l’ha indirizzato a me... Ricordo la prima telefonata con cui Armano mi diceva della sua intenzione di studiare i suoi antenati, e dell’onestà con la quale ammetteva, non solo che l’approccio gli era nuovo, ma anche estraneo… e che, a mia volta, gli assicuravo piena disponibilità di seguirlo, con tanto che mi risparmiasse di raggiungerlo in Monferrato per le sue ricerche, perché la salute non mi permette più di spostarmi come un tempo.

All’inizio sembrava che un Vincenzo Gozzano, loro antenato dell’Ottocento, potesse essere oriundo di Agliè. Con lo stesso nome, qui c’era davvero un geometra, cugino primo dell’ingegner Fausto, il padre di Guido, del quale si perdevano le tracce… e, siccome era morto prima del suo genitore, avrei dovuto ritornare sugli atti notarili per trovare smentite o conferme, e non potevo farlo, almeno per qualche tempo. Per questo l’ipotesi che Vincenzo Gozzano d’Agliè avesse avuto discendenza a Cereseto fu tenuta in considerazione finché, da un repertorio dell’Archivio di Stato di Torino, non risultò evidente che, a Cereseto, i Gozzano erano presenti già nel Settecento.

Allora invitai Armano a iniziare senza indugi la ricerca, cominciando proprio dalle carte del suo paese. Gli dissi: non scoraggiarti, vedrai, avrai modo di trovare anche lì opere degne di memoria, e, per dare senso al mio suggerimento, gli chiesi di esaminare insieme a me l’operato di quelli che gli erano più prossimi … iniziava così la ricerca sui Gozzano di Cereseto.

Una ricerca appassionata della quale, a mano a mano che progrediva, Armano mi dava notizia. Egli ha saputo coinvolgermi col suo entusiasmo partecipandomi, senza mai scoraggiarsi e sempre con gioia, quelle che io amo definire le ‘nuove notizie vecchie’.

La nostra gente è unita da uno stesso cognome e dall’origine comune, e la sua era il risultato di una emigrazione, non verso occidente, come la nostra, ma a cammino di Roma, cioè verso sud … il suo studio poteva spostare più indietro nel tempo le notizie dei Gozzano e, magari, trovarne altre di antenati comuni, vissuti in epoche più remote … A mano a mano che entrava nel vivo, mi era facile lasciarmi coinvolgere dai suoi argomenti e suggerirgli degli approfondimenti per i quali a volte trovavo una traccia ed altre volte solo delle intuizioni.

Dopo una pausa più prolungata, finalmente, Armano mi comunicò di aver finito le ricerche. Gli dissi: benissimo! Scrivi e fammi leggere qualcosa. E così fece! Posso concludere affermando che, poco per volta, ho visto nascere questo libro, per cui mi è facile presentarlo. Non solo, ma oggi mi permette di rilevare la costante che unisce, nella disparità delle due realtà geografiche, i Gozzano di Cereseto a quelli di Agliè. Essa è individuabile nella campagna, dove i vigneti e le produzioni vinicole, nel corso del tempo, si sono affermate, in Canavese come in Monferrato, cosicché, se furono artigiani e commercianti i capostipiti dei Gozzano, a Cereseto come ad Agliè, i loro discendenti si distinsero come coltivatori piccoli proprietari che, abilmente, seppero far fruttare la loro terra e produrre i loro vini.

Ringrazio Armano Gozzano (che oggi incontro di persona) perché mi ha fatto apprezzare le vicende dei Gozzano monferrini e gli riconosco il merito di avermi fatto soffermare con voi su questi argomenti tanto importanti per la storia delle nostre radici, ringrazio inoltre chi ha organizzato questo pomeriggio e chi ci accoglie e termino invitando tutti i partecipanti a un brindisi ideale in onore del libro di Armano quindi cedo a lui la parola.

Quella dei Gozzano, dunque, si pone tra le tante altre storie di emigrazione, emigrazione che, per il ramo di Agliè, è documentata da poco più di quattrocento anni ed è successiva a quella di Casale e di Cereseto. Non vorrei essere male interpretato, parlando di emigrazioni, in una realtà, come quella di Agliè, dove più o meno tutti sono convinti che le loro famiglie, da sempre, vivano qui! Nel corso dei secoli però, è capitato che qui si venisse a cercare fortuna e, non appena si presentava l’occasione, si passava altrove! (Pensiamo ai Bottone, originari di Cravagliana in Val Sesia, venuti ad Agliè tra quattro e cinquecento, e da Agliè passati a Castellamonte nel settecento per raggiungere, da Torino Parigi, a inizio ottocento…)

Per buona pace dell’amico Alzona, tuttavia, non nominerò neppure una famiglia di quelle alladiesi che ho individuato tra le originarie del Nord Europa ma, basandomi sui documenti scritti degli ultimi quattrocento anni, dirò che, da sempre, Agliè ha visto avvicendarsi individui provenienti da altre realtà geografiche. Sono questi: Canavesani delle Valli Sacra, Soana, di Pont, di Chy, e Lombardi, cioè biellesi, valsesiani, ticinesi, e, appunto, oriundi di Luzzogno, in Val Strona, nei dintorni di Omegna, come i Gozzano… Poi però, siccome non ho limitato le mie indagini ad un solo momento storico, ricorderò che, ancora tra Otto e Novecento, di qua partivano diversi emigranti temporanei – direi quasi stagionali – dei quali ho rilevato la presenza in Sudamerica, studiando i viaggi in Brasile del mio bisnonno Antonio Gedda (la cui nonna era sorella maggiore del nonno di Guido Gozzano), e dirò pure che, con le vicende dei Gozzano di Agliè, ho seguito le tracce di molte altre famiglie, anche al di fuori del ristretto ambito locale.

Lo studio della storia degli abitanti di Agliè presenta difficoltà le quali, pur senza essere insuperabili, hanno ritardato di decenni la sua conclusione. In primo luogo c’è mancanza di documenti, poiché, anche se le carte ad Agliè ci sono, sono poche e sommarie quelle parrocchiali, e, solo parzialmente, si sopperisce alle vistose lacune di dati, indagando i documenti civili, soprattutto quelli notarili che sono tantissimi e, il cui studio richiede tempo e pazienza in abbondanza! C’è poi, in Canavese almeno, una grave carenza di studi storici seri sulle famiglie (perfino le casate nobilitate nel Settecento non sono mai state oggetto di grandi approfondimenti). Al massimo, incontriamo tracce genealogiche basate su riferimenti generici, e dati cronologici approssimativi e, se qualche studio è stato fatto, per un inopportuno senso della riservatezza, quasi mai esso è stato divulgato al di fuori del ristretto ambito famigliare. Così chi ne ha l’accesso, spesso non è neppure interessato, mentre, rendendolo accessibile, si offrirebbe a tutti una preziosa fonte di informazioni. In genealogia, infatti, anche il più piccolo riferimento è importante per la storia di più famiglie ... Comunque, se questi studi non ci sono, vanno fatti (perché la storia di una famiglia è definita da quella delle famiglie con le quali, nel tempo, ha stretto legami di parentela) e, per farli, occorre sempre tanto tempo.

Armano Gozzano, operando in Monferrato, realtà geografica storicamente addirittura estranea al Piemonte, ha trovato molti documenti (dei quali, a differenza dei nostri, tanti scritti ancora in latino) e, poiché a Casale un ramo dei Gozzano è titolato fin dal Mille e Seicento e nobilitato ben prima di allora, è partito da quei riferimenti bibliografici per studiare i suoi a Cereseto.

Vediamo meglio com’è andata. Mosso dal desiderio di conoscere le sue origini, egli è venuto ad Agliè, pensando che qui, con quelle di Guido Gozzano, ci fossero anche le sue radici… e, dopo il nostro Convegno (del quale egli non aveva saputo nulla), è passato in Comune, dove il sindaco Edi Gianotti l’ha mandato in Parrocchia e là, in Archivio, ha trovato Pier Massimo Zucco, il quale, memore della mia passato di là, prima della Giornata di Studi, l’ha indirizzato a me... Ricordo la prima telefonata con cui Armano mi diceva della sua intenzione di studiare i suoi antenati, e dell’onestà con la quale ammetteva, non solo che l’approccio gli era nuovo, ma anche estraneo… e che, a mia volta, gli assicuravo piena disponibilità di seguirlo, con tanto che mi risparmiasse di raggiungerlo in Monferrato per le sue ricerche, perché la salute non mi permette più di spostarmi come un tempo.

All’inizio sembrava che un Vincenzo Gozzano, loro antenato dell’Ottocento, potesse essere oriundo di Agliè. Con lo stesso nome, qui c’era davvero un geometra, cugino primo dell’ingegner Fausto, il padre di Guido, del quale si perdevano le tracce… e, siccome era morto prima del suo genitore, avrei dovuto ritornare sugli atti notarili per trovare smentite o conferme, e non potevo farlo, almeno per qualche tempo. Per questo l’ipotesi che Vincenzo Gozzano d’Agliè avesse avuto discendenza a Cereseto fu tenuta in considerazione finché, da un repertorio dell’Archivio di Stato di Torino, non risultò evidente che, a Cereseto, i Gozzano erano presenti già nel Settecento.

Allora invitai Armano a iniziare senza indugi la ricerca, cominciando proprio dalle carte del suo paese. Gli dissi: non scoraggiarti, vedrai, avrai modo di trovare anche lì opere degne di memoria, e, per dare senso al mio suggerimento, gli chiesi di esaminare insieme a me l’operato di quelli che gli erano più prossimi … iniziava così la ricerca sui Gozzano di Cereseto. Una ricerca appassionata della quale, a mano a mano che progrediva, Armano mi dava notizia. Egli ha saputo coinvolgermi col suo entusiasmo partecipandomi, senza mai scoraggiarsi e sempre con gioia, quelle che io amo definire le ‘nuove notizie vecchie’. La nostra gente è unita da uno stesso cognome e dall’origine comune, e la sua era il risultato di una emigrazione, non verso occidente, come la nostra, ma a cammino di Roma, cioè verso sud … il suo studio poteva spostare più indietro nel tempo le notizie dei Gozzano e, magari, trovarne altre di antenati comuni, vissuti in epoche più remote … A mano a mano che entrava nel vivo, mi era facile lasciarmi coinvolgere dai suoi argomenti e suggerirgli degli approfondimenti per i quali a volte trovavo una traccia ed altre volte solo delle intuizioni.

Dopo una pausa più prolungata, finalmente, Armano mi comunicò di aver finito le ricerche. Gli dissi: benissimo! Scrivi e fammi leggere qualcosa. E così fece! Posso concludere affermando che, poco per volta, ho visto nascere questo libro, per cui mi è facile presentarlo. Non solo, ma oggi mi permette di rilevare la costante che unisce, nella disparità delle due realtà geografiche, i Gozzano di Cereseto a quelli di Agliè. Essa è individuabile nella campagna, dove i vigneti e le produzioni vinicole, nel corso del tempo, si sono affermate, in Canavese come in Monferrato, cosicché, se furono artigiani e commercianti i capostipiti dei Gozzano, a Cereseto come ad Agliè, i loro discendenti si distinsero come coltivatori piccoli proprietari che, abilmente, seppero far fruttare la loro terra e produrre i loro vini.

Ringrazio Armano Gozzano (che oggi incontro di persona) perché mi ha fatto apprezzare le vicende dei Gozzano monferrini e gli riconosco il merito di avermi fatto soffermare con voi su questi argomenti tanto importanti per la storia delle nostre radici, ringrazio inoltre chi ha organizzato questo pomeriggio e chi ci accoglie e termino invitando tutti i partecipanti a un brindisi ideale in onore del libro di Armano quindi cedo a lui la parola.

 

Immagine di copertina da: Google-Regione Piemonte

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Articolo pubblicato il 05/10/2018