FRANCO VIETTI parla del nuovo progetto: Bellatrix, "La baia degli angeli", prodotto da Guido Guglielminetti

Intervista esclusiva di Civico20 News

Bellatrix, non la strega di Harry Potter e neanche la stella della costellazione di Orione, ma è proprio quest’ultima ad aver ispirato Franco Vietti per questo suo nuovo progetto musicale, fatto di testi, musica ed immagini: un progetto che, come la stella di Bellarix potrebbe essere la luce che indicherà un nuovo percorso artistico.

"La baia degli angeli" è il brano che ci introduce in questo percorso, e il video si fa interprete delle emozioni.

Da buon ascoltatore, ho approfondito e soddisfatto le mie curiosità in questa intervista.

Parlaci un po' di te, della tua storia come musicista. 

La musica è stata ed è una grande passione, che mi ha dato molte soddisfazioni, anche se non sono un musicista professionista e faccio tutt’altro mestiere. Come molti, ho iniziato a suonare in gruppi di base o “indipendenti”, della mia città, Aosta. Tra i tanti, uno su tutti, l’Estrema, storico gruppo jazz-fusion, tecnicamente molto avanti. Poi sono emigrato a Bologna per fare l’Università e anche lì ho suonato in diverse formazioni, con le quali ho suonato sia in Italia sia all’estero. Poi, proprio in quel periodo ho avuto la fortuna di conoscere e collaborare con grandi musicisti che mi hanno insegnato molto sul modo di suonare la musica italiana. Come si dice in gergo musicale, ho imparato a togliere invece di aggiungere. Ho concluso la mia attività dal vivo con Davide Mancini, un cantautore della mia città con all’attivo grandi collaborazioni, oltre che caro amico, con il quale abbiamo fatto tantissimi concerti, specie nel Nord Italia. Ora, da qualche tempo, scrivo canzoni e cerco di propormi come autore.

So che sei nato come batterista. Come è nata questa passione per lo strumento. 

A dire il vero non lo so, dovrei tornare troppo indietro con gli anni…quello che posso dire è che la batteria mi ha sempre dato una forte emozione per l’estetica dello strumento. Una batteria acustica da vedere è uno spettacolo. Suonarla bene, è un’altra cosa: essere tecnicamente molto bravi non basta assolutamente.

Parliamo del nuovo progetto e della collaborazione con Guido Guglielminetti. 

Da quando ho iniziato a mettere un po’ d’ordine in tutto ciò che ho scritto ho voluto capire se vi fosse la possibilità di lavorarci sopra. Ho scritto molte canzoni, sempre per passione, e recentemente ho ripreso a scrivere. Conosco Guido Guglieminetti da molti anni e lui è un gran maestro della musica italiana. Ha fatto una carriera notevole, suonando con i più grandi artisti, oltre ad essere il produttore artistico di Francesco De Gregori. Ci siamo sentiti e gli inviato alcune canzoni; “La Baia degli angeli” gli è piaciuta e ha curato gli arrangiamenti, facendo a mio avviso un lavoro straordinario. Per la voce, invece, siccome io non canto ma scrivo soltanto, ho chiesto a Simone Nadalin, front man dei DeaSonora, di cantare il pezzo. Sono molto contento che abbia accettato, perché è un cantante di gran carattere e personalità.

Progetti futuri. 

Ho imparato, specie nella musica, a non fare troppi progetti per il futuro. Oggi scrivo canzoni e cerco di proporle, tutto qui. So che è molto difficile ma fare ciò che sto facendo mi fa stare molto bene, indipendentemente dai risultati che si potranno ottenere.

Di cosa parla “La Baia degli angeli”

La canzone è un racconto di un padre e una figlia, in un momento particolare della loro vita in cui c’è un desidero molto forte di una maggiore vicinanza. A volte, pur nell’incertezza del nostro viaggio, c’è molta soddisfazione e ci sentiamo molto sicuri del nostro cammino e di dove siamo arrivati; altre volte, siamo insicuri e delusi da ciò che la vita di mette di fronte. Il video della canzone (per la regia di Alessandro Stevanon), però, alla fine, dà un messaggio molto positivo e di grande speranza. Credo che tutti ne abbiamo bisogno.

Stay Always Tuned !!!

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Articolo pubblicato il 13/11/2018