X-Law, il software realizzato dalla Polizia di Stato che individua i luoghi di maggiore incidenza di flusso dei reati.

Anticipare le mosse di chi commette i reati non è più un sogno, come veniva immaginato nei films.

La Polizia di Stato ha introdotto, in via sperimentale, un nuovo software di sistema che si chiama “X-Law” e che è in grado di individuare i siti dove vi è una più forte concentrazione del flusso dei reati.

 

In tal modo, il sistema è in grado di riconoscere i luoghi di abitualità dei reati, consentendo così al software di "X-Law" di prevedere il reato imminente.

 

Il vice Questore, Enrico Aragona, Dirigente   della  Polizia  di  Stato  della Questura di   Venezia,   spiega  che    mentre gli agenti di polizia, perlustrano i canali, la sala operativa controlla tutti i luoghi a rischio, le stazioni, le piazze, i vaporetti, i negozi.

Il sistema è in grado di prevedere quello che risulta nel territorio di competenza, dal momento del controllo, alle due ore successive.

 

I profili criminali, i precedenti, i luoghi le date a rischio vengono evidenziate da aree colorate.

Un metodo sperimentale basato sul calcolo delle probabilità, attendibile, dicono, quasi al 100%.

Il software è stato ideato da alcuni poliziotti della Questura di Napoli.

A Venezia è stato arrestato il primo ladro proprio utilizzando questo algoritmo. Non stiamo parlando di fantascienza di un sistema ma di un programma che sul piano nazionale offrirà risultati soddisfacenti. Anticipare le mosse di chi commette i reati non è quindi più fantasia, immaginazione come nei films.

 

Il ladro arrestato dalla polizia veneziana, è stato sorpreso prima che concludesse   l’atto criminoso. Un uomo di 55 anni che è stato denunciato ed arrestato per furto aggravato.

 

La Polizia è state chiamate dal portiere di un hotel che ha sorpreso il rapinatore all'interno del bar della struttura alle 3.45 di notte, proprio mentre gli agenti si trovavano già nella suddetta zona segnalata dal software e così, sono riusciti a pescare il malvivente sul fatto. Non si tratta di una coincidenza ma di un alert pervenuto da un algoritmo del sistema "X-Law".

 

Come funziona il sistema X-Law?

L'allerta ricevuta in Questura per merito del sistema "X-Law" ha permesso agli agenti di essere in zona al momento del furto perché il software ha inviato in modo diretto, il risultato di un'elaborazione e la segnalazione è nata dalla indicazione fatta dal sistema che suggeriva la probabile esistenza di un reato che sarebbe stato commesso tra le 3 e le 4 del mattino in un esercizio della zona.

 

Negli uffici della Questura sono subito emersi dati sull'uomo con specifici precedenti per reati contro il patrimonio. L’uomo era pregiudicato per furto aggravato.

 

Non è magia, ma calcolo delle probabilità: l'algoritmo ha individuato in maniera rapida, i siti dove vi è una maggiore incidenza di episodi di microcriminalità e dalla Questura di Napoli, gli ideatori si ritengono sicuri che si avranno   ottime possibilità di prevenire e reprimere reati.

 

Il software contiene i dati di tutte le denunce che arrivano alla Polizia di Stato e individua il grado di abitualità, serialità dei reati in identici posti, quartieri e segnalando rapine e furti commessi da persone con forti analogie es. con lo stesso tipo di moto o casco e con moltissime altre varianti analogiche. Allo Squadra Mobile giungono, quindi subito i dati conclusivi che provvederà ad esaminare per operare.

 

A Venezia, l'esordio tecnologico di X-law è stato sorprendente.

sc

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Articolo pubblicato il 25/11/2018