#Sanremo2019: la smaterializzazione della musica

Claudio Baglioni ha senz’altro un merito: quello di aver voluto dedicare due serate, in “prima serata”, ai giovani, o alle nuove proposte, se preferite, senza schiacciare i poveri esordienti sanremesi tra un big e un comico, come è sempre avvenuto sul palco del Teatro Ariston.

Due serate interessanti, condotte con estrema professionalità dal mito #aridatecepippobaudo, e da un Fabio Rovazzi, perfettamente a proprio agio nel ruolo di presentatore. Personalmente li confermerei per le serate ufficiali, ma a quanto pare la ribalta sarà affidata a Claudio Bisio e Virginia Raffaele. Non male comunque, ci divertiremo senz’altro.

 

I meriti però finiscono qui. L’architetto musicista, stravolgendo completamente il line-up della scorsa edizione, ha voluto puntare fortemente sul web e sui socials: parecchi, troppi, partecipanti alla kermesse, provengono infatti dal mondo virtuale, da un modo di fare musica tanto caro alle generazioni “millenials”, ma che poco ha a che fare con la musica intesa come supporto fisico da comprare nei negozi, ascoltare a casa con un lettore cd (meglio ancora un giradischi) e, perché no, da coccolare come una reliquia (cit. Enrico Ruggeri).

Quest’anno la parola d’ordine sarà “scaricare”, o “download” se vogliamo essere davvero web: in sostanza un Festival all’insegna della smaterializzazione della musica.

 

Aria nuova, si diceva, che, almeno a mio parere, riguarderà giusto le serate dal 5 al 9 Febbraio 2019.

Prevedo per buona parte, se non per tutti, la fine fatta da Elodie e Sergio Sylvestre, giusto per fare due nomi: ovvero firmacopie e date cancellate, anche in piccoli locali, per mancanza di biglietti venduti.

Sarà vero, come è vero per carità, che certi nomi che leggerete fra poco, “fanno” milioni di like, ma i followers, non riempiono le arene e i teatri. Questo è certo.

 

Sarà quindi un #Festival2019 all’insegna dello streaming, che quasi quasi, mi fa già rimpiangere le edizioni “talent & qualent” targate Carlo Conti.

 

Il vincitore della prima serata dedicata ai “Giovani” è stato Einar, promosso tra i big grazie ad una canzone scritta dai miei amici Ivan Bentivoglio e Gae Capitano (Moncalieri & Nichelino uber alles). Al Festival dovrà presentare obbligatoriamente una nuova canzone e mi auguro di cuore che si rivolga ancora alla premiata ditta residente nella prima cintura di Torino.

 

Ma ora andiamo ad analizzare gli altri big, o presunti tali, quest’anno “virtualmente” tali, usciti dal bussolotto, solitamente usato, come sottolineato dal Pippo #nazionalpopolare, per le estrazioni del Lotto (mannaggia la rima, comincia l’effetto Baglioni), in rigoroso ordine di estrazione.

 

Il primo nome è stato quello di Paola Turci, speriamo non abbia perso la vena rock di due anni fa, che presenterà  “L’ultimo ostacolo”, seguita da Simone Cristicchi, bentornato, ma a condizione che faccia musica e non teatro, con “Abbi cura di me”.

A seguire gli Zen Circus con “L’amore è una dittatura”. Detto tra noi, questi si sono formati a Pisa nel 1994: qualcuno ne ha mai sentito parlare?  Fatemi sapere, sono curioso.

Di Anna Tatangelo che canterà “Le nostre anime di notte”, sinceramente ne avrei fatto a meno, mentre aspetto con curiosità Loredana Bertè che presenterà un brano scritto da Gaetano Curreri (Stadio), un nome una garanzia, intitolato “Cosa ti aspetti da me”.

Grande notizia: ho scoperto che Irama (quota “Amici”) , “La ragazza col cuore di latta”, è un maschietto. Non si finisce mai di imparare.

 

Uno dei membri della “boy band per adulti”, e non sarà il solo, ovvero Nek, torna al Festival con “Mi farò trovare pronto”. Anch’io.

Non amo il rap, quindi non so chi sia Ghemon, che quindi rapperà “Rose viola”; men che meno ho il piacere di sapere qualcosa di Motta (però mangio i panettoni), che presenterà “Dov’è l’Italia”.

Ultimo, vincitore dello scorso “Sanremo Giovani” sarà in gara tra i big, con “I tuoi particolari” (un rumor molto autorevole, me lo da come serio candidato alla vittoria, vedremo); mentre il Il Volo tornerà all’Ariston con “Musica che resta” (secondo me vincitori già annunciati, senza neanche gareggiare).

 

Il vincitore della seconda serata dedicata ai giovani è stato l’italoegiziano Mahmood con “Gioventù Bruciata“. Anche per lui vale lo stesso discorso fatto per Einar: in gara dovrà presentare un brano inedito. Vedremo.

 

Il bussolotto ha estratto durante la seconda serata, altri undici nomi, a cominciare da Patty “AkhenathonPravo, in duetto con Briga (ancora quota “Amici”) con il pezzo “Un po’ come la vita“: l’anno scorso Ornella Vanoni…a Clà…ma era davvero necessario?

Il secondo membro della “boy band per adulti”, Francesco Renga canterà “Aspetto che torni“: manca all’appello Max Pezzali, che forse è impegnato in un tour con la sua #harleydavidson, o che forse ha perso definitivamente la voce.

 

Arisa, proprio non la reggo, né come cantante né come attrice, proporrà  “Mi sento bene“: voci di corridoio sulla partecipazione confermate in pieno.

Achille Lauro, ho sempre pensato fosse un armatore ed ex Presidente del Napoli, invece è un rapper, vero nome Lauro De Marinis, sarà in gara con “Rolls Royce“. Evvai con #stendiamounvelopietoso.

La “quota napoletana” prosegue con Nino D’Angelo, si vabbè, in duetto con Livio Cori. Quest’ultimo è fortemente sospettato di essere colui che si cela dietro lo pseudonimo di “Liberato”, conosciuto per “Surdat”, un pezzo nato sul set di “Gomorra”, dove lo scugnizzo interpreta il personaggio di “O Selfie”. Padrini d’eccezione per “Un’altra luce”, Genny Savastano e Ciro Di Marzio, detto “l’immortale”. Permettetemi l’hastag in dialetto torinese, che da quest’anno entra in prepotentemente in gioco: #esumabinciapà (la traduzione credo sia alla portata di tutti).

Avanti ancora con le “indie”, ovvero gli Ex-Otago, che porteranno al Festival “Solo una canzone”. Sempre detto tra di noi, con questa etichetta “indie” hanno un ’anticchia frantumato gli zebedei.

Grazie a Loredana Berté, che quest’estate ha cantato la loro “Non ti dico no” sono entrati fra i big anche i Boomdabash con “Per un milione“. A parte che non so cosa aspettarmi, ma un amico che è “studiato” in materia, mi ha detto con enfasi che la produzione dovrebbe essere quella di Takagi & Ketra. Per me sono gestori di un ristorante cinese, ma a quanto mi dice l’esperto, questi sono gli hit-maker del momento. Sarò arcaico, ma sono fiero di esserlo, e so chi sono Stock-Aitken-Waterman, veri hit-maker.

Ritroviamo in gara anche Daniele Silvestri che torna all’Ariston con “Argento vivo“, a sei anni dall’ultima esibizione.

Enrico Nigiotti, già concorrente di “The Voice” e “X Factor” , #madonnabenedettadellincoronata, nuova proposta nel 2015, manco me lo ricordo, presenterà “Nonno Hollywood“. Un titolo che è tutto un programma.

Inaspettata la presenza di Federica Carta (ancora quota “Amici”) in duetto con il mio concittadino Shade (all’anagrafe Vito Ventura, se non lo conoscete, guardate la faccia…), con “Senza farlo apposta”.

Chiudono la scaletta i Negrita con “I ragazzi stanno bene“: non so se Pau & soci si siano rinc…ops, rimbambiti, ma pur non amandoli alla follia, sono forse gli unici veri rocchettari presenti in rassegna. In bocca al lupo, ne avrete bisogno.

Per fortuna abbiamo scampato il pericolo Michele Bravi e Francesco Gabbani, dati quasi per certi: forse il “dittatore artistico”, sa cosa penso di entrambi e ha voluto farmi una cortesia, e di questo lo ringrazio.

Ci sarà comunque da divertirsi a commentare e raccontare, come  in tutte le edizioni, del resto; ma quest’anno in modo particolarmente “webbato” e quanto mai “virtuale”.

Del resto Civico20 News è una rivista web, e quindi, sarà ancor di più “sul pezzo”.

Dimenticavo: il tutto sotto la regìa e la supervisione, nemmeno troppo nascosta, ma non dichiarata, di Ferdinando Salzano.

Nulla di nuovo sotto il sole.

Stay Always Tuned !!!

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Articolo pubblicato il 02/01/2019