ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: Il Torino pareggia una partita che non ha mai rischiato di perdere e che ha seriamente rischiato di vincere
Ultima giornata del girone di andata (mannaggia la rima, l’effetto Baglioni per #Sanremo2019 comincia a farsi sentire), che vede impegnati biancazzurri contro granata; la squadra che tira maggiormente in porta, contro una delle difese più solide del campionato: ventisei punti per il Torino contro i trentuno della Lazio.
I punti di distacco potrebbero essere di meno, se non se ne fossero buttati al vento, fin troppi, e se gli arbitri avessero fatto il proprio lavoro serenamente e in modo imparziale; senza scandalizzare nessuno, si potrebbe essere a pari punti, in piena corsa per l’Europa che conta davvero.
Non per particolari meriti del Torino, intendiamoci: il gioco, se di gioco si può parlare, non piace e non convince. E’ un campionato, questo, livellato verso il basso, dove la mediocrità viene premiata. Ecco tutto.
Walter “nessun pensiero all’Europa, ma solo alla prossima partita con la Lazio” Mazzarri, manda in campo allo Stadio Olimpico (3-5-2): Sirigu; Izzo N’Kolou Djidji; De Silvestri, Meité, Rincon, Baselli, Ansaldi; Iago Falque, Belotti.
Torna tra i pali Sirigu, e questa è una buona notizia, torna Djidji in difesa, e ansaldi sulla fascia sinistra; soprattutto torna all’antico lo schieramento in campo, tanto caro all’allenatore.
Il Torino non ha mai perso in trasferta in questo campionato (22 aprile 2017, ultima sconfitta; 2 vittorie e 7 pareggi quest‘anno), speriamo di mantenere il trend.
Parte bene la Lazio nel primo quarto d’ora, Marusic e Milinkovic sembrano imprendibili per Djidji e Rincon, ma è il Torino ad andare vicino alla rete con De Silvestri, che incorna un cross di Ansaldi, ma la palla si stampa all’incrocio dei pali. Al 24' bella azione dei padroni di casa: cross da destra, tiro in corsa di Immobile, ma Sirigu c’è. Sfiora la marcatura ancora Immobile allo scadere, assist di spalla di Luis Alberto, ma la sfera esce di poco.
In pieno recupero il Sig. Irrati fischia il calcio di rigore a favore del Torino: cross di Izzo e grossa ingenuità di Marusic che spinge Belotti. Dal dischetto il “Gallo” realizza, con un rasoterra alla sinistra di Strakosha.
La Lazio fa la partita, in questi primi 45 minuti, crea gioco, tiene alto il ritmo, ma non punge, per fortuna; il Torino si limita ad agire di rimessa, senza creare grossi prolemi alla difesa biancoazzurra. Il calcio di rigore nel finale, sacrosanto, stravolge completamente gli equilibri: ci sarà da soffrire nel secondo tempo.
Secondo tempo che comincia con l’uscita dal terreno di gioco da parte di Izzo (ottima prova fino a quel momento), problema muscolare per lui, sostituito da Moretti.
Al quarto d’ora De Silvestri si mangia con coltello e forchetta l’occasione del raddoppio: la palla, in modo abbastanza casuale, finisce nel settore dell’esterno granata che, solo davanti al portiere, spara nel Tevere.
Gol sbagliato, gol subito: pareggia Milinkovic-Savic dopo un minuto, con un gran tiro dal limite che si infila dritto nel “sette”, Sirigu incolpevole.
Fase centrale della ripresa che vede la Lazio tutta in avanti e il Torino tutto all’indietro, Mazzarri inserisce Lukic al posto di Baselli.
Salvataggio di Luis Felipe sulla linea, tiro ancora di De Silvestri, a dieci dal termine.
Finisce anzitempo la partita di Moretti, forse carriera al capolinea: entra Lyanco, all’esordio stagionale.
Palo di De Silvestri: gran colpo di testa su cross di Iago dalla sinistra.
Lazio in dieci nel finale di gara: espulso Marusic, per una parolina di troppo all’arbitro.
Finale di gara all’insegna del nervosismo: espulso anche Meitè, rosso diretto per una manata a Parolo. Mazzarri incazzato nero col proprio giocatore, a ragione.
Gran calcioni e poco calcio nei cinque minuti di recupero. Finisce 1-1.
Il Torino pareggia una partita che non ha mai rischiato di perdere e che ha seriamente rischiato di vincere: un pizzico di fortuna e di determinazione in più sotto porta e si potevano portare tranquillamente a casa i tre punti. Peccato, ma si doveva osare di più.
La Lazio ha creato più gioco, questo è vero, ma sotto porta non ha portato grossi pericoli a Sirigu: per pareggiare è servita una prodezza.
Ottima prova di tutta la difesa, titolari e riserve, oggi tutti in campo causa infortuni.
I granata perdono una posizione in classifica, nono posto, superati dall’Atalanta che ha stravinto contro il Sassuolo, e chiudono il girone di andata senza sconfitte in trasferta.
Si ricomincia fra due settimane, ancora all’Olimpico, contro la Roma, per la prima di ritorno.
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Articolo pubblicato il 29/12/2018