Presto ricette a base di larve e coleotteri per primi piatti, pietanze e spiedini?
Cavallette alla saltinbocca?

Da una ricerca Doxa, il 40% degli italiani è pronto per una dieta a base di insetti. I giovani sono già pronti per la rivoluzione della “buona tavola”

In Italia cresce l’interesse verso i menu a base di insetti e aracnidi quali: cavallette, grilli, coleotteri, lepidotteri, imenotteri, termiti, bruchi e scorpioni. Animaletti alla base di una dieta globale ben lontana da quella mediterranea e della tradizione italiana, e in rete, già si contano i blog che trattano la complessità delle vivande e si sbizzarriscono in nuove ricette.

È il risultato di una ricerca Doxa finalizzata ad anticipare l’evoluzione dei gusti alimentari, l’ipotesi di nuovi piatti e la rivoluzione gastronomica, dopo che il Parlamento europeo, il 1º gennaio 2018, ha introdotto le regole per la vendita di insetti come correnti prodotti alimentari.

Dall'indagine di mercato, è emerso che oltre il 40% degli italiani ritiene che gli insetti possano essere uno dei cibi del futuro. Sono i giovani compresi tra i 18 e i 34 anni che, con il 49% delle forchette pronte all’assaggino, mostrano maggior languore, contro il 63% della popolazione oltre i 55 anni, la quale ritiene assolutamente improbabile il sorpasso degli insetti sulle tavole italiane, a danno di tradizionali arrosti, formaggi, prosciutti e fumanti maccheroni.

Dall’estimo di 4 italiani su 10 aperti verso le pietanze a base di antenne e zampette, proposte dagli chef del "novel food" (cibo del futuro), risulta che un restante 19% manifesta curiosità per i nuovi sapori, mentre un 21% si dichiara stomacato dagli insetti. La percentuale residua non esprime i ancora propri gusti con sapida chiarezza.

Dalla ricerca sono escluse le categorie dei vegetariani e dei vegani, alle prese con un panorama nuovo e vasto di organismi viventi sacrificati alla tavola, ben difficile da valutare, accettare, e ancor più da “digerire”.Nascerà una nuova, condita alleanza tra carboidrati delle farine, vitamine delle verdure e proteine di bestiole, accettate anche dalle frange più animaliste,  come destinate a un nutriente sacrificio? ''Brucoriani'' non stonerebbe per identificare la mista famiglia ecologista. 

E' lecito immaginare pittoresche barrette proteiche, zuppe di ''sbucciati'' precotti, il proliferare di ristoranti alla moda come è stato per il Sushi, mentre l'uso di insetti come proteine per bestiame d'allevamento, come indica la FAO, è senz'altro conveniente nei costi e a basso impatto ambientale negli spazi.

L’appetitoso aspetto delle nuove proposte

Alcuni dubbi permangono , ma i consumatori abituali di piatti a base di insetti, nel mondo sono oltre 2 miliardi e godono di buona salute. Nei riscontri riferiti a ipotetici effetti positivi per la salute delle nuove proteine, ben 7 italiani su 10 pensano che cibi a base di insetti possano avere esiti benefici e fornire sostanze utili al nostro organismo.

Infine, come ogni animale, gli insetti possono ospitare batteri nocivi e causare allergie o epidemie, se non giustamente trattati, puliti, garantiti. Sull’argomento, il 73% dei consumatori nazionali d’ogni fascia d’età, afferma che l’importazione e/o gli allevamenti degli insetti da tavola, richiedono regolamenti molto attenti all’igiene, alla freschezza, alla conservazione, e alla sicurezza alimentare. Altrimenti, la diffidenza sale verso il 70% della popolazione.

L'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), è attenta ai rischi potenziali dei nuovi alimenti, quali: residui chimici da pesticidi, metalli pesanti da ricaduta aerea, tossine, funghi e batteri. Il parere è per lo più positivo anche da un punto di vista dell'economica disponibilità del cibi proteici, in un'ottica di soluzione contro la fame nel Mondo e di sostenibilità ambientale.

Mai come in questo caso quindi, il detto: “non tutti i gusti sono alla menta”, è di attualità. Certo però che, per le papille di chi scrive, sarà a causa della fascia di età, ma è difficile immaginare un’alternativa per le melanzane alla parmigiana, per i bucatini all’amatriciana, per il bollito con bagnetto verde & acciughe, per le tagliatelle al tartufo, per la pasta al forno, per la lingua in salsa… E l’acquolina in bocca lentamente sale. Meglio smettere qui.

Secondo quelli di una certa età, il paragone non esiste. Se ne avrebbero a male ogni buon bicchiere di barbera DOC che accompagna l’antico “fiero pasto”, e il caffè ristretto all’italiana che conclude il tutto, ancor più se corretto col grappino. Non s’offenda alcun stufato a base di insetto! A proposito, una lecita curiosità:… Eventualmente, con che bevanda s’accompagnerebbe il nuovo piatto?

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/01/2019