L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS – Sara Garino: Politica e Relativismo

Ragione e Cuore, ma nel rispetto e nell’applicazione delle leggi.

Così è (se vi pare)”…

Il titolo, riferito alla celebre opera teatrale di Luigi Pirandello, può certo essere assurto a manifesto letterario del Relativismo. Ove, con questo termine, ci si riferisce al peso che la soggettività – e dunque il pensiero dei singoli – può rivestire nei meccanismi che plasmano la realtà. Tanto nel percorso umano quanto in ambito scientifico.

Si tratta, infatti, di un’istanza non dissimile dal Relativismo determinista della Scienza, principiato con Cartesio (“Penso, quindi sono”) e in seguito reso “istituzionale” dalla Teoria della Relatività di Einstein. Non a caso, fu proprio il geniale Fisico tedesco a sottolineare come la sua scoperta avesse rinunciato alla “pratica dell’esperienza fattiva”, immolata sull’altare dell’immediatezza e della “semplicità logica”.

All’intersezione di questi due approcci – umanistico-personale da una parte, rigoroso-fenomenologico dall’altra – si trova la gestione consapevole e cosciente del Bene collettivo: ovvero la Politica, nella sua suddivisione di poteri e competenze.

È comprensibile e (fisio)logica la predisposizione di ciascun soggetto nel voler aggiungere un po’ di se stesso al proprio operato politico, facendo tesoro di emozioni ed esperienze vissute. Del resto, quella del Decisore assurgerebbe proprio ad attività da svolgere sia con la mente sia con il cuore: dunque, sia con l’organizzazione razionale e sinergica di input e output, sia con il sanguigno fluire di propositi traducibili in provvedimenti. Il tutto, sempre nel perimetro delle leggi che, volendo riprendere il discorso d’apertura, equivalgono per un Politico al canovaccio cui si attiene un Attore, o al formalismo matematico con il quale è vincolato a esprimersi uno Scienziato.

Il corpus legislativo costituisce la scaletta della Politica, la formula generale che regola e armonizza il suo esprimersi, necessariamente relativistico.

Suonano dunque stridenti le affermazioni pronunciate Giovedì sera dal Sindaco di Napoli (peraltro ex Magistrato), stante il quale – avverso il Decreto Sicurezza promosso dal Governo – “le leggi si applicano interpretandole”…

Chissà, può essere s’interpreti noi male il suo pensiero… nondimeno le leggi andrebbero applicate. Punto.

Esse si osservano, certo calandole nell’opportuno contesto che aveva ispirato il Legislatore, e concretizzandone quindi l’esprit senza però personalizzare i contenuti.

L’affermazione per cui “la Legge è uguale per tutti” (anche per coloro i quali detengono il potere giudiziario di farla rispettare…) racchiude l’antitesi stessa della discrezionalità e, in quanto tale, delimita quel campo oltre il quale il protagonismo dei singoli non dovrebbe spingersi.

Talvolta, la carenza di argomentazioni politiche pregnanti suggerisce ai più il comodo escamotage dell’interpretazione, in luogo della maggiormente complessa argomentazione critica, confondendo dunque il relativismo dei punti di vista e l’alterità delle idee con una presunta – ma scorretta – relatività dei pilastri fondamentali.

All’Italia dei “No” e degli indecisi, degli ondivaghi buonisti sostenitori di una decrescita che può essere solo infelice, a un’Italia di personaggi ancora pirandellianamente in cerca d’autore, Ragione e Cuore contrappongono un diverso modello di Politico. Competente, deciso, decisionista nel rispetto delle leggi, coerente e risoluto nel difendere le proprie convinzioni…

E questo auspicio non può rappresentare solo un fatto… relativo!

 

SARA GARINO

Vicedirettore Vicario

CIVICO20NEWS

 

 

 

 

 

 

 

(Immagine in copertina: Maurits Cornelis Escher, Relatività, 1953)

 

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Articolo pubblicato il 13/01/2019