Arminius il Cherusco e il complesso megalitico di Externsteine

C’è un principio fondamentale: là dove la Luce è apparsa una volta, tornerà di nuovo.

Il Tempo e lo Spazio sono il teatro dei movimenti che si producono nella storia del mondo: un formidabile andirivieni, un cambiamento continuo di forme. La causa di queste mirabolanti trasformazioni si trova nella circolazione periodica delle correnti magnetiche prodotte dalle forze cosmiche, energie che provengono da queste radiazioni; di conseguenza il nostro pianeta si trova, di tempo in tempo, in campi magnetici diversi ma anche ricorrenti.

C’è un principio fondamentale: là dove la Luce è apparsa una volta, tornerà di nuovo. La Luce, la realtà spirituale “divina”, può ritirarsi durante un certo periodo, perché un focolaio gnostico è stato reso inattivo dalla forza di opposizione in quel tale luogo; ma la stessa Forza Luce si applicherà a salvare costantemente ciò che vuole essere salvato grazie a una maturità di esperienze nata dalla ricerca interiore. Quando la Luce viene rigettata da un certo luogo, si accende immediatamente in un altro luogo, per poi infiammarsi di nuovo, dopo un periodo più o meno lungo, nel luogo precedente.

Così, nel 1965, la fiaccola della Luce fu accesa di nuovo nel Tempio del Centro di Conferenze Jan van Rijckenborgh a Bad Münder, Tempio che è attualmente uno dei numerosi Templi focolai del lavoro mondiale della Rosacroce, ma che, in questo particolare ambiente naturale e geografico, si rivela come il risorgere di un’antica fiamma.

Bad Münder si trova nei pressi della foresta di Teutoburgo, dove si trova l’impressionante complesso megalitico di Externsteine, un centro spirituale molto antico, nella regione del Weser. Diversamente dai paesi del sud e dell’est, l’Europa del nord e del centro restò quasi disabitata durante i primi millenni dopo il periodo glaciale; ma già prima dell’era cristiana, proprio in Europa centrale, nei luoghi che oggi chiamiamo Germania, si stabilirono alcune popolazioni di Indo-Germani o Proto-Germani dal cranio di forma allungata, biondi e di alta statura. Cacciavano e lavoravano la terra. Conoscevano il fuoco e le tecniche di lavorazione dei metalli e fabbricavano già dei dischi a forma di falce, simboleggianti il sole e la luna.

Il paesaggio montuoso della regione del Weser è ricco di antichi santuari germanici, tutti situati nei dintorni di Bad Münder. Ogni tribù germanica possedeva un luogo di culto, un luogo che superava per importanza spirituale le tradizioni locali dei villaggi, con una rilevanza di carattere regionale e una propria sovranità riconosciuta.

La regione intorno all’Externsteine e all’Hohenstein fu un tale luogo particolare. La maggior parte delle persone che visitano l’Externsteine possono ammirare un gruppo di imponenti pietre di cui è difficile determinare l’antichità, come accade anche per altri santuari. A uno sguardo più approfondito, tuttavia, si possono notare alcune particolarità: dal punto di vista simbolico, si possono osservare delle similitudini con ciò che si trova nella valle dell’Ariège nei Pirenei francesi.

In entrambi questi luoghi si praticava l’iniziazione del “collocamento nel sepolcro”, chiamata Endura, la “morte simbolica” per rinascere a nuova vita. Verosimilmente, le rocce di arenaria che formano il complesso di Externsteine, raggiungendo i 30 metri di altezza, chiuse in una foresta anticamente impenetrabile e dove si svolgevano cerimonie sacre, risultavano invisibili per il mondo esterno.

Prima di parlare della relazione tra Arminius il Cherusco e il luogo di Externsteine, vogliamo dare ancora alcune notizie a proposito di questa formazione rocciosa notevole. Eggesternsteine o Externsteine letteralmente significa “lame di pietra delle stelle”. Si nota soprattutto un altare dedicato al sole, scolpito in cima alla punta di una delle rocce più alte. Fu utilizzato presumibilmente da una fraternità dedita al culto solare. Di fronte all’altare è posta una stella a cinque punte, dunque una pietra a “pentagramma”. Altri particolari degni di essere citati sono l’Irminsul e il Legno di Luna. L’Irminsul nella tradizione nordica è la quercia sacra, il pilastro o l’albero del mondo. Era considerato come una colonna discendente dalla realtà divina, come un canale affinché l’officiante il rito potesse entrare in collegamento con i mondi superiori; orientato sulla stella polare, si trovava in relazione con tutto il firmamento.

Oggi non esistono tracce di un tale albero nel luogo suddetto se non in un bassorilievo medievale raffigurante la Deposizione dalla Croce, opera d’arte databile al nono secolo. L’opera è incisa su un megalite del complesso, che testimonia del passaggio epocale al culto cristiano. Si narra che la grande quercia sacra ai Germani venne distrutta a Externsteine da Carlomagno, secondo il racconto degli annali a lui dedicati, come suggello della sua vittoria sui culti “pagani”.

I Germani nutrivano una profonda venerazione per la Luna il cui culto era simboleggiato anch’esso da un pilastro di legno. Così, al culto solare si associava la devozione per la Grande Madre, ancora viva attualmente in tutta Europa, e non solo, attraverso i culti Mariani.

Rudolf Steiner ha approfondito l’argomento degli antichi culti nordici collegandolo alla vicenda di Arminius il Cherusco e mettendolo in relazione con Externsteine e con i Romani. Riportiamo di seguito alcune osservazioni che provengono dalle sue ricerche. Steiner considera il complesso di Externsteine e i suoi dintorni come il centro spirituale dell’Europa. All’alba dell’era post-atlantidea, i più grandi impulsi spirituali furono irradiati da entità sublimi portatrici della saggezza e delle conoscenze di Atlantide, trasmettendole alle popolazioni proto-germaniche del nord e dell’ovest dell’Europa.

L’intento sarebbe stato quello di porre una base per lo sviluppo interiore di quanti avrebbero potuto, a partire dal loro stato naturale, progredire verso uno stato di coscienza “spirituale”. Per compensazione, l’umanità avrebbe perso la sua chiaroveggenza ancora attiva per immergersi sempre di più nel mondo materiale e sperimentare la vita fisica come scuola di apprendistato; tutto questo affinché in un certo tempo e in un modo nuovo, tramite la forza del “Cristo” il collegamento col mondo spirituale potesse essere nuovamente realizzato.

In stretto rapporto con queste considerazioni, Rudolf Steiner legge la nota vicenda della battaglia nella foresta di Teutoburgo che vide la clamorosa disfatta delle legioni Romane, prese di sorpresa e brutalmente annientate dai Germani al comando di Arminius il Cherusco. Più tardi, sotto la spinta delle circostanze, il nucleo spirituale dell’Europa si sarebbe spostato verso il centro geografico in relazione con il Santo Graal. Tornando alla vicenda di Arminius, tra tutti i grandi capi delle tribù germaniche dell’inizio della nostra era, nessuno ha infiammato tanto l’immaginazione popolare, agitato i suoi sentimenti, suscitato ricerche più di Arminius il Cherusco. Seguiamo ancora il pensiero di Rudolf Steiner.

«Quando Arminius ebbe compiuto i 14 anni nell’anno 4 a.C., fu giudicato maturo per essere ammesso all’iniziazione dei misteri di Wotan che si svolgeva nel complesso di Externsteine, che era, come dicevamo, un centro di iniziazione. L’essere di Arminius aveva vissuto, nei tempi più remoti, nel corpo di un grande iniziato che conosceva le proprietà dei mondi spirituali. Per svolgere il suo compito attuale particolare, la sua anima doveva sopportare le condizioni culturali dell’epoca.

I Romani dovevano essere fermati nella loro avanzata verso nord, perché ciò sarebbe stato fatale per lo sviluppo spirituale successivo. I capi romani conoscevano il centro di Externsteine e la loro intenzione era di prenderne possesso, per rompere l’unità culturale dei Germani. Era una strategia nota. Così, nell’anno 16 a.C., un grande contingente militare romano sotto la guida del console Germanico intraprese una grande spedizione con l’idea di impossessarsi del paese fino all’Elba. Pontius Pilatus, come giovane ufficiale si trovava là; lo stesso Pontius Pilatus che alcuni anni più tardi si sarebbe «lavato le mani» in segno di innocenza all’epoca del giudizio di Gesù».

Lungo il corso della faticosissima marcia dentro alla foresta di Teutoburgo ed essendo quasi in vista di Externsteine, le truppe romane furono battute vergognosamente e annientate brutalmente dai Germani scatenati sotto la guida di Arminius il Cherusco.

Lo storico romano Tacito parla di Arminius come del liberatore del popolo germanico e lo descrive come un capo che osò misurarsi con i Romani all’apogeo del loro potere. Rudolf Steiner attesta che senza questa vittoria decisiva, il destino dei popoli di lingua germanica, e in effetti, di tutta l’Europa e del mondo intero, sarebbe stato diverso. Nei paesi dell’ovest e del nord dell’Europa non si parlerebbe il tedesco come accade oggi, ma un tipo di lingua latina; non ci sarebbero stati Goethe, Bach, forse Shakespeare, per citare solamente alcune tra le tante personalità geniali di area anglo-germanica.

Nella cornice della progressione spirituale dell’umanità, questo avvenimento doveva prodursi. Certo, i Romani proveranno ancora a sottomettere le popolazioni celtiche, questa volta in Britannia nell’anno 61 d.C., e ciò si risolse in una grande rivolta dei Celti sotto la guida della regina Boudicca, nella regione di Norfolk. Ma nonostante le notevoli perdite subite dall’esercito consolare, i Celti di Britannia non riuscirono a liberarsi, dal giogo romano.

Per concludere, torniamo al nostro punto di partenza, ricordando il principio che la Luce, la Luce universale ritorna sempre nel luogo in cui si è manifestata. Così possiamo pensare della fiaccola nuovamente accesa nel Tempio di Bad Münder, situato nei pressi dell’antico centro spirituale del complesso megalitico di Externsteine. L’umanità progredisce sempre più nell’era dell’Acquario. I due campi magnetici: quello “dialettico” e quello “gnostico”, si avvicinano di nuovo e più che mai l’uno all’altro in questa fine dei tempi; il fatto indica che le probabilità di liberazione dalla griglia spazio-temporale sono più grandi rispetto al recente passato.

Molti sforzi sono dedicati a mantenere aperte queste possibilità per l’intera umanità, non solo nei numerosi focolai della Rosacroce in Europa e in altre parti del mondo, ma anche in altri luoghi di lavoro di altre Scuole Spirituali che hanno un compito simile da svolgere. Così, di nuovo l’Una Sancta, una Fraternità mondiale, opera in questo mondo, ma non più di questo mondo, per contribuire a formare la messe della nuova Umanità Anima-Spirito.

 

Articolo tratto dalla rivista Pentagramma - Edizioni Lectorium Rosicrucianum

Scuola Internazionale della Rosacroce d'Oro

https://www.lectoriumrosicrucianum.it/

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 24/01/2019