Taranto - La tromba di Bosso con Giovanni Scasciamacchia Trio al Per...Bacco
Fabrizio Bosso

Una full-immersion di genere capace di soddisfare i palati più fini

In arrivo da Andria, il 10 febbraio ritorna a Taranto presso l’enoteca Per...Bacco per il Jazz live Club, il trombettista Fabrizio Bosso.

 

La fantastica tromba suonata da un artista unico, squillerà nell’atmosfera calda ed accogliente del Per...Bacco, un club in un’enoteca, con la sublime visione ravvicinata dei musicisti, un ottimo calice di degustazione di vini e birra artigianale e ricercata, prodotti tipici, a lume di candela, con luci soffuse al buio, sui tavoli che sono in realtà grandi botti di vino.

 

Questo è quello che aspetta ai partecipanti del concerto, in via Umbria 14, angolo via Lanza.

Una full-immersion di genere capace di soddisfare i palati più fini, ma anche un’accattivante occasione per sfatare il mito del jazz quale nicchia musicale per pochi.

Fabrizio Bosso potrà esibirsi con Giovanni Scasciamacchia trio alle ore 21, ingresso con prenotazione al 3920323470.  

 

Fabrizio Bosso ha iniziato a suonare la tromba all’età di 5 anni e a 15 si è diplomato al conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

Nel 2000 ha pubblicato “Fast Flight”, il primo disco a suo nome. Fin dall’inizio della sua carriera Fabrizio può vantare collaborazioni importanti come, fra i tanti, Gianni Basso, Enrico Pieranunzi, Rosario Giuliani, Charlie Haden, Carla Bley.

 

Con la Blue Note, ha pubblica nel 2007 uno dei suoi dischi più importanti, “You’ve Changed”, in quartetto e 13  archi  magistralmente  arrangiati  da  Paolo Silvestri, con alcuni ospiti come Stefano Di Battista, Bebo Ferra, Dianne Reeves e Sergio Cammariere, al quale deve l’ingresso nel mondo del pop e la sua prima apparizione al Festival di Sanremo.

 

Nel 2011, si ha un altro punto di svolta con la registrazione, presso gli Air Studios di Londra, dell’album “Enchantment- L’incantesimo Di Nino Rota” con la London Symphony Orchestra e la ritmica di Claudio Filippini, Rosario Bonaccorso e Lorenzo Tucci, con gli arrangiamenti e la direzione di Stefano Fonzi.

Molte sono le sue partecipazioni a Festival prestigiosi, in Italia e all’estero. In particolare, raggiunge una grande popolarità in Giappone, dove torna sistematicamente con i suoi progetti.

Negli anni, ha partecipato più volte a Sanremo, sia con Sergio Cammariere che con Simona Molinari, Raphael Gualazzi e Nina Zilli.

 

Non sono mancate le sue partecipazioni come solista, insieme a grandi direttori d’orchestra come Wayne Marshall o Maria Schneider, e nella rivisitazione della Bohème dal titolo “Mimì è una civetta”, ad opera di Alessandro Cosentino, nata da un’idea di Cristina Mazzavillani Muti.

 

Alla fine del 2014,  è uscito l’atteso duo con Julian Oliver Mazzariello “Tandem” con ospiti Fiorella Mannoia e Fabio Concato e nella primavera 2015  ha pubblicato “Duke”, dedicato a Duke Ellington, con il suo nuovo quartetto composto da Julian Oliver Mazzariello, Luca Alemanno e Nicola Angelucci e una sezione di sei fiati.

 

Nel  2016, sull’onda dell’incontro in occasione di Tandem e poi del progetto live “Canzoni”, è uscito il disco con Julian Oliver Mazzariello e Fabio Concato, “Non Smetto Di Ascoltarti”.

Con 16 dischi incisi come leader e una serie innumerevole di partecipazioni e collaborazioni, Fabrizio Bosso ha ormai raggiunto la maturità artistica e consolidato il suo stile, assolutamente riconoscibile e autentico.

 

Si esibirà in un repertorio “STANDARDS and ORIGINALS” realizzato per l'occasione, con un trio di grande qualità che vede protagonisti una solida ed affiata ritmica composta dal leader Giovanni Scasciamacchia alla batteria e da Aldo Vigorito al contrabbasso, impreziosita dalla magistrale ricchezza armonica e solistica di Alfonso Deidda, pianista sopraffino oltreché già conosciutissimo per le sue virtù di straordinario sassofonista.

 

Una chiara ispirazione ed aderenza ai canoni della “swing” rende questo trio un fulgido e classico esempio di come modernità e tradizione possano non solo coesistere ma divenire manifesto dell’alta capacità del jazz italiano di sapersi reinventare.

 

Il 15 febbraio saranno a La Contessa Jazz Club di  Avellino.

 

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Articolo pubblicato il 10/02/2019