
...Il mondo è pieno di ignoranti e creduloni.
Se eravate in cerca di un inizio forte: eccovi serviti.
Praticamente pochi minuti dopo la fine del #Sanremo2019, sono stato letteralmente subissato di telefonate, sms, messaggi vocali, post e quant’altro i social possano prevedere, tutti più o meno dello stesso tenore: “Ma è davvero successo che…”. “Davvero voi giornalisti avete votato tutti per…”, “Avete votato Mahmood per fare un dispetto a Salvini” (su questa #stendiamounvelopitoso) e tante altre che non sto a riportare, anche perché continuano ad arrivare messaggi a getto continuo (anche insulti, giusto per dovere di cronaca), più o meno tutti uguali.
Mi sono preso qualche ora di riflessione e adesso, a bocce ferme, mi sento in grado di dare la mia spiegazione.
L’inizio “forte” è dovuto soprattutto ad un video (ormai diventato virale), di un “giornalista” che racconta di essere stato obbligato in sala stampa a votare per il vincitore: tale Gian Marco Saolini.
Bene, si fa per dire: sappiate che questo signore, altro non è che un “troll”, come si dice in gergo. Una volta è un volontario imbarcato sulla nave Aquarius, la volta dopo è il gestore di un locale, la volta dopo ancora è un professore di filosofia all’università, la volta successiva un capo ultrà, la volta seguente un agente segreto protagonista del blitz che ha portato all’arresto di Cesare Battisti. Vado avanti?
No, non credo sia il caso, però vi chiedo cortesemente: prima di condividere simili scemenze, dette anche “fake”, verificate le fonti. Altrimenti sarà necessario, prima o poi, prendere il patentino (previo un corso di formazione), per cliccare sul tasto “condividi”.
Questo purtroppo denota una enorme e diffusa superficialità da parte di chi “condivide” a prescindere qualunque cosa e qualunque argomento: passare da esperti di fisica quantistica, ad ingegneri civili, è un attimo. Stesso discorso vale per i “commentatori” abituali di post: talmente tuttologi che Roberto D’Agostino risulta un dilettante.
Segno di una decadenza irreversibile del nostro paese a tutti i livelli.
Credo non sia difficile avere un minimo di attenzione, credo che non sia tempo perso verificare una fonte prima di condividere una notizia: la rete, i social, sono uno strumento pazzesco, una risorsa infinita, purché usati con un minimo di cautela.
Detto questo, vi posso dire che NO, in sala stampa, sia al roof del Teatro Ariston, che alla sala “Lucio Dalla” al Palafiori, NESSUNO e dico NESSUNO, ha imposto un qualunque tipo di voto ai giornalisti accreditati (categoria della quale faccio parte).
Posso darvi una mia impressione personale, questo si, ma ripeto, da prendere come tale e nulla più.
Forse, la sala stampa, con il voto a Mahmood, ha voluto “punire” Il Volo e Ultimo, per la spocchia dimostrata: i primi in sala stampa, semplicemente insopportabili, “cissati” da paura, come si dice nel linguaggio parlato; il secondo, per non essersi neanche presentato davanti ai giornalisti per la programmata conferenza stampa, adducendo ad una improvvisa indisposizione.
Ripeto, parere mio personale.
Che poi, il tutto si sia tramutato in urla di giubilo alla notizia della sconfitta, in gestacci rivolti ai terzi ed al secondo classificato, con il condimento di insulti vari (anche abbastanza pesanti), tutto documentato dalle telecamere e trasmesso in eurovisione, beh, questo se permettete tracima nella maleducazione personale, della quale i protagonisti dovranno rispondere al proprio editore ed al proprio direttore di testata.
Riguardo all’incazzatura di Ultimo, vi propongo le parole di Mauro Pagani, Presidente della Giuria d’Onore: “L’anno scorso è arrivato primo nella categoria nuove proposte, con lo stesso regolamento. Se va bene quando si vince, va bene anche quando si perde. Lui è giovane e nella vita bisogna imparare a perdere. Altrimenti non si concorre, si fanno altre cose, ed è una scelta rispettabile”.
Per il resto, cercherò di fare chiarezza, in un mare di contestazioni, ricorsi, e codicilli, portando non la mia opinione stavolta, ma i fatti che mi hanno coinvolto in prima persona: sarà difficile, ma ci proverò.
Nella mail in cui mi si confermava l’accredito per accedere alla sala stampa Lucio Dalla, si legge :
“(...)Ti informo, inoltre, che quest’anno i giornalisti saranno chiamati a comporre la cosiddetta Giuria della Stampa, che esprimerà il proprio voto in tutte le 5 serate del Festival. In particolare saranno invitati a votare massimo due inviati per Testata (quotidiani, periodici, web, radio, tv) purché iscritti all’ordine dei giornalisti. Per maggiori dettagli ti rimando al Regolamento del festival. In occasione del ritiro dell’accredito sarà sottoposta ai colleghi una liberatoria da firmare”.
Pertanto ho preso visione del regolamento ed in merito alle votazioni si legge quanto segue:
“Nella Quinta Serata (Serata Finale) voteranno:
- il pubblico, attraverso Televoto
- la giuria della Sala Stampa
- la giuria degli Esperti
I tre sistemi di votazione in Serata avranno un peso percentuale così ripartito: Televoto 50%; giuria della Sala Stampa 30%; giuria degli Esperti 20%.
Al termine verrà stilata una classifica delle canzoni/Artisti determinata dalla media tra le percentuali di voto ottenute in Serata e quelle delle Serate precedenti.
Nuova votazione delle 3 (tre) canzoni/Artisti risultate ai primi posti nella classifica, sempre de:
- il pubblico, attraverso Televoto
- la giuria della Sala Stampa
- la giuria degli Esperti
I tre sistemi di votazione avranno sempre un peso percentuale così ripartita: 50%; giuria della Sala Stampa 30%; giuria degli Esperti 20%.
Al termine verrà stilata una nuova classifica delle 3 canzoni/Artisti, determinata tra le percentuali di voto ottenute in quest’ultima votazione in Serata e quelle ottenute dalle votazioni precedenti.
La canzone/Artista prima in quest’ultima classifica sarà proclamata vincitrice di Sanremo 2019”
Pertanto, se la matematica non è un’opinione, la ripartizione del voto è fifty/fifty, cioè 50% al pubblico e il restante 50 ripartito tra altre due categorie di votanti.
Condizione sine qua non per partecipare è accettare il regolamento.
Accettato e sottoscritto ciò, i cantanti possono partecipare, così come i giornalisti, così come gli esperti.
Stessa cosa per il televoto da casa.
Per amor di verità, il regolamento del televoto da casa è a disposizione di tutti i telespettatori, scaricabile dal sito RAI .
Nel regolamento si legge che nella quinta serata le votazioni avverranno in due fasi e ne spiega i criteri.
Si specifica inoltre : “(...) Un rappresentante dell’Autorità per le Garanzie nella Comunicazione (AGCOM) ed un rappresentante delle associazioni di consumatori e utenti designato dal Consiglio Nazionale degli Utenti (CNU) - ai sensi dell’art. 4, comma 4 della delibera 38/11/CONS dell’AGCOM recante “Regolamento in materia di trasparenza e efficacia del servizio di televoto” - potranno presenziare a tutte le operazioni di Televoto (...)”
Ora, come ho già detto in un mio precedente articolo, non mi è ben chiaro con quale criterio siano stati scelti i critici musicali che compongono tale giuria di esperti (anche io lo sono ma nessuno mi ha contattato), ma posso dire quali erano i giornalisti poiché ho anche io fatto parte del sistema di voto sanremese.
La classifica stilata alla fine delle esibizioni durante la serata finale, NON ANNUNCIAVA le posizioni del podio, ma ESCLUSIVAMENTE i tre artisti che ne facevano parte. Se vogliamo entrare nelle ipotesi dell’immaginario, si può pensare che i sistemi di scommesse, di sondaggi, le talpe del kgb e forme di vita extraterrestri, avessero in mano i numeri esatti del televoto, prima del verdetto finale, ma questo sarebbe illegale, perchè allora la domanda da porsi realmente è questa: come facevano a sapere l’ordine delle posizioni, coloro che oggi dichiarano un ribaltamento?
Se invece restiamo nel contesto reale, alla fine delle votazioni, viene stilata una tabella nella quale vengono chiaramente riportate le posizioni di ciascun artista, con affianco voce per voce le percentuali di voto assegnate dalle giurie.
Non solo, ma vengono specificate le posizioni di classifiche parziali per ogni giuria.
Stash docet in questo video .
E’ un pò più chiaro ora?
Altra spinosa questione: il pagamento del televoto.
Il regolamento dice : “Per ciascuna chiamata da utenza fissa (indipendentemente dalla distanza, dall’orario e dalla durata della chiamata) con la quale effettivamente si esprima un voto valido, all’utente verrà addebitato l’importo di Euro 0,51 IVA inclusa”.
Se non ricordo male, anni addietro si votava attraverso la compilazione delle schedine del Totip, a pagamento pure quelle. Ma nessuno si è mai lamentato.
Il sistema del televoto è uno strumento utilizzato ormai da molte trasmissioni dove per i motivi più vari si gareggia. Nel caso Sanremo, il voto è misto e il pubblico da casa ha un peso pari alla metà del risultato.
Va da sè che come è sacro il 50% dei pareri espressi dal pubblico (tramite sms o telefonata) deve essere sacro anche il parere del restante 50% dei soggetti chiamati a votare nelle giurie, ma non è scritto da nessuna parte, nè nel regolamento del Festival di Sanremo, nè in quello del televoto da casa, che il televoto è sovrano, sebbene abbia un’incidenza del 50% sul totale delle votazioni.
Alle proteste di Ultimo, manifestate dallo stesso sia in sala stampa che dai suoi profili socials, ai vari sostenitori della teoria del complotto e a tutti coloro che vivono di polemiche, mi permetto di dire solo una cosa, confermando il parere di Mauro Pagani: la legge non ammette ignoranza e vi invito a leggere i regolamenti.
Chiudo con un’ultima considerazione: il festival di #Sanremo2019 ha segnato un calo negli ascolti di qualche punto in percentuale, rispetto alla passata edizione.
Ho letto e sentito che il calo sarebbe dovuto ai “leghisti” che non hanno guardato il programma in TV per fare dispetto a Claudio Baglioni, espressosi contro il Governo sulla questione dei migranti: signori, siamo al delirio.
E’ sicuramente un caso destinato a far discutere ancora a lungo ma ho ben paura che non soddisferà le aspettative di tanti.
Stay Always Tuned !!!
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Articolo pubblicato il 12/02/2019