La signora Mimma Paparella ritrovata cadavere.

La depressione è una causa che, sempre più spesso, rappresenta il probabile movente di un gesto anticonservativo.

Da circa un mese, è stato definito il caso della signora Mimma Paparella, la 55enne originaria di Triggiano che si era allontanata volontariamente da casa il giorno di Capodanno, a bordo della sua auto, una Ford Fiesta nera.

 

Il figlio aveva cercato invano di diramare una serie di appelli attraverso i canali social, fornendo i dettagli utili per identificarla. La famiglia si era anche rivolta alla trasmissione "Chi l'ha visto" e alla ’ Vita in Diretta’, al fine di avere la massima visibilità. "

 

Il pomeriggio di mercoledì 9 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Turi, avevano ricevuto la segnalazione della presenza di un'auto, corrispondente a quella della donna, parcheggiata nei pressi di una masseria, sulla Strada Provinciale che collega Turi a Sammichele.

 

I militari, guidati dal Comandante Sacchetti, si sono trovati di fronte al corpo della donna immobile all'interno del veicolo. Dopo aver cercato invano di aprire la portiera, hanno prontamente allertato i Vigili del Fuoco.

 

Ai sanitari del 118, giunti nel frattempo sul posto, nel caso fossero necessarie cure mediche, non è restato altro che costatare il decesso.

Gli inquirenti sono a lavoro per ricostruire le cause della morte della 55enne triggianese.

 

Dalle notizie raccolte, la signora stava attraversando un periodo non particolarmente sereno, non ultima la recente morte della madre.

 

“Nel periodo delle festività, - ha osservato la Dott.ssa Bruzzone, criminologa conosciuta al pubblico per avere seguito noti casi giudiziari – “quando alcuni soggetti non hanno elaborato in maniera completa gravi lutti, separazioni, la situazione psicologica può tendere a peggiorare sotto il profilo dell’umore.

 

È un periodo dell’anno che si accompagna a un picco di atti anticonservativi. Quello che ha raccontato il figlio e quello che ha detto la sua amica in tv, non lasciavano margini di ottimismo sulla vicenda. La signora si è addentrata in una zona nascosta, forse proprio per garantirsi l’assoluta tranquillità nel passaggio finale.

 

Con ideazioni e pensieri pericolosi, il soggetto comincia a fare in modo di distanziarsi dalla vita, in modo progressivo.

 

I figli non sono mai un impedimento quando si vuole portare avanti una ideazione suicida.

 

Se c’è un quadro depressivo importante, aggravato da un momento temporale particolare, come le feste, un figlio, che peraltro nel caso del figlio della signora Mimma, è ormai adulto e ha una compagna, non può rappresentare un freno per chi ha maturato questa decisione.”

 

Gli inquirenti, comunque, stanno vagliando tutte le ipotesi investigative.

 

Immagine: bari.ilquotidianoitaliano.com

 

 

 

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Articolo pubblicato il 18/02/2019