Torino FC vs Atalanta 2-0

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: tre ottimi punti contro la Dea, lanciano i granata verso la zona Europa

Anni or sono il Toro, in una partita come quella che va in scena fra poco allo Stadio Grande Torino (anche in serie B, forse soprattutto in serie B), avrebbe buttato in campo tutto il tremendismo possibile e l’allenatore (chiunque a prescindere), avrebbe caricato la squadra da par suo.

Anni or sono, appunto, il “Toro” appunto: i tempi sono cambiati, il calcio è cambiato (almeno così si dice), il “Toro” è diventato il Torino FC (tremendismo, questo sconosciuto), e il mister non ha niente di meglio da dire che: “Con l’Atalanta è importante ma non fondamentale”. Tristezza.

Oggi Walter “non è uno spareggio” Mazzarri, manda in campo (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri, Meité, Lukic, Baselli, Aina; Iago Falque, Belotti.

Il tecnico di San Vincenzo rispolvera Iago (era ora), lascia inspiegabilmente in panchina Ansaldi e sostituisce lo squalificato Rincon con Meitè; nella Dea mancano De Roon squalificato e il Papu infortunato.

Il Torino non subisce reti da quattro partite (bene), ma nelle stesse gare ha realizzato solo la miseria di due reti (male). Se davvero si vuole cullare il sogno europeo, oggi pomeriggio bisogna vincere. Punto.

Ritmi altissimi nelle prime fasi del match e grande occasione per i padroni di casa: purtroppo Ljajic non veste più la maglia granata e la ghiotta punizione dal limite si infrange sulla barriera.

Marcatura a uomo di Nkoulou su Zapata: non si era detto che il calcio è cambiato?

Primo tiro in porta del Torino al 35’: azione personale di Meitè che da venti metri spara in corsa, ma la palla sfiora solo la traversa.

Vantaggio dei granata al 41’: sugli sviluppi di un corner, batti e ribatti dentro l’area bergamasca, e palla che finisce sui piedi di Izzo (unico vero tremendista in campo), che insacca in spaccata.

Massimo risultato con il minimo sforzo per i padroni di casa: l’Atalanta corre, crea gioco e occasioni, ma non segna per via della “Maginot” granata (Nkoulou una trincea, Izzo sempre al posto giusto, Moretti ancora una garanzia); il Torino distrugge e riparte (grandissimo primo tempo di Belotti), non tira in porta, ma trova il guizzo per sbloccare la gara.

Pochi secondi nella ripresa e il Torino raddoppia: cross dalla sinistra di Meitè, sul quale si avventa Iago, gran controllo del giocatore spagnolo e tiro piazzato dove Berisha non può arrivare. Se si tira in porta, prima o poi si segna, vero Mazzarri?

Personalmente sono molto contento per la rete del nostro #14, giocatore fondamentale.

Complice il risultato acquisito il Torino gioca sul velluto il resto del secondo tempo, anche perché l’Atalanta smette di pressare e di raddoppiare, permettendo così ai granata di creare (finalmente) qualche azione degna di tal nome nella metà campo avversaria.

Cambio per Mazzarri al 66’: Ansaldi sostituisce Meitè.

A 10’ dal termine esce Iago (boato per lui) ed entra Berenguer.

Primo tiro di Duvan Zapata all’88’ ma Sirigu c’è.

Esordio in serie A per Vincenzo Millico, grande bomberino della super Primavera.

Finisce 2-0.

Vittoria meritata per il Torino, che con i tre ottimi punti odierni raggiunge provvisoriamente il sesto posto, in coabitazione con la Lazio e proprio con l’Atalanta, in piena zona Europa League.

Tre vittorie nelle ultime cinque gare, quinta partita senza subire reti (non accadeva dal 1985): questo dicono le statistiche.

Piano con i trionfalismi, però: occorre vincere le prossime tre partite, assolutamente abbordabili, contro Chievo, Frosinone e Bologna, per pensare davvero ad un posto in Europa.

Oggi si sono visti, soprattutto nel secondo tempo, segnali positivi ed incoraggianti, nel gioco e nella mentalità: la solidità difensiva c'è ed è un punto di forza della squadra; ora è necessario lavorare sulla fase offensiva, dare continuità alle azioni nella metà campo avversaria, ovvero mettere Belotti (gran prova oggi, e sfido chiunque a dire il contrario), in condizioni di buttarla dentro.

Forse da oggi WM ha trovato la strada giusta: è fondamentale continuare a percorrerla.

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Articolo pubblicato il 23/02/2019