Federico Audisio di Somma, medico scrittore torinese, presenta il suo nuovo suggestivo libro: ”Siddharta Rave”

Audisio di Somma, oltre ad essere un valente scrittore è anche un medico che, dopo una brillante carriera fra le corsie ospedaliere, ha dedicato il suo tempo alla prosecuzione della ricerca nell'ambito della medicina psicosomatica, una branca della medicina che presta attenzione alle connessioni esistenti tra un disturbo somatico e le cause che l'hanno determinato. Nonostante il notevole impegno che questa disciplina richiede, è riuscito a ritagliarsi lo spazio per potersi dedicare alla scrittura, ottenendo un gran successo, dando alla luce romanzi come "L'uomo che curava con i fiori (ed. Piemme), con cui ha vinto nel 2002 il Premio Bancarella, e "Il fiore dell'omeopata (ed. Piemme 2003).   

"Siddharta Rave" ( ed Cairo)  è il nuovo libro dell'autore scrittore torinese che può essere inteso come una singolare e ben riuscita miscela di racconti di vite che si intrecciano fra loro, dando vita ad una intrigante storia ambientata  in località ben conosciute e care a molti. Le scene descritte si svolgono infatti fra i laghi di Avigliana, fra questi e le colline in cui si trovano le gradevoli cittadine da cui sono delimitati, fra queste Giaveno e i suoi boschi, nei cui dintorni è possibile percorrere i sentieri che, passo dopo passo, permettono di scoprire meraviglie della natura, e assaporare il fascino della magia che racchiudono.

Il gruppo di amici vagamente hippy e appassionati biker di cui Di Somma narra le vicende,  è una singolare compagnia di ex sessantottini che, pur provenendo da famiglie assai benestanti, danno mostra di voler rifiutare la condizione di appartenenti alla borghesia locale. E' una compagnia unita dalla pretesa di continuare uno stile di vita di cui non resta che il ricordo sfumato in un mondo che evolve verso altre direzioni, fricchettoni, musicisti e amanti della fotografia che, pur invecchiando, continuano ad ispirarsi agli atteggiamenti e alle idee coltivate da giovani, immersi in un'atmosfera particolare, quella della val di Susa, lo scenario naturale in cui si svolge il racconto, in particolare nel territorio noto  per la fama di luogo misterico, compreso fra la Sacra di San Michele e il Musiné, un monte da cui si vuole emani una notevole energia sottile che è ben avvertita  sia da chi la abita, che dal visitatore occasionale. La valle è stata scelta come residenza dal gruppo di amici, e l'autore ne racconta le vicissitudini, scegliendo di suddividerle in due archi temporali iniziando dal presente, ripercorrendo l'epoca della loro gioventù  grazie a numerosi ed esaustivi flash back.

L'esordio del racconto vede il gruppo di amici riuniti per un funerale, una cerimonia celebrata per Filo, strampalato filosofo, morto a causa di un incidente stradale. Il gruppo è messo a disagio da un ragazzo che compare fra loro, un elemento estraneo da cui sono infastiditi  al punto tale da suscitare un rifiuto alla sua presenza. Invitato ad andarsene con modi spicci, il giovane sconosciuto oppone un pacato rifiuto, resistendo passivamente alle incalzanti ed ottuse minacce di chi, spaventato dalla sua tranquilla presenza, cercherà di allontanarlo rifilandogli alcuni ceffoni, che verranno incassati senza alcuna reazione. L'irritazione avvertita cesserà all'improvviso, quando si scoprirà che Sid, questo il nome dell'intruso, è il figlio di Filo, di cui nessuno era a conoscenza.

L'episodio tratteggia bene con notevole tensione narrativa, il timore delle persone nei confronti dell'estraneo, dello sconosciuto di cui non si conoscono sia la provenienza che le intenzioni che giunge, ospite inatteso, a portare scompiglio nella comunità. Per certi versi,  ricorda l'episodio della comparsa di Kaspar Hauser, il giovinetto  scoperto nel 1828 mentre vagava per le vie di Norimberga e lo sconcerto che questi causò, all'epoca, nella popolazione.
 

Sid, è il personaggio chiave del libro che, al pari del Siddharta di Herman Hesse, viene presentato dall'autore con poesia, ma anche estrema fermezza. Rappresentazione della conoscenza, parla della  realtà e del suo modo di viverla da parte dei protagonisti, mostrando loro con pacato equilbrio, una via. Un po' Hermann Hesse per l'atmosfera del racconto, l'obiettivo di Audisio di Somma  non è arrivare al centro del mondo, ma raggiungere il centro del proprio io, che può essere esteso all'io di ciascun personaggio della compagnia, che potrebbe ancora corrispondere all'io di ognuno di noi, quando ci capita di essere posti di fronte a quello che sono stati i nostri sogni coltivati in gioventù, che non si è potuto, o non si è stati capaci di realizzare.  

Il giovane raccoglie l'eredità dei "vecchi", che si stringono attorno all'architetto Luigi Xella artefice della costruzione di un locale, subito battezzato "Molo Psicotico" in cui si radunano gli amici sperimentatori psichedelici e partecipi della Beat Generation, coltiva questa eredità, la fa propria, assaporando la musica di cui si fanno ampi cenni durante tutto lo svolgersi della vicenda tanto  da costituire, con i suoi richiami e la citazione di brani famosi degli anni 60 e 70, una autentica colonna sonora che accompagna il lettore dalla prima all'ultima pagina, mentre legge della band di Filo, la "Shiva Raimbows"  e degli altri amici e amiche  quali Geminus, il cui vero nome è Greta, ricca e volubile ereditiera che guida il gruppo musicale,  Photomax il fotografo  del gruppo e ancora il Professore e Kong che troveranno il  loro equilibrio nell'azione di  difesa e salvaguardia del bosco e Satana, un virtuoso dello sci nautico, il cui vero nome è in realtà Silvano.

Il carisma di Sid, lentamente, permette una inaspettata maturazione dei personaggi che ne riconoscono la profondità di pensiero, rimanendo affascinati da quel giovane che si rivelerà precursore di un mondo che non tarderà a venire, un mondo caratterizzato da una coscienza nuova, quale l'amore per l'ambiente del pianeta in cui viviamo tanto che, novello Fitz Carraldo, allargherà i confini del visibile degli eccentrici amici del padre, traghettandoli verso un livello di coscienza superiore in cui lui tenderà a fondersi, aiutato dalla musica  e dalla Natura indifferente a tutto, in un mondo in continuo divenire, in cui nulla è mai come era il giorno prima, come sintetizza elegantemente l'autore nel corso del racconto: "Trascorsero gli anni. Gli amici si dispersero, rimase poco dell'atmosfera del passato".  

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Articolo pubblicato il 11/03/2019