1889. Il Regno d'Italia affitta i primi territori in Somalia
1889. Il Tricolore sventola in Somalia per la prima volta sulla garesa di Obbia

Documenti unici che provano come la colonia italiana di Somalia nacque da un regolare contratto di affitto con il Sultano locale e non da guerre, conquiste, invasioni e spargimenti di sangue, come la storiografia ufficiale, viziata da malafede e ideologia, vorrebbe farci credere.

Il 20 marzo 1889 la Regia Nave Dogali approdava a La Spezia dopo una missione nel Corno d'Africa che cambierà le sorti di quella regione che poi in futuro, prenderà il nome di Somalia. Si deve inoltre precisare che la Somalia, quando incontrò per la prima volta gli italiani era prima  stata dominata da omaniti, persiani, arabi, portoghesi, egiziani ed etiopi. Un fattore storico che caratterizava da secoli quelle regioni.

Fu proprio nel 1889 che con il consenso inglese, l’Italia iniziò la penetrazione in quelle terre ancora sconosciute. Era anche l'anno in cui il neonato Regno d'Italia creò la colonia di Eritrea sancita dal trattato “d’amicizia e di commercio” di Uccialli del 2 maggio 1889 stipulato con il Negus Menelik, derivato dal primo acquisto “coloniale” nel Mar Rosso ad opera di Rubattino: la baia di Assab.

Nel gennaio di quell'anno, attraverso una nuova convenzione con Jusuf Alì Sultano di Obbia, località nella Somalia del Nord, realizzata da Vincenzo Filonardi, console italiano a Zanzibar, ci erano stati concessi i protettorati su alcuni territori a sud del Corno d’Africa.

Infatti “il 2 dicembre 1888 – spiega Fernando Marino in “Crispi e la Somalia italiana” – il Sultano di Obbia, Jusuf Alì, aveva inviato al Regio Console Italiano in Zanzibar un suo parente […] per domandare, a suo nome, la protezione della bandiera italiana. Jusuf Alì aveva domandato la protezione italiana per sottrarsi alla dominazione inglese […] Crispi con telegramma del 28 gennaio 1889 incaricò il nostro console di Zanzibar, Cav. Filonardi, di imbarcarsi sulla nave Dogali per raggiungere Obbia ed accogliere la domanda di quel Sultano”.

E così fece, imbarcandosi il 2 febbraio per arrivare nella capitale del Sultano dopo 5 giorni di navigazione.

“Ebbe luogo una riunione – riporta Udalrigo Ceci in “Cronistoria del naviglio da guerra italiano” – cui parteciparono i comandanti del Dogali, del Rapido e della Staffetta, ed il cav. Filonardi, e fu assegnato alla Staffetta il mandato di visitare la costa dal 49° di long. E. G. fino ad Hafun; tale ricognizione doveva limitarsi a stringere coi capi dei villaggi e col Sultano dei migiurtini relazioni di amicizia, senza entrare nelle questioni di protettorato, ed assumere quelle informazioni che avrebbero potuto facilitare il compito principale della missione”.

Dunque venerdì 8 febbraio 1889 il Dogali si portò ad Obbia dove dopo lunghe trattative alle quali partecipò attivamente il Tenente di Vascello Edoardo Ferrara, verrà concluso un accordo secondo cui tutti i territori del Sultanato di Obbia furono posti sotto la protezione italiana, con un canone di affitto annuo di 1.200 talleri, poi portati a 1.800. Terminata la missione, issata la bandiera italiana sulla garesa, la residenza del Sultano, il Dogali farà rotta verso l’Italia.

Furono aperte così le porte a quella che diverrà la futura colonia somala poi affidata ad una società commerciale – la Società per il Benadir – sul modello delle chartered tedesche e inglesi. Seguirà ad aprile, sempre ad opera di Filonardi, il protettorato sul Sultanato della Migiurtinia, la regione più settentrionale della Somalia.

Qui sotto i documenti attestanti i contratti firmati dal Console Filonardi con il Sultano di Obbia. Ulteriore approfondimento cliccando QUI con il documento attestante la “Dichiarazione di protettorato sotto il Governo italiano” firmata dai capi indigeni di Mogadiscio il 24 marzo 1891.

Atto a firma del Console Filonardi, col quale si assegnano al Sultando di Obbia Jusuf Alì 1200 talleri annui di stipendio, in data 8 febbraio 1889.

“Addì 7 del mese di giuma el Achir 1306, corrispondente al 8 del mese di febbraio 1889. Io sottoscritto, conosole del Governo d’Italia, Filonardi, dichiaro di aver accordato al Sultano Jusuf Alì Jusuf, Sultano di Obbia e dintorni, lo stipendio annuo di 1200 talleri da dividersi con altre 10 persone di famiglia. Il presente atto scritto alla data sopracitata sarà reso noto al mio governo.”

Ricevuta dell’annualità di stipendio pagata dal Console Filonardi al Sultano Jusuf Alì di Obbia, in data 19 marzo 1889.

“Per grazia di Dio, Io sottoscritto, Sultano Jusuf Alì Jusuf, Sultano di Obbia, dichiaro di aver ricevuto dal Console Filonardi talleri 1200 quale stipendio di un anno, decorrente dal 7 del mse di Giumad el Achir 1306, corrispondente al 8 febbraio 1889 ad esecuzione del contratto stipulato fra me ed il suddetto console in Obbia alla data sopra indicata. Data in Bender Alula il 16 del mese di segba 1306 corrispondente al giorno 19 marzo 1889. Firmato: Jusuf Ali Jusuf, Sultano di Obbia.

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Articolo pubblicato il 19/03/2019