Torino - “L'Allegro, il Penseroso ed il Moderato 2018-2019”, sesto concerto
Il Duomo

Il Giosuè di Giovanni Bononcini in Duomo

Martedì 9 aprile 2019 ore 21 nel Duomo di San Giovanni Battista, si terrà il sesto concerto della stagione “l´Allegro, il Penseroso ed il Moderato dell`Accademia del Santo Spirito, con i Musici di Santa Pelagia:

 Il Giosué  (Modena, 1688)oratorio per soli, archi e continuo di Giovanni Bononcini (1670 – 1747).

 

 Solisti dell'Accademia del Santo Spirito

 

Testo                                Valentina Coladonato soprano              

Regina d'Hebron                Arianna Stornello soprano           

Giosuè                              Roberta Garelli contralto                     

Re d'Hebron                      Luigi Della Monica tenore                    

Re di Gerusalem                Valerio Zanolli basso                   

 

Choro di Sacerdoti

Choro di Soldati Israeliti              

 

I Musici di Santa Pelagia

 

Alessandro Conrado*, Carlotta Conrado violini I

Paola Nervi* violini II

viola

Massimo Barrera*, Luca Taccardi violoncelli

Roberto Bevilacqua contrabbasso

Andrea Banaudi organo

Maurizio Fornero cembalo e direttore

 

*prime parti

 

Nota di Sala

Fra i secoli XVII e XVIII molti celebri musicisti italiani (Caldara, Vivaldi, Geminiani, Veracini, solo per citare i più noti) sono attivi in alcune delle più importanti capitali europee, da Parigi a Vienna, da Londra a Berlino.

 

Fra i nomi più significativi – eppure meno celebrati – c'è quello di un illustre modenese, Giovanni Bononcini, strumentista virtuoso e abile compositore, figlio di Giovanni Maria, violinista, compositore e teorico attivo alla corte estense di Modena e successivamente maestro di cappella del duomo della stessa città, fra l’altro autore dell’importante trattato intitolato Musico prattico.

 

Per Giovanni Bononcini, che dal padre riceve i primi insegnamenti in campo musicale, il precoce talento deve fare i conti con un destino di dolore ed indigenza: a sette anni è orfano di madre e a otto di padre.

 

«Dai miei genitori, ebbi questo poco di vita che basta ad offrirmi alla miseria, tanto che quando morirono, essi mi abbandonarono ancora bambino nelle braccia della povertà».

 

Così egli descrive l'angoscia e la sofferenza causate dalla dolorosa condizione di orfano. Grazie in particolare al sostegno di Giovanni Paolo Colonna, una delle figure più rappresentative della vita musicale ed artistica in Bologna nella seconda metà del XVII secolo, Giovanni Bononcini riesce a sfuggire alla tragica sorte cui era stato consegnato dalla perdita di entrambi i genitori, rapidamente costruendo una prestigiosa carriera di musicista.

 

Nel 1685 pubblica le sue prime opere. Nel 1686 entra a far parte dell’Accademia dei Filarmonici in veste di compositore. Nel 1687 è nominato cantore e violoncellista presso la Basilica di San Petronio, nonché maestro di cappella nella chiesa di San Giovanni in Monte. Dal 1692 si reca a Milano, Roma e Venezia; dal 1698 al 1711 si stabilisce a Vienna, sostenuto dagli imperatori Leopoldo I e Giuseppe I. 

 

Successivamente è a Roma, dove in particolare si dedica alla composizione di opere. Dal 1720 è la volta di Londra: qui oltre a dedicarsi, in veste di violoncellista, a concerti molto apprezzati dall'aristocrazia inglese, è nominato direttore del King's Theatre e compositore della prestigiosa Royal Academy of Music, di cui è direttore George Frideric Händel, che avrà sulla carriera e sulla stessa esistenza di Giovanni Bononcini un impatto estremamente rilevante. Il successo delle opere di Bononcini, in particolare Astarto, Crispo, Griselda che fu un vero e proprio trionfo, Erminia e Calphurnia pone la figura del musicista italiano in diretta competizione con quella del “Caro Sassone”.

 

Dal sempre più acceso contrasto fra i due musicisti e le rispettive fazioni (con tanto di libelli satirici, invettive in prosa e in versi, senza dimenticare la celebre lite in scena fra Faustina Bordoni e Francesca Cuzzoni, la prima sostenitrice di Händel, la seconda di Bononcini) il maestro modenese esce malconcio.

Nel 1731, accusato di plagio per aver utilizzato nella propria cantata In una siepe ombrosa un lavoro tratto dai Duetti, Terzetti e Madrigali a più voci del compositore Antonio Lotti, Bononcini lascia definitivamente Londra.

 

Fra il 1731 e il 1736 soggiorna a Parigi, Madrid e Lisbona. Infine torna a Vienna dove, grazie a un sussidio ottenuto dall'imperatrice Maria Teresa, riesce a far fronte a quella stessa condizione di miseria conosciuta nell'infanzia e dove muore nel 1747. Come in quasi tutti i grandi compositori dell'epoca barocca, anche in Bononcini convivono la figura dello strumentista virtuoso e quella dell’abile compositore.

 Nel maestro modenese certamente meraviglia la capacità di mettere in luce con grande efficacia il legame tra testo e musica.

 

Benedetto Marcello, rispondendo a una lettera di Bononcini, elogia la cura nel

«secondare il sentimento di quella divina Poesia colla espressione degli armoniosi concenti»

 

non solo grazie alla sua perizia di compositore, ma anche grazie al

 

«gusto ch’è una certa sagacità naturale forse prodotta in noi dalla continua ed esatta osservazione delle differenti disposizioni che cagionano nell’anima le differenti modulazioni del suono per poterle acconciamente adattare al bisogno delle parole».

 

Non a caso persino Charles Burney, uno dei più fedeli e intransigenti paladini di Händel, scrivendo di Bononcini non esita a descrivere le

 

«sue armonie originali e le melodie graziose ed eleganti».

 

Naturalmente quest’istintiva attitudine a esaltare il rapporto fra parola e suono, soprattutto nei movimenti lenti ed espressivi, si evidenzia particolarmente nelle opere e negli oratori. Fra questi ultimi un posto non trascurabile spetta a Il Giosuè, lavoro di impressionante maturità scritto da un Bononcini neppure diciottenne.

 

Eseguito il 25 marzo 1688 a Bologna presso l’Oratorio di San Filippo Neri, il Giosué è un oratorio per soli, coro e orchestra, in cui già si evidenziano tutte le peculiarità dello stile che renderà Bononcini uno dei più apprezzati operisti fra XVII e XVIII secolo: le arie con un da capo adottato senza eccessiva rigidità, i brillanti cori, il magistero nel comporre, l'eleganza ed espressività della melodia, la significativa presenza del violoncello concertante.

 

 

(Andrea Banaudi)

 

   

Musici di Santa Pelagia

 

L’associazione I Musici di Santa Pelagia è stata costituita a Torino nel 2001 con l’obiettivo statutario di valorizzare, attraverso manifestazioni concertistiche e produzioni discografiche, composizioni inedite e sconosciute del periodo tardo rinascimentale e barocco, utilizzando criteri filologici e rifacendosi alla prassi esecutiva dell’epoca.

 

Accanto alla produzione di autori noti nel panorama musicale sei-settecentesco, l’ensemble attua infatti una ricerca di opere inedite, privilegiando composizioni rare e di grande interesse artistico. Di particolare rilievo sono le prime esecuzioni moderne del Ballet du Temple de la Paix di Jean-Baptiste Lully con la direzione di Barthold Kujiken, l’Oratorio Santa Pelagia di Alessandro Stradella e la Messa a tre voci per sua Altezza Reale Carlo Amedeo di Savoia di Maurizio Cazzati.

 

I Musici di Santa Pelagia hanno partecipato a numerose rassegne musicali e a manifestazioni di risonanza internazionale sia in Italia sia all’estero, tra cui il Roma Festival Barocco, MiTo, Les concerts à Saint-Germain (Ginevra) e Mille anni di Musica Italiana (Madrid), ottenendo sempre ampi consensi di pubblico e critica.

 

Di grande rilevanza internazionale sono state le prime incisioni della Messa per il SS. Natale del 1707 di Alessandro Scarlatti (2004), l’Oratorio Santa Pelagia di Alessandro Stradella (2007), entrambe pubblicate dalla casa discografica Stradivarius di Milano, che hanno riscosso ampi consensi di pubblico e di critica, testimoniati dai numerosi apprezzamenti su riviste specializzate di musica antica e barocca (Orfeo, Amadeus, Classic Voice).

 

Nel 2016 l’ensemble ha realizzato per l’importante casa tedesca CPO la prima registrazione mondiale delle Sacre Lamentazioni del compositore bolognese Giovanni Paolo Colonna, che è stata recensita in termini estremamente positivi dall’autorevole MusicWeb International.

 

Nel 2008 I Musici di Santa Pelagia hanno avviato un vasto studio monografico sul violoncellista astigiano Carlo Graziani, artista protagonista nelle principali corti europee nella seconda metà del XVIII secolo. Il lavoro prevede l’incisione integrale del corpus musicale del compositore piemontese e l’edizione in stampa moderna, di cui fino a questo momento sono usciti due dischi, pubblicati rispettivamente dall’etichetta milanese Urania Records e dalla casa discografica belga Passacaille.

 

Sotto il profilo concertistico, I Musici di Santa Pelagia organizzano dal 2005 Regie Sinfonie, la stagione di musica barocca più importante di Torino, e nel 2016 sono stati incaricati dal comune di Pamparato di curare il Festival dei Saraceni, una importante rassegna di musica antica, che nel 2017 ha tagliato lo straordinario traguardo della cinquantesima edizione. Grazie a una raffinata proposta artistica e alla presenza di artisti di grande richiamo nazionale e internazionale, entrambe le manifestazioni possono contare su un pubblico affezionato e su recensioni molto lusinghiere.

 

Particolarmente intensa è anche l’attività svolta dai Musici di Santa Pelagia nel campo della formazione musicale, che si sostanzia nella gestione dell’Accademia Musicale Torinese e – dal 2017 – dall’Istituto Musicale “Giuseppe Verdi” di Asti, un fatto che dimostra la presenza sempre più capillare dell’ensemble nel tessuto musicale piemontese.

 

Oltre a queste scuole, I Musici di Santa Pelagia organizzano tutte le estati a Pamparato il Summer Camp (riservato ai ragazzi e alle ragazze delle scuole primarie e secondarie di primo grado) e il Corso di Musica Antica, che sono ormai considerati tra gli appuntamenti più importanti dell’estate piemontese sia per gli specialisti che vogliono perfezionare il loro approccio esecutivo con docenti di grande prestigio sia per chi desidera avvicinarsi al mondo degli strumenti antichi e della prassi esecutiva d’epoca.

 

Direttore artistico dei Musici di Santa Pelagia è fin dalla fondazione il Maestro Maurizio Fornero, cembalista e organista di livello internazionale.

 

Accademia del Santo Spirito

L’Accademia del Santo Spirito di Torino è stata fondata nel febbraio del 1985 da un gruppo di appassionati professionisti e musicisti che, provenendo da esperienze diverse, hanno posto le proprie capacità tecniche e organizzative al servizio di un progetto musicale e culturale lungamente meditato e profondamente condiviso.

 Essa ha sede presso la settecentesca Chiesa dello Spirito Santo nel centro storico di Torino. La direzione artistica, dopo essere stata a lungo retta da Sergio Balestracci, è attualmente affidata ad Andrea Banaudi.

 Per statuto e vocazione l’Accademia si dedica allo studio e alla valorizzazione del patrimonio musicale cinque-settecentesco, non solo attraverso le esecuzioni, condotte con criteri filologici, delle pagine più note di tale repertorio, ma anche attraverso la ricerca, l’edizione e la presentazione al pubblico – spesso per la prima volta in epoca moderna – di opere ingiustamente dimenticate, quali il David di Scarlatti, il San Giovanni Battista di Stradella e la Passione di Caldara.

Particolare attenzione viene dedicata fin dalla fondazione alla ricerca, allo studio e alla valorizzazione delle opere composte dai musicisti attivi presso la cappella di corte sabauda, di cui sono state presentate numerosissime prime esecuzioni moderne. Tale impegno è documentato da un repertorio dei concerti che annovera composizioni di oltre 170 autori, principalmente italiani.

Attraverso concorsi e selezioni, l’Accademia è giunta alla formazione di un gruppo di cantanti solisti, di un coro e di un’orchestra composta da giovani strumentisti che operano nel campo della musica barocca con strumenti originali, tornati a svolgere attività in Italia dopo essersi specializzati nei più importanti centri musicali europei. Fin dalla fondazione l’Accademia è stata invitata a partecipare a tutte le edizioni di uno dei più importanti festival musicali europei, Torino Settembre Musica.

Nel corso del 2007 è stata l’unica associazione torinese a partecipare alla prima edizione di MiTo Settembre Musica con un concerto tenuto a Milano presso la Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia.

I suoi complessi hanno svolto un'intensa attività concertistica e discografica nell’ambito della musica barocca, guidati da direttori quali Sergio Balestracci, Frieder Bernius, Filippo Maria Bressan, Ottavio Dantone, Lorenzo Ghielmi, Kay Johannsen, Jean-Claude Malgoire, Pál Németh e Simon Preston.

Costantemente accompagnata dal consenso della critica e da un crescente successo di pubblico, l’Accademia, sotto la direzione di maestri quali Guido Maria Guida, Walter Proost, György Györivany Rath, Claudio Scimone, Piotr Wijatkowski, ha anche affrontato stimolanti incursioni nel repertorio otto e novecentesco.

La sua stagione L’Allegro, il Penseroso ed il Moderato è ormai divenuta un appuntamento classico della vita musicale torinese.

 

Maurizio Fornero

 

Si è diplomato in Organo e Composizione Organistica, Pianoforte e Clavicembalo presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e successivamente laureato con lode in Clavicembalo. Nel 1992 è giunto, come unico rappresentante italiano, alle finali dell’European Organ Festival di Bolton (Gran Bretagna).

 

Perfezionandosi nell’esecuzione filologica del repertorio antico, svolge da anni un’intensa attività concertistica sia come solista sia in formazioni cameristiche, che lo ha portato a esibirsi in festival nazionali e internazionali di musica antica e barocca tra cui Musica en Catedral di Astorga (Spagna), Van Vlaanderen di Bruges (Belgio), Festival Internazionale dell’Aia e di Utrecht (Olanda), L’Altro Suono-Unione Musicale di Torino, Festival Monteverdi di Cremona, Settembre Musica di Torino, Bologna Festival.

 

Ha partecipato a numerose esecuzioni in diretta radiofonica su radio nazionali (Rai Radio Tre, Rai Filodiffusione) ed europee (Radio 3 Nazionale Belgio, Radio Classica Spagna).

 

Collabora come organista e cembalista con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, il Teatro Regio di Torino, L’Academia Montis Regalis, l’Accademia Corale Ruggero Maghini e il gruppo vocale Daltrocanto. Ha inciso per le case discografiche Stradivarius, Opus 111, Niccolò e Syrius numerosi CD di musiche di compositori del XVI, XVII e XVIII secolo.

 

Fondatore dell’ensemble strumentale I Musici di Santa Pelagia, ha inciso, in coproduzione con l’ensemble vocale Festina Lente di Roma, la Messa per il SS. Natale di Alessandro Scarlatti e l’oratorio Santa Pelagia di Alessandro Stradella (Stradivarius), entrambe inedite.

 

Docente di pratica del Basso Continuo presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino nel 2006 e nel 2009, attualmente ricopre la carica di Direttore della Scuola Comunale di Musica di Mondovì.

 

Fotografie: Il Musici di santa Pelagia

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Articolo pubblicato il 06/04/2019