Torino Fc vs UC Sampdoria 2-1

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: un "Gallo" da combattimento realizza una doppietta e rilancia i granata nella corsa all'Europa

Il Torino FC è arrivato al punto cruciale della stagione: stasera, in caso di vittoria contro i doriani, c’è la concreta possibilità di cominciare seriamente a coltivare ambizioni europee.

Il biglietto, destinazione Europa, di cui parlavo nell’ultimo articolo, oggi deve essere staccato almeno per un pezzo dalla matrice, altrimenti il cassetto dove è contenuto, si chiuderà definitivamente anche per questa stagione.

Vero è che, nonostante un solo punto raggranellato in due partite dai granata, le altre pretendenti sono a un tiro di schioppo, ma stasera conta solo vincere.

Walter “non faccio paragoni con gli altri, ma se vedo cosa ha fatto la Sampdoria penso che debba avere più ambizioni di noi (sic)Mazzarri, manda in campo (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri, Rincon, Baselli, Ansaldi; Berenguer, Meite; Belotti.

Quindi neanche la “prima di nove finali” smuove il tecnico più difensivista al mondo dal proprio credo: Zaza in panchina (Iago out per almeno un mese), bocciato Djidji, Berenguer dal primo minuto, insieme a Meitè, con un modulo, che in realtà è un blindatissimo 3-6-1. Peccato si giochi in casa, e si debba vincere. Mah.

Piove a Torino, dopo mesi di siccità, e questa potrebbe essere una scusa servita su un piatto d’argento a WM, in caso di mancata vittoria. C’è da aggiungere, per amor di verità, che da sempre i granata giocano, in casa, delle belle partite contro i ciclisti genovesi: vedremo fra poco.

Primo tempo tutto di marca granata, giocato dal Torino con buona intensità e determinazione; con i padroni di casa che hanno cercato di fare gioco, con discreta continuità, pressando alto e chiudendo alla Samp tutti gli spazi. Continuità che è stata premiata col doppio vantaggio: prima rete segnata dal Torino con la Sampdoria momentaneamente in dieci uomini; De Silvestri, libero da marcature pennella in area per Belotti che con un gran colpo di testa, mette la palla dove Audero non può arrivare. Raddoppio dei granata a tempo scaduto: Belotti comincia l’azione nella trequarti avversaria, serve largo per Ansaldi (migliore in campo in questo primo tempo), cross rasoterra e palla che finisce sui piedi del “Gallo”, che di esterno destro raddoppia.

Doppio vantaggio sicuramente meritato, visto che gli ospiti non si sono mai presentati in area di rigore, concedendo a Sirigu un primo tempo da semplice spettatore (bagnato). Anzi ci poteva stare anche un rigore, ma il Sig. Maresca (un nome una garanzia), dopo aver consultato il/la VAR, non lo concede.

Secondo tempo esatta fotocopia dei primi quarantacinque minuti: il Torino corre, pressa, cerca la marcatura con continuità, e sfiora la rete in almeno tre occasioni. La Doria raccoglie solo le briciole, complice un briciolo di stanchezza degli avversari, con la rete di Gabbiadini (’84), frutto di una azione abbastanza casuale. Finale in sofferenza, nemmeno poi troppa, ma è nel nostro dna.

Peccato per l’infortunio di De Silvestri, da valutare. Stasera una spanna su tutti Ansaldi, migliore in campo, Belotti, devastante, purché giochi dove gli compete, come stasera, e Berenguer, una spina nel fianco. Ottima prestazione del trio difensivo: Moretti evergreen, Djidji un po' meno, entra in campo e i blucerchiati segnano.

Se il Torino giocasse sempre contro la Sampdoria (e l’Inter), probabilmente sarebbe prima in classifica: stasera, come del resto all’andata a Genova, si è vista la squadra che tutti vorremmo vedere, tutte le domeniche.

Urge confermare questa prestazione nelle prossime partite, a partire dalle prime tre in calendario, decisamente alla portata: Parma, Cagliari e Genoa, 

Infatti, la classifica stasera sorride largo così al Torino: complici i risultati sugli altri campi, e in attesa di Atalanta-Bologna, che si giocherà domani, e del recupero Lazio-Udinese; i granata si portano al quinto posto in classifica (ottavo in tabellone), in piena corsa per l’Europa League, ma forse non solo.

Sognare non costa nulla, però bisogna crederci.

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Articolo pubblicato il 03/04/2019