Torino - Marco Magnano e una sua particolare variazione nella ricetta del famoso "Gianduiotto" che, si trasforma in "Canapotto, grazie all'aggiunta di Canapa nella sua tradizionale ricetta.

Nel negozio torinese "La Cabossa", in corsa san Maurizio 16b, incontro Marco Magnano, giovane artigiano pasticciere; sono venuto a conoscenza di una sua interessante variazione della ricetta del più tradizionale dei cioccolatini: il Gianduiotto che lui trasforma, dopo l'aggiunta di cannabis nella sua composizione, in un gustoso "Canapotto", trasformazione ottenuta grazie anche alla collaborazione con "Assocanapa", che produce sementi e ricava dagli steli materiale per tisane e decotti e per estrazione di oli essenziali.

"Come le è venuta l'idea, primo in Italia, di aggiungere cannabis ad un cioccolatino?"

"Di solito la cannabis viene usata come una tisana, oppure  per insaporire gli alimenti. Ho pensato di combinarla con l'impasto e usarla direttamente nel cioccolato. Questo, in Italia , costituisce una novità di cui fino ad ora non si era mai sentito parlare. Ho esordito come cuoco, ho avuto numerose esperienze all'estero, sono anche riuscito a lavorare per un certo periodo a Malta, ma non ero soddisfatto. A fronte di un duro lavoro, molto impegnativo, il guadagno era sempre troppo basso. Tornato a Torino, il mio incontro con un artigiano cioccolataio, ha segnato una svolta decisa nella mia vita. Sono stato suo allievo e ho avuto la fortuna di essere assunto come apprendista, con la possibilità di frequentare corsi di specializzazione, grazie ai quali ho acquisito esperienza e capacità tali da poter decidere di mettermi in proprio e dare vita a questo  negozio, la Cabossa.

"Cosa significa questo nome?"

" E' il nome del guscio che raccoglie le fave di cacao. E' risaputo che nei fumatori di Cannabis, il cioccolato nero, consumato prima di fumare, ne possa aumentare gli effetti. Questo accade perché il cacao contiene alcuni componenti che interagiscono con il sistema endocannabinoide. Ho pensato allora di aggiungerne una piccola quantità nel cioccolato, diluito al punto tale da non essere assolutamente pericolosa, ma che possa regalare una sensazione piacevole al gusto, con l'aggiunta di un assai blando effetto rilassante".

"Quindi non è pericoloso assaggiare i suoi cioccolatini"

"No, ma risulta piacevole; il principio è molto diluito, utilizzo le infiorescenze della cannabis light, quella il cui consumo è legale, e lo introduco nell'impasto artigianale dei cioccolatini. Impiego dosi estremamente basse per ogni chilogrammo, di certo è presente in una dose tale che non stordisce, ma esercita una piacevole e blanda sensazione di rilassamento e per ottenere questo risultato,  ho voluto reinventare un prodotto tipico del territorio, mescolando due prodotti specifici, in sinergia fra loro, due prodotti delle nostre zone, poichè forse non tutti sanno che  la canapa è autoctona del Canavese, che è anche la zona da cui provengo. Del resto, da oltre 12mila anni, l'uomo ricava dalla canapa fibra, canapulo, alimenti, cosmetici e medicamenti. Anche i cinesi e gli arabi curavano con l'olio di canapa le infiammazioni della pelle, i semi erano considerati tonici, ricostituenti, lassativi, diuretici, efficaci per liberare dai vermi neonati ed animali. È usato anche nel trattamento dei sintomi della chemio e radio terapia, nella terapia anti-aids e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. L'assunzione di olio di semi di canapa riduce rapidamente i livelli ematici di colesterolo non HDL e i livelli ematici dei trigliceridi, diminuisce il grado di aggregazione piastrinica, è cardioprotettiva dopo un danno al miocardio".

"Come è stata accolta la sua idea?"

"Direi che il prodotto è piaciuto molto, e si vende bene. L'ho proposto anche in uno stand alla storica Sagra del Peperone di Carmagnola, insieme ad Assocanapa, una associazione senza fine di lucro che ha ottenuto il riconoscimento di ditta sementiera per la canapa ed iniziato, mediante contratti di coltivazione con aziende agricole,  la riproduzione delle più pregiate antiche varietà di canapa italiane le dioiche Carmagnola e CS (Carmagnola Selezionata). Forse all'inizio ci può essere stata un po' di diffidenza verso la mia proposta, come del resto era successo anche al Gianduiotto nell'ottocento quando comparve sul mercato, ma poi come si può vedere, il suo successo è andato sempre più aumentando da allora ad oggi e, mi auguro che lo stesso possa capitare anche al mio "Canapotto".

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Articolo pubblicato il 09/04/2019