Wolfgang Amadeus Mozart: Le Nozze di Figaro.

Con questa versione delle Nozze di Figaro la casa discografica padovana Velut Luna approda alla riproduzione audio-video del repertorio lirico.

La Velut Luna esordisce in ambito lirico con la versione video dell’allestimento delle Nozze di Figaro di Mozart andato in scena nel 2006 al Teatro Olimpico di Vicenza con la regia di Lorenzo Regazzo e la direzione di Giovanni Battista Rigon.

Con questa versione delle Nozze di Figaro la casa discografica padovana Velut Luna approda alla riproduzione audio-video del repertorio lirico, un ambito che si è rivelato spesso piuttosto insidioso, sia per l’oggettiva difficoltà di trovare allestimenti di livello in grado di competere con le immarcescibili edizioni di riferimento, sia sotto l’aspetto delle scelte tecniche, che in molti casi hanno privilegiato – non di rado in maniera smaccata – le immagini alla riproduzione sonora, un fatto che ne denota la destinazione a “spettatori” più che ad “ascoltatori” di opera.

Per fortuna, possiamo dire che questo DVD evita entrambi questi rischi, fornendoci una bellissima testimonianza di una memorabile rappresentazione del capolavoro di Mozart, andata in scena nel giugno del 2016 nella meravigliosa cornice del Teatro Olimpico di Vicenza, capolavoro del Palladio inserito dall’UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.

Più che sugli aspetti politico-sociali alla vigilia della Rivoluzione francese, Lorenzo Regazzo – basso-baritono di livello internazionale e oggi regista dalle intuizioni molto raffinate – e il direttore d’orchestra Giovanni Battista Rigon pongono la loro attenzione sull’interiorità e sulle aspirazioni dei personaggi, tutti a modo loro assetati d’amore e solo in parte destinati a vedere coronati i loro sogni, seguendo sotto questo aspetto alla lettera il capolavoro spietatamente realistico della premiata ditta Mozart-Da Ponte.

L’opera procede così con un passo teatrale molto spedito, tra la colorata scenografia contemporanea e la spiccata vitalità dei personaggi che da un lato esprimono molto bene la frenesia della folle journée di Beaumarchais e dall’altro si pongono in netto contrasto con la monumentalità rinascimentale del teatro palladiano. Alla testa di una eccellente Orchestra di Padova e del Veneto, Rigon si conferma direttore di vaglia, come si può notare già dall’ouverture dai toni brillanti e virtuosistici, resi con una tavolozza sonora ricca di sfumature. Per quanto riguarda il cast, vanno segnalate note molto positive da parte di tutti i cinque protagonisti, tra i quali si mette in particolare evidenza il Figaro di Daniele Caputo, che riesce a esprimere in maniera molto credibile i diversi aspetti dell’ex barbiere con una validissima presenza scenica e un timbro al tempo stesso corposo e morbido, privo di affettazioni («Se vuol ballare») e di ridondanze («Non più andrai»).

Al suo fianco Carolina Lippo incarna una eccellente Susanna, ragazza innamorata e pronta a legarsi al suo “caro Figaretto”, ma comunque liberata da pudiche inibizioni, spavalda il giusto con la povera Marcellina di Giovanna Donadini («Via resti servita») e divertente ai limiti dello spassoso nella scena del primo atto con Cherubino, il Conte e Basilio (Filippo Maria Castiglioni).

Marco Bussi veste i panni di un autoritario Conte dell’ancien régime, lontano anni luce dal Lindoro/Almaviva che aveva fatto innamorare la Rosina del Barbiere di Siviglia rossiniano, abile dissimulatore dei suoi segreti intenti e poco paziente nei confronti dell’omaggio popolare orchestrato da Figaro per cercare di strappargli la promessa di non pretendere l’ormai obsoleto ius primae noctis da Susanna («Giovani liete fiori spargete»).

Costretta a dividere l’esistenza con un tiranno di tal fatta, la Contessa non può che essere una donna malinconica, afflitta e ferita nelle sue legittime aspettative coniugali (il Barbiere rossiniano si concludeva con i versi «Amore e fede eterna / Si vegga in voi regnar»): sotto questo aspetto, Patrizia Biccirè delinea in maniera magistrale il suo personaggio, offrendoci un «Porgi amor» da antologia, con una vocalità morbida, maliosa e piena di anima.

Un discorso a parte merita l’eccellente Cherubino di Margherita Rotondi, un paggio en travesti in piena esplosione ormonale («Non so più cosa son cosa faccio»), che comunque non si limita all’aspetto da satiro, ma dimostra di sapere veramente patire per amore («Voi che sapete»), un fatto non del tutto scontato per un diciottenne circondato da donne appetitose e non del tutto inaccessibili.

Questa sottile – ma profonda – ambiguità di Cherubino costituisce una delle caratteristiche più apprezzabili di queste Nozze, declinate in una chiave moderna, che comunque sapranno sicuramente piacere anche a chi fa fatica ad andare oltre i classici allestimenti in costume settecentesco.

WOLFGANG AMADEUS MOZART

LE NOZZE DI FIGARO

Marco Bussi, Patrizia Biccirè, Carolina Lippo, Daniele Caputo, Margherita Rotondi, Giovanna Donadini, Antonio De Gobbi, Claudio Zancopè, Filippo Pina Castiglioni, Elvis Fanton, Francesca Cholevas, Coro I Polifonici Vicentini; maestro del coro: Pierluigi Comparin; maestro al cembalo: Stefano Gibellato; Orchestra di Padova e del Veneto, Giovanni Battista Rigon, direttore DVD Video. Velut Luna DVLD001 (2 DVD Video).

Registrazione live effettuata nel giugno del 2016 presso il Teatro Olimpico di Vicenza.

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Articolo pubblicato il 21/04/2019