Il cammino dell’essere umano.
Brahma Vihara è l’unico tempio buddhista sull’isola di Bali. Il tempio è talvolta chiamato il piccolo Boroboudur

Quando andiamo in vacanza abbandoniamo la vita di tutti i giorni, e ciò permette di vedere e sperimentare le cose da posti nuovi e da una diversa prospettiva.

Una visione più ampia si offre allora a noi, perché in terre lontane, in paesi stranieri, facciamo parte di un insieme molto più vasto e di una storia molto più grande.

In Sud Africa tu sei il bianco. A Bali, il coloniale. Negli Stati Uniti, il complice. In India, il cercatore dell’eterna verità universale. E in Francia o in Italia si è parte pragmatica di un continente che sta cercando. Così, quando si viaggia, si può fare l’esperienza improvvisa e profonda che gli uomini e i gruppi di individui sono tutti interconnessi, e allo stesso tempo imprigionati insieme in un groviglio inestricabile. Le razze, i gruppi e i paesi determinano reciprocamente la loro storia e il loro destino. Talvolta in senso positivo, spesso in modo nefasto.

Quando si viaggia, si vedono e si sentono uomini e donne che lavorano duramente tutto il giorno in cerca di un po’ di felicità, di un futuro migliore per i loro figli o per il loro paese, di una vita che abbia un senso.

Osservando e ascoltando con attenzione, ci rendiamo conto che solo le temporanee circostanze esteriori ci fanno credere che vi siano delle differenze tra noi e gli altri. Durante il viaggio, improvvisamente ci percepiamo come cosmopoliti, cittadini dell’universo.

È chiaro che siamo tutti nella stessa barca. E il nostro occhio spirituale vede che abbiamo già percorso insieme un cammino straordinariamente lungo di storia comune.

Ci sono voluti milioni di anni all’umanità per raggiungere lo stato di homo sapiens, l’uomo dotato di ragione, condizione che condividiamo da qualche migliaio di anni. In questa storia incredibilmente lunga non siamo mai stati abbandonati, anche se spesso ciò non era evidente.

In tutti i momenti difficili siamo sempre stati accompagnati da gerarchie superiori che dirigevano i processi cosmici e le fasi di sviluppo della coscienza.

Molti messaggeri della Luce sono scesi tra di noi, apportando speranza e offrendo magnifiche prospettive provenienti dai campi di vita che ci attendono. Spiriti luminosi hanno illuminato i nostri cammini. Fin dall’inizio dei tempi, impressioni di bellezza, di bontà e di verità divina entrarono nel nostro campo visivo e furono incise nel nostro essere attraverso leggende, dipinti o musica.

E sempre vi furono uomini pronti a donare se stessi agli altri.

Ma oggi, nell’epoca moderna – cioè da alcuni secoli – sembra davvero di essere entrati in un periodo di accelerazione e che il nostro essere nel tempo sia giunto a un apice. La nostra civiltà, iniziata circa 10.000 anni fa, ha avuto un periodo di sviluppo iniziale lento. Ma dopo il fiorire della civiltà dell’antica Grecia siamo stati progressivamente abbandonati a noi stessi. Siamo diventati via via i padroni del nostro destino; e ora che i saggi, i grandi, sono relegati in secondo piano, non possiamo continuare a negare la nostra responsabilità. Non tocca né ai nostri genitori, né ai nostri leader, né alle circostanze e ancor meno a Dio. È nostra la responsabilità di diventare adulti. E un giorno, mossi dal vento della nostra responsabilità, da qualche parte troveremo l’eterno, ciò che per noi è inalienabile.

 

In vacanza a Bali è possibile sperimentare le differenze di sviluppo della coscienza.

I Balinesi sono fieri dei loro culti religiosi: una fusione di culto degli antenati e di Induismo tradizionale. La religione è predominante in tutta la loro vita. Ogni giorno le donne trascorrono ore a fabbricare oggetti per le offerte: oggetti finemente intrecciati e riccamente decorati. Donne e uomini eseguono quotidianamente delle cerimonie nel tempio di casa o in quelli del villaggio, al fine di onorare i loro antenati e predisporre favorevolmente i numerosi dei, oppure per adorare Brahman con delle preghiere. Ogni giorno è consacrato con dei riti.

I legami familiari, la comunità del villaggio, le tradizioni secolari e i rituali determinano il modo di pensare e di vivere. L’indipendenza individuale sembra meno importante. Non è improbabile che ciò cambi in un prossimo futuro.

Il numero degli abitanti islamici sta aumentando. Ed è quasi inevitabile che il senso pratico e le ambizioni sociali e politiche dei musulmani prevalgano sulle tradizioni balinesi, rendendo obbligatoria la scelta tra adattarsi o scomparire. Questo è tragico e, se accadesse, causerebbe senza dubbio molto smarrimento e dolore, ma allo stesso tempo una tale fase sembra necessaria per uno sviluppo verso lo stato adulto, processo nel quale siamo tutti coinvolti in quanto partecipi dell’umanità.

Si potrebbe pensare che ciò che accade a Bali sia molto lontano da noi. Tuttavia, per quel che ci riguarda, è valido anche per noi a un livello più profondo; si tratta tutt’al più di una differenza di spirali. Uno scarto di un centinaio di anni non ha allora alcuna importanza. Siamo tutti, nel corso del tempo, condotti sino alle fondamenta della nostra esistenza.

Le tendenze di polarizzazione, particolarmente visibili e percettibili, dividono gli uomini e i gruppi di uomini. Però – presto o tardi – a livello spirituale, ci ritroveremo tutti. Nella nostra vita siamo in grado di testimoniare processi simili. In quanto uomini occidentali individualizzati, lottiamo contro le nostre tendenze puerili, l’angoscia, il fatto di essere completamente definiti dal mondo e dai suoi poteri. Anche noi incontriamo temi e problematiche antiche che si possono ridurre a sentimenti arcaici. Essi vengono spesso originati da esperienze di insicurezza, di esclusione, di perdita e di solitudine. Sono dei riflessi, e da una prospettiva notevolmente ridotta, delle ripetizioni dell’unica e grande esperienza: la caduta dal paradiso. Questa esperienza fondamentale è come una ferita che non può essere risanata, come una carenza che ognuno porta in sé; nessun uomo ne è immune.

Al fine di sopportare questa sofferenza, ci lasciamo continuamente sedurre dalle tre classiche tentazioni nel deserto, che ci promettono gloria, potere e ricchezza. Classiche perché sono descritte in modo molto esplicito e con semplicità infantile nella Bibbia. Scegliendo di seguirle, in quanto umanità affondiamo sempre più nella dipendenza e smarriamo progressivamente la via interiore.

Ma c’è un modo per annullare la rottura fondamentale: riunirsi di nuovo e definitivamente allo spirito d’amore e di libertà che fa parte del cuore microcosmico. Solo così la ferita potrà essere guarita e potremo pervenire all’età adulta di cui parla Paolo nel capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi:

Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino. Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.

Nel nostro tempo, tutto è messo in discussione e numerosi sono quelli che cercano disperatamente un nuovo principio di vita. Ed è proprio quando siamo giunti nel nadir della nostra esistenza che possiamo scoprire – e lo vediamo anche intorno a noi – che non siamo soli.

C’è un filo unico che ci unisce e ci guida verso l’uscita. Una voce soave sussurra la soluzione, una dolce emozione ci chiama: «Vieni e seguimi».

Come nella citazione precedente, Paolo è ancora oggi molto presente nella nostra immaginazione, ed evidentemente per delle buone ragioni. Egli era ricolmo dello Spirito infiammato dalla verità e dall’amore; sapeva e viveva della Gnosi. Proprio come noi cerchiamo di fare oggi. Paolo aveva raggiunto lo stato raro e maestoso della vera età adulta. Ecco perché era indipendente nel pensiero e nell’azione, e instancabile nello sforzo per respingere tutto ciò che non era essenziale.

Paolo era un riformatore coraggioso, ma non era orgoglioso e vedeva in maniera penetrante la propria ristrettezza mentale quale uomo nato dalla natura. Queste sono le caratteristiche dello stato adulto. Ma ciò che realmente gli ha dato questa maestosa maturità non era solo l’essere autonomo, intelligente e vivo grazie ad una conoscenza interiore, ma bensì il suo legame profondo con le persone.

Egli era interessato a loro senza renderle dipendenti da lui. Si fidava della loro forza d’anima ed era orientato soltanto su quello che era possibile o sarebbe potuto esserlo.

Così potrebbero essere i nostri legami con il nostro ambiente e i nostri simili. E ciò probabilmente accade di tanto in tanto. Non in senso astratto, e non soltanto con chi consapevolmente cerca e trova la Via, ma anche con ogni essere umano che attraversa il nostro percorso di vita.

Siamo buoni servitori quando, come Paolo, siamo infiammati dallo Spirito, indipendenti e integri. Quando comprendiamo con il cuore e nello stesso tempo con la testa, e viviamo a partire da questa comprensione generosa e benefica. La certezza interiore ci è sufficiente e ha ancora molte cose da dirci.

Siamo buoni servitori quando in modo sveglio e attento ci connettiamo al nostro ambiente e a tutte le persone che incontriamo, sulla base di uno stato d’anima libero e illuminato, in modo da poterle conoscere e avvicinare davvero. Questo è apportare un sostegno, e curarsi di ciò che è possibile. Naturalmente, questo esige che siamo disposti a trovarci pienamente disponibili in quel momento, in modo da porre in primo piano l’interesse altrui. Ecco, questo è l’Amore.

L’universo non ha ne un centro ne una circonferenza, perché se ci fossero un centro e una circonferenza dovrebbe quindi esserci qualcosa al di fuori del mondo, cosa che e abbastanza vicina alla verità. Dato che e impossibile che l’universo sia definito da un centro e da una linea di demarcazione fisica, non e in nostro potere comprendere l’universo il cui centro e la circonferenza sono Dio. E anche se l’universo non può essere infinito, non può tuttavia essere visto come finito, perché non ci sono confini entro i quali può essere delimitato.

Niccolò Cusano (1401-1464)

 

Articolo tratto dalle pubblicazioni di: Edizioni Lectorium Rosicrucianum

Scuola Internazionale della Rosacroce d'Oro

https://www.lectoriumrosicrucianum.it/

 

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Articolo pubblicato il 24/04/2019