Il Piemonte, una famiglia

Intervista al Consigliere Regionale Benito Sinatora, ricandidato per la Lega a Palazzo Lascaris

Consigliere Sinatora, in questo anno di mandato Lei è stato fra i rappresentanti più assidui, addirittura con il 100% di presenze in Aula. Quale bilancio traccia di quest’esperienza, ennesima tappa di una carriera votata al far Politica per la gente, in mezzo alla gente?

Il bilancio è senza dubbio positivo. Nonostante la Lega sedesse nei banchi dell’Opposizione, ho potuto portare avanti battaglie importanti, anche per il fatto di richiamare su di esse l’attenzione dell’opinione pubblica. Ora si tratta di tradurre davvero in pratica queste potenzialità: le cose da fare per il nostro Piemonte sono ben chiare. Speriamo che i Cittadini ci diano un mandato forte, così da poter lavorare nel concreto per i prossimi cinque anni. La Sinistra non lascia certo una situazione rosea.

Lei si ricandida dunque a Palazzo Lascaris. In caso di vittoria della coalizione di Centro-Destra, quali saranno le priorità da affrontare?

Come ho già detto prima, il Piemonte è una regione dallo straordinario potenziale, che però nell’ultimo quinquennio pare essere divenuta un territorio periferico per importanza, quasi di serie B rispetto alle altre Regioni del Nord. Bisogna aiutarlo a riemergere e a tirare fuori tutte le energie – economiche, imprenditoriali, manifatturiere e artistiche – che esso custodisce. Il Piemonte è come un bambino dalle straordinarie potenzialità, a cui sia stato impedito di crescere. E io, questo bambino, voglio aiutarlo a diventare grande!

Nel concreto, con quali misure?

L’attenzione per i bisogni veri dei Cittadini deve essere in cima all’Agenda politica. Nei palazzi delle istituzioni si discute di leggi e norme, talvolta dimenticando che dietro ai tecnicismi e alle formalità si nascondono i problemi concreti delle persone, le loro difficoltà di tutti i giorni. Per accorgersene è necessario scendere dagli scranni e calarsi in mezzo alla gente, come del resto ci insegna quotidianamente il Ministro Matteo Salvini. La Lega è sempre stata tra i Cittadini, con la volontà di fungere da collante fra le persone e le istituzioni, fra il Territorio e lo Stato centrale.

Nel concreto, se riusciremo a mandare a casa la Maggioranza del Presidente Chiamparino dovremo in primis preoccuparci di far ripartire l’economia, e con essa – mi lasci dire – anche la fiducia delle persone. I Piemontesi chiedono lavoro, e non elemosine. Vogliono una Regione dinamica e al passo con i tempi, con una rete di infrastrutture che la colleghi al resto d’Europa. Per questo come Lega ci siamo sempre battuti a favore della TAV.

Estrema attenzione deve poi essere dedicata al Sociale, con tutto ciò che esso rappresenta. Durante il mio mandato come Consigliere Regionale, ho tenacemente difeso quei capisaldi che per la Lega rappresentano priorità fondamentali: la sicurezza del territorio, il lavoro, la tutela del risparmio, il bisogno di ospedali efficienti che tornino a curare i malati anche dal punto di vista dell’accoglienza (e dunque dell’umanità), la ripresa del settore immobiliare e la valorizzazione delle nostre eccellenze, a cominciare dai prodotti dell’Agricoltura.

Consigliere Sinatora, se dovesse riassumere con una parola ciò che più è mancato durante questi cinque anni alla Giunta Chiamparino, Lei quale vocabolo sceglierebbe?

Più che dire che cosa è mancato alla Maggioranza di Centro-Sinistra nel corso di questa X Legislatura, rispondo in modo propositivo, con quello che i Cittadini si aspettano dall’undicesima: buonsenso! Semplicemente buonsenso, applicato alle cose concrete, ai problemi veri. Come Piemonte e in generale come Italia abbiamo bisogno di generare ricchezza, per dare respiro alla nostra economia e, soprattutto, per non ipotecare un futuro di stenti ai nostri figli e nipoti. Purtroppo, ogni giorno si abbassa per sempre la serranda di qualche commerciante, le nostre imprese chiudono, i pensionati fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, dovendo magari sostenere finanziariamente anche i figli disoccupati. Dobbiamo lavorare per loro, loro sono la priorità!

Se poi mi chiede che cosa contesto alla Maggioranza di Sergio Chiamparino, in generale dico l’essersi trincerata in una specie di fortino, come sorda alle esigenze concrete che vengono da là fuori, fuori dai palazzi, in mezzo alla gente. Per questo, anche il voto per il rinnovo del Parlamento europeo sarà importantissimo: serve meno tecnica e più pratica! Le leggi e la burocrazia servono per interpretare i bisogni e le esigenze dei Cittadini ma i Cittadini vanno ascoltati!

In riferimento al Suo mandato in scadenza, quale battaglia rivendica con maggior forza?

Come ho già detto, pur sedendo nei banchi dell’Opposizione la Lega si è sempre battuta in Aula per dar voce ai problemi più pressanti e concreti delle persone, a cominciare dalla Sanità. Oltre alle cose grandi, in parallelo vanno però perseguiti anche i risultati minori. L’ultimo – ci tengo a ricordarlo – quello di uniformare pure in Piemonte la prescrizione del bollo auto alla normativa statale, riducendo i tempi da 5 a 3 anni con notevole beneficio per gli automobilisti. Sono mattoncini grandi e piccoli sui quali, con la fiducia dei Cittadini, poter costruire un edificio robusto. Per il Piemonte e anche per l’Italia in Europa.

Grazie per la disponibilità, Consigliere Sinatora. Concludendo, potrebbe riassumerci come vive e declina Lei il Suo impegno in Politica?

È stato il filo conduttore di tutta la mia campagna elettorale. Per me il Piemonte rappresenta una famiglia, e come tale, con passione e impegno, voglio servirla e prendermene cura.

Grazie molte Consigliere. Buon lavoro.

Grazie a tutti i Lettori di Civico 20 News.

 

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Articolo pubblicato il 24/05/2019