Antiqua presenta alcune opere virtualmente sconosciute di Giuseppe Sammartini, fratello del più noto Giovanni Battista.
Sabato 29 giugno alle ore 21.15 la rassegna Antiqua fa tappa nella Chiesa di Santa Maria in Pulcherada di San Mauro Torinese, per il concerto dell’Ensemble Voxonus, una dinamica formazione di strumenti originali con sede in Liguria, che presenterà un brillante programma, nel quale il ben noto Georg Philipp Telemann andrà a braccetto con Giuseppe Sammartini, fratello del più conosciuto Giovanni Battista, considerato da molti addetti ai lavori uno dei padri nobili della sinfonia del XVIII secolo.
Quando si parla di Sammartini, il pensiero corre quasi sempre a Giovanni Battista, compositore milanese considerato tra i padri nobili della sinfonia. In realtà, nella prima metà del XVIII secolo il Sammartini più celebrato non era lui, che si distaccò dalla città natale solo una volta per raggiungere la vicina Lodi, ma suo fratello maggiore Giuseppe, flautista e oboista di grande talento – come testimoniò un’autorità dell’epoca come Johann Joachim Quantz – che da Milano andò a cercare fortuna a Londra.
All’epoca in cui Giuseppe sbarcò in Inghilterra, la capitale britannica era uno dei centri musicali più importanti d’Europa, grazie alla presenza di alcuni dei migliori compositori in circolazione, primo tra tutti Händel. Grazie alla sua impeccabile tecnica, Sammartini entrò ben presto a far parte dell’orchestra del King’s Theatre, dove ebbe la possibilità di partecipare a parecchie prime rappresentazioni di opere di Händel, esibendosi spesso anche in veste solistica.
Parallelamente a questa attività, ottenne anche l’incarico di maestro di musica della famiglia del principe di Galles, per il quale compose – fino alla morte avvenuta nel 1750 – diverse opere di notevole interesse. Sotto l’aspetto stilistico, la maggior parte della produzione di Sammartini si basa ancora su un solido impianto barocco, sul quale si innestano però parecchi elementi del rococò, tendenza che avrebbe fatto delirare l’esigente pubblico londinese alcuni decenni più tardi con Carl Friedrich Abel e Johann Christian Bach, ultimo figlio maschio di Johann Sebastian.
Per rendersi pienamente conto dell’alto valore artistico dei concerti di Sammartini non esiste modo migliore che metterle a confronto con i capolavori di un maestro riconosciuto del genere come Georg Philipp Telemann, in età matura anch’egli tra gli innovatori dello stile barocco ormai in procinto di cedere il passo al Classicismo e autore in grado di ottenere magnifici impasti sonori con gli organici più diversi, una dote che lo avvicina ad Antonio Vivaldi.
PROGRAMMA
GEORG PHILIPP TELEMANN (1681-1767)
Concerto in la minore TWV 52: a2
Gravement – Vistement – Largement – Vivement
GIUSEPPE SAMMARTINI (1695-1750)
Concerto per flautino, due violini, viola e basso continuo
GEORG PHILIPP TELEMANN
Concerto in re maggiore per violino, archi e basso continuo TWV 51: D9
Contento – Allegro – Andante – Vivace
GIUSEPPE SAMMARTINI
Concerto per flauto traversiere, due violini, viola e basso continuo
GEORG PHILIPP TELEMANN
Concerto in si bemolle maggiore per violino, archi e basso continuo TWV 52: B1
Grave – Vivace – Tendrement – Gayment
GLI INTERPRETI
Maurizio Cadossi, violino concertante
Manuel Staropoli, flauto dolce e traversiere
Luisa Busca, flauto dolce
Renata Spotti, Claudia Monti, Aki Takahashi, violini
Claudio Gilio, viola
Maurizio Less, violone
Antonio Fantinuoli, violoncello
Claudia Ferrero, clavicembalo
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Articolo pubblicato il 28/06/2019