Dialoghi sul senso della vita – 1.8 di n

Favole, racconti, simboli e miti.

Torniamo ora al sole; prima che la vita possa nascere da esso ci devono essere condizioni ancora precedenti. Prima dell’esistenza di un sole biologico vi è un altro Sole, una fonte originale da cui ogni cosa proviene.

Questo Sole originale non lo chiamo spirituale perché anche questa parola è stata abusata ancor più dell’anima. Lo spirituale di cui sentiamo parlare, specie in tutte le manifestazioni socio-cultural-religiose è una semplice caratteristica comportamentale dell’essere umano come molte altre: c’è il tipo emotivo, c’è il tipo riflessivo, il tipo intellettuale, quello sensuale, quello calcolatore, quello religioso, quello laico, quello spirituale e tanti altri tipi caratteristici quanti sono gli esseri umani.

 

IDP…quindi anima è in relazione con corpo animato.

 

Certo! Infatti laddove nelle sacre scritture si tratta di un tipo di Anima diverso, in relazione con l’Origine, o di Spirito, di Origine, di Dio, dell’Uno, non si dice altro e non si descrive nessuna delle loro caratteristiche perché non sono conoscibili, esprimibili e comprensibili, dalla normale ragione umana.

 

Qualsiasi tentativo di definire “quel qualcosa d’Altro” corrisponde semplicemente ad una convinzione che noi abbiamo, convinzione che non corrisponde mai realmente a quella cosa. Questa stessa dinamica si può applicare a noi stessi. Ogni volta che tentiamo di definirci, ci identifichiamo in una caratteristica parziale, allontanandoci dalla nostra vera essenza anziché esprimerla.

 

IDP…quindi non c’è niente da definire! …

 

…semplicemente perché ciò che viene definito oggi, domani dovrà essere cambiato e ridefinito! È un processo di cambiamento continuo e noi facciamo parte di questo processo!

 

Scegliere di far parte di questo processo coscientemente ha portato molti esseri umani sul rogo, perché tale scelta, definita quasi sempre eresia, mette in evidenza che l’Essere umano, non l’essere umano biologico, è figlio dell’Origine, è egli stesso Origine.

 

Questa evidenza, che ha reso palese il fatto che non ci potesse essere alcun intermediario tra l’Essere umano e la sua Origine, ha scatenato le ire e la repressione dell’autorità delegata a far da intermediario perché il suo ruolo di potere e i suoi vantaggi di ogni tipo non erano più giustificati.

 

IDP…scusi, solo per chiarirci nei termini, come dice la signora … se, come lei ha detto, l’anima è anche negli animali, allora qual è quella parte che ci differenzia dagli animali?….la chiamiamo spirito o come? Solo per capirci con i termini!

 

Certo! Anche quella cosa che ci differenzia dall’animale si chiama anima!

È la vera Anima, non un semplice aggregato di funzioni come abbiamo visto in precedenza. Il problema, il malinteso, nasce dal fatto che abbiamo usato lo stesso termine con cui abbiamo indicato l’anima biologica perché non siamo stati capaci di comprenderne bene la differenza e quindi l’abbiamo identificata come una estensione, una espansione, una qualità più grande e migliore dell’anima biologica mentre è evidente che non è così! Ora potremo distinguere i due tipi di anima dando loro nomi differenti, ma come al solito, faremo più danno che beneficio. Quindi usiamo nuovamente lo schema già utilizzato in precedenza per cercare di chiarirci ed evitare di far coincidere di nuovo gatto e meditazione.

 

Gatto e meditazione sono entrambi aspetti compresi nella vita, ma noi ne abbiamo escluso uno definitivamente. La capacità di veder dentro di noi cosa è che ci tiene in vita al di fuori delle cose abitudinarie di tutti i giorni, che non hanno nulla a che vedere con il fatto che noi viviamo, deve essere nuovamente riattivata da ciascuno di noi.

 

Questa è un’indagine personale che nessuno può fare al nostro posto, né dirci come deve essere fatta; dobbiamo prendercene la responsabilità anche se, a prima impressione, può farci paura come tutto ciò che ci appare ignoto.

Dobbiamo prendercene la responsabilità come accade alle cellule che appartengono ad un corpo; per il bene della cellula e del corpo. Le cellule ricevono attraverso il corpo tutte le informazioni necessarie perché ognuna faccia la sua parte. E noi apparteniamo al corpo Originale.

 

IDP…e in tutto questo la ragione che ruolo ha?

 

Ci sono molte cose avvenute nel tempo per rispondere alle necessità di gestire ciò che stava nascendo; sono conseguenze della manifestazione dell’informazione di base del processo vitale.

 

Ora dovrò fare un altro schema, abbiate pazienza se complicherò un po’ le cose, ma ci vuole tempo e costanza per riuscire a formare un quadro generale che provenga dal nostro interno.

 

 

 

I raggi di luce non provengono da un solo punto dello spazio ma da tutto lo spazio e dopo aver generato la terra ed i suoi abitanti, continuano ad inondarli continuamente. Ora vediamo la nostra terra non solo come un corpo solido ma anche un’atmosfera racchiusa e protetta entro una doppia fascia di protezione elettromagnetica, attualmente in fase di diminuzione: le fasce di Van Allen. Immaginate come se si trattasse della placenta della terra, così forse si comprende meglio. Al contatto con questa protezione della terra i raggi di luce, come avviene attraversando un prisma, si scompongono in sette raggi, i sette colori fondamentali, che normalmente non appaiono ai nostri sensi ma vengono percepiti dal nostro essere più profondo, attraverso sia l’anima biologica che quella Originale. Altri raggi invece penetrano direttamente fino al centro della terra e da qui si uniscono ai raggi scomposti dalla protezione terrestre. Dalla loro unione nascono le informazioni necessarie alla creazione dei vari regni naturali.

Le informazioni si comportano come catalizzatori di un processo di creazione all’interno di una bolla che contiene materia allo stato potenziale.

 

La ragione si esprime a vari gradi a partire dal quarto al settimo stadio di sviluppo dell’essere umano, quello dell’intelligenza, mentre ora ne funzionano solo quattro ed un quinto non ancora del tutto formato.

 

L’essere umano biologico sarà completo solo quando sarà formato da tutti gli stadi di sviluppo previsti per il suo funzionamento perfetto. Questa è la parte evolutiva del processo di sviluppo dell’essere umano, che è subordinata a quella creativa del principio di tale processo.

 

Quindi siamo diversi dall’animale perché in noi, oltre alle strutture comuni ad entrambi, vi sono anche altre strutture; grazie ad esse possiamo fare cose diverse. Anche all’animale arrivano le stesse informazioni, come anche ai vegetali e ai minerali, ma essi possono reagire solo a quanto in relazione agli strumenti percettivi che possiedono.

 

Anche a noi mancano ancora alcuni elementi funzionali. La nostra mente è in grado di sviluppare solo il 5% più o meno del potere del pensiero; quindi è facile capire che il nostro potere del pensiero non è ancora in grado di fare correttamente ciò che serve all’intero sistema. Il resto funziona ancora solamente in modo automatico. Anche il corpo fisico in pratica lavora quasi del tutto in modo automatico; respirazione, circolazione sanguigna, metabolismo, emozioni, pensieri, tutto avviene senza un nostro intervento cosciente.

 

Anche scendere le scale avviene senza dover dare a ogni singolo organo, muscolo, articolazione, un ordine preciso e cosciente!

 

Alcuni esseri umani hanno seguito l’intero processo di sviluppo e sono coloro che possono indicare ad altri che esiste tale possibilità, avendone già fatta l’esperienza; di essi si dicono cose particolari.

 

Ma altri hanno costruito il dogma del gatto!

 

In realtà tutto questo serve solo a mettere lo strumento, costituito dal sistema essere umano, in grado di fare il suo lavoro.

Queste caratteristiche sono già presenti in origine, in parte manifestate e in parte latenti; l’esperienza di vita serve a farle manifestare tutte.

 

Di questo progetto parlano le sacre scritture senza tuttavia spiegare esplicitamente come fare. Ogni cosa è stata velata per evitarne l’abuso.

Miti, simboli, parabole, servono a proporci qualche indizio senza esagerare perché non siamo in grado di assimilare le informazioni pure e semplici né di sopportarle solamente.

Ecco perché molti di noi in questi tempi stanno soffrendo da un punto di vista nervoso ed i medici insistono con certe terapie nei nostri confronti senza sapere che non possono essere risolutive; anche loro come tutti quelli che si occupano del gatto non comprendono più la vera ragione di quello che ci sta accadendo e tentano di applicare i rimedi che conoscono, ma che non possono essere efficaci in questi casi.

 

Questa situazione non può essere tenuta sotto controllo con tranquillanti come si fa per i bambini vivaci, perché stiamo seguendo un percorso del genere e questo percorso ha le sue regole, anche se non le comprendiamo.

 

Il nostro primo lavoro è cercare di comprendere queste regole, perché finora le abbiamo solo fraintese.

 

 

Segue nell’articolo 9 di n dal titolo:

Intuizioni, regole e ragioni.

 

Foto, schema e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 22/07/2019