Non farmi stare sui carboni ardenti!

A meno che …

Tra le tante situazioni che l’essere umano può sperimentare ve ne sono alcune decisamente “contro ogni logica del buon senso”. Una di queste è camminare su un tappeto di carboni ardenti.

Chi infatti, dotato di un minimo di capacità razionale, si metterebbe in una situazione simile volontariamente?

 

Però ad oggi sappiamo che migliaia di persone ne hanno fatto l’esperienza. Io stesso, nel lontano 1992, a seguito di corsi di yoga, partecipai più volte a seminari di “immaginazione creativa” culminanti in tale esperienza quale suggello del cambiamento indotto durante tali pratiche.

 

Questi seminari furono tenuti da K.E. Schweighardt che nel 1985 condusse in una esperienza analoga il giornalista Mino Damato durante la trasmissione televisiva “Domenica in”.

 

Perché dunque si può decidere di andare contro ogni logica del buon senso?

 

Semplicemente perché si è compreso che il buon senso non è tutto, che si può andare oltre senza farsi limitare dalla paura dell’ignoto, adottando tutte le misure per non diventare irresponsabili autolesionisti o farsi pervadere da un delirio di onnipotenza, assolutamente insostenibile e ridicolo.

 

Misure che partono da una sostanziosa dose di preparazione a base di training autogeno, proseguendo con l’individuazione di aspetti motivazionali eticamente sostenibili e coscientemente accettati.

 

Fatti i necessari preparativi, vinta la naturale ritrosia verso il contatto con il fuoco, e senza sottovalutare che un margine di rischio esiste in ogni cosa, il passaggio sui carboni ardenti è molto semplice e sicuro.

 

Infatti si tratta di affrontare qualcosa che nulla ha di “magicamente oscuro” se non per la nostra ignoranza dei fenomeni fisici.

 

La trasmissione del calore dei carboni, circa 700/800 gradi centigradi, alla pianta dei piedi, richiede un tempo superiore alla permanenza dei piedi sul tappeto ardente, che è un cattivo conduttore termico, durante una camminata a normale velocità. Basta non mettersi a fare gli sbruffoni, indugiando oltre il dovuto, come accaduto a qualcuno che ne ha portato le conseguenze.

 

E se qualcuno pensa che tutto ciò sia indice di chissà quali capacità individuali, basterà ricordare che in altre parti del mondo alcuni bambini mettono carboni ardenti sulla lingua per spillare qualche soldino ai turisti, senza per questo essere considerati iniziati, guru o fachiri.

 

Già, però, sono bambini, mentre gli adulti ….

 

… ben si guardano da uscire dagli sche(r)mi ….

 

… a meno che ….

 

Foto e testo

Pietro Cartella

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Articolo pubblicato il 30/07/2019