Il Premier Conte: ok alla Torino Lione, si farà

Si materializza un autorevole verdetto, un dietro-front sulla sorte della TAV. Tanta enfasi su uno scenario noto da tempo.

Ultime notizie! Ore 20:30 del 23 luglio 2019, riempiendo lo schermo della tv nel corso del Tg, il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana Giuseppe Conte annunciava pressappoco così:

A questo punto, non portare a compimento ia Torino Lione costerebbe moltissimo in penali e si perderebbero definitivamente i contributi europei, quindi la logica vuole che l’opera sia terminata, anche se l’ultima parola spetta al Senato”

Sono sobbalzato. Non so se il presidente stesse credendo veramente a ciò che stava dicendo o ignorava che gli italiani, da anni sono al corrente della diatriba sui fondi europei e sulla scure delle penali da  pagare alle imprese e ai francesi per un lavoro interrotto a metà. Ma non è tutto, rammento chiaramente che, dopo una riunione fiume, del governo, lo stesso presidente annunciò un paio di mesi fa che la TAV: “non era conveniente”. Ma in politica si sa le ideologie si spostano in fretta, perché al Tg del martedì sera le parole sono state altre.

“Costerebbe più non farla che farla e sono in gioco i soldi di tutti gli italiani!” È qui, nella fasulla serietà delle parole, che mi è scattato un secondo momento di disagio e ho sussurrato: “perché, signor presidente, in genere c’è qualcun altro che paga? Sono sempre in gioco i soldi degli italiani”.

La TAV è un argomento tirato fuori dal cilindro di tanto in tanto, probabilmente per catturare l’attenzione della gente e distrarla da altre verità. Certo è che la Torino Lione è ferma da tempo e che, penali e contributi, sono realtà oggettiva arcinota.

Comunque sia è come se mi fosse stato dato del fesso. Invece di un discorso agli italiani, mi è sembrata un’annunciazione su una decisione ormai presa, calata sulla popolazione proprio all’inizio di un Tg pesante: litigi al governo, l’opposizione che vuol mandarlo “a casa” (ma la casa dov’è?) Perché gli italiani meritano un governo che risolva loro i problemi (ma quando è successo mai?) E poi: traffici di bambini attraverso le adozioni! Intanto il Pil, pare che crescerà più lentamente, Toninelli si dimetterà?… Meteo, pubblicità.

La Torino Lione è nata come un’opera sbagliata, su penali si, penali no, contributi europei, costi & benefici, ma soprattutto la sostenibilità territoriale della valle di Susa, si sono spese montagne di parole, fiumi di inchiostro, scontri fisici e scontri politici sui pro e i contro all’opera, adesso il Conte presidente, ha liquidato tutto in quattro parole. La TAV si deve fare!

E allora mi consenta signor presidente, prendo atto, ma a nome di tutti gli italiani che hanno seguito la saga del traforo, la prego di essere più preciso, di ammettere, di descrivere, mentre i No TAV già scendono sul piede di guerra.

Dopo il breve annuncio ora non posso pensare che vi sia qualche altro intoppo, il presidente ci ha messo la faccia, non mi fate dire di più. La Torino Lione è nata male, fin qui è sopravvissuta peggio, ma Giuseppe, Premier Nazionale, ha detto sì, piegando lo schermo della tv, la TAV, adesso si farà e avrà il suo ruolo nell'asfaltata valle di Susa. Il governo dei nuovi guelfi e ghibellini seduti allo stesso tavolo del potere, reggerà? O come “sento a naso” è un nuovo colpo di teatro per fare pappa e ciccia, studiato a tavolino? Si accettano scommesse su come andrà a finire.

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Articolo pubblicato il 24/07/2019