Sanremo (IM) - Contributi figurativi INPS e reddito di cittadinanza

Giuliana Tofani Rossi non si arrende e si rivolge al Premier Conte

Trasmetto la lettera inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con la speranza che voglia darne notizia su Civico20News.

Grazie e cordiali saluti

Giuliana Tofani Rossi

 

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Buongiorno Presidente Conte,

mi chiamo Giuliana Tofani Rossi, sono una pensionata  di 76 anni. Ho scritto al Presidente Tridico (trascrivo l’ultima lettera) e, ai Ministri Di Maio e Bonafede sulla questione dei contributi figurativi  accreditati dall’INPS, a domanda per le  pensioni di politici e sindacalisti. Mi riferisco ai contributi figurativi non contemplati dall’ art. 56 del Regio Decreto Legge  4 ottobre 1935 n. 1827 che sono periodi di servizio militare, periodi di malattia, periodi di interruzione del lavoro per  gravidanza.

 

Poiché nessuno mi ha risposto  vorrei sapere da Lei, che si è autodefinito l’Avvocato del popolo e il capo del Governo del cambiamento,  in base a quale legge l’aspettativa prevista dall’art. 31 dello Statuto dei lavoratori è  stata trasformata in diritto ai contributi figurativi prelevandoli  da quelli  dei lavoratori iscritti all’INPS. E’ sulla base del comma 39 dell’art. 1 della legge 335/1995 DINI?  (la legge  ha tagliato le pensioni ai lavoratori e in particolar modo quelle dei superstiti).  Oppure sulla base  dell’art. 3 della legge 564/1996 TREU? Oppure sulla base di un’altra legge? Quello che è certo  è che nessuno si ‘è preoccupato di informare gli interessati. Sinceramente questo mi sembra un atteggiamento omertoso di persone che  esercitano il potere e perseguono i propri interessi in modo illecito.

 

 Signor Presidente, Lei  deve spiegare anche perché le spese per il reddito di cittadinanza, tanto caro al Suo partito,  sono state imputate all’INPS, cioè a carico, tanto per cambiare, di coloro  che ormai vedono la pensione con il binocolo.

 

Giuliana Tofani Rossi

 

 

Da: giuliana tofani rossi < giuly42@libero.it
A:  inps.presidenza@inps.it 
Data: 18 luglio 2019 alle 17.05 
Oggetto: lettera al Presidente Pasquale Tridico 

 

Buon pomeriggio Presidente Tridico,

 

nel marzo scorso Le ho scritto una lettera aperta in relazione alla convenzione da Lei stipulata con    i   CAF,  che ricevono dall’INPS   12,20  euro per ogni pratica di reddito di cittadinanza  e   5 euro per ogni integrazione alla domanda.  L’  INPS è l’acronimo di ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE,  istituito  con  Regio Decreto Legge n.371 del 27 marzo 1933 con la denominazione di ISTITUTO NAZIONALE FASCISTA DELLA PREVIDENZA SOCIALE .

 

L’ Istituito è nato  come Cassa di previdenza per l’invalidità, per la vecchiaia, per la disoccupazione involontaria, per la maternità e contro la tubercolosi.    L’INPS  quindi non è un Ente di assistenza per le persone bisognose , ma un Ente in cui vengono accantonati i contributi previdenziali in attesa che gli assicurati maturino il diritto alla pensione. 

 

L’INPS è finanziato  con i  contributi obbligatoriamente  versati,  ogni mese,  dai lavoratori in proprio e dai datori di lavoro,  in  nome e per conto  dei propri dipendenti che lasciano all’INPS fino al 35 per cento del loro stipendio lordo. 

 

Questi contributi NON possono  essere  utilizzati  per le pensioni assistenziali  o per il reddito di cittadinanza fortemente  voluto da Lei , Presidente Tridico. Quindi, per tutte queste ragioni, non solo  il compenso ai  CAF, per   reddito di cittadinanza non deve pesare sulle casse INPS,     ma  è l’INPS  che deve ricevere una contropartita  dallo Stato per ogni pratica di assistenza attuata.

 

Dal Suo rapporto annuale  del 10 luglio 2019 si evidenzia  che  nei primi tre mesi di applicazione del Reddito di Cittadinanza, le domande pervenute sono state pari a 1.315.153 e che    un milione di nuclei beneficiari potrebbero essere raggiunti entro la fine dell’anno. Moltiplicato per 12,20 euro a domanda, senza contare i 5 euro per eventuali integrazioni,  viene fuori  una bella somma!!!!

 

Le pensioni assistenziali,  cioè la  rendita che la collettività assegna a chi ne ha bisogno  ,   devono  essere finanziate con la fiscalità generale. Comunque,  indipendentemente da chi paga  il reddito di cittadinanza , che, come da Lei dichiarato,  ammonta, mediamente a  500 euro mensili -    per evitare abusi, ci dovrebbe essere  un accertamento  fatto dalla Guardia di Finanza o dalle assistenti sociali.   In Italia esiste una miriade di “lavoro  nero”, che non compare dall’ISEE.

 

L'art.69 della Costituzione non prevede  la pensione, o VITALIZIO che dir si voglia, per i parlamentari. Invece ci sono ex parlamentari ed ex sindacalisti che percepiscono più di un VITALIZIO, e  riscuotono anche la pensione pagata dall'INPS e dall'INPIGI con contributi figurativi, vale a dire con contributi sottratti  ai lavoratori  . Peccato che questi ultimi  non siano mai stati informati che con  i loro  contributi si pagano ricche pensioni ai politici, che già hanno ricchi VITALIZI!!!

 

Presidente Tridico,  non credo rientri  nei suoi compiti abbattere la povertà o seguire le direttive di Papa Francesco, a cui accenna a pag. 15 del Suo rapporto annuale. Lei   ha il dovere di amministrare con la “diligenza del buon padre di famiglia” l’Istituto.

 

Lei, Presidente   deve  portare alla luce del sole il  SEGRETO  delle pensioni delle cariche elettive pagate con i CONTRIBUTI FIGURATIVI, e pubblicare  l’elenco dei politici che hanno chiesto l'accredito dei contributi figurativi.

 

Giuliana Tofani Rossi

 

Sanremo  19 luglio 2019  27° anniversario della strage di Via d'Amelio.

 

 


 

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Articolo pubblicato il 25/07/2019