Dialoghi sul senso della vita – 3.4 di n

Identità o identificazione?

Prosegue dal precedente articolo dal titolo: aprirsi a ciò che è scritto nel cuore.

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Questi residui di conoscenza sono ciò che rimane di una saggezza originale ormai generalmente perduta. Per chi vuole indagare sull’argomento non c’è che l’imbarazzo della scelta sulle fonti da consultare.

 

IDP…così si finisce per avere una confusione maggiore! …

 

Infatti qui sta il bello! La confusione che si genera ha una duplice valenza: un aspetto negativo che è quello di seppellire sotto questa confusione i tentativi di comprendere qualcosa, e un aspetto positivo che è quello di indurre a non cercare più all’esterno di sé ma iniziare a cercare dentro di sé. Inoltre si può cominciare a comprendere che ogni opinione è relativa a chi la pronuncia e quindi a non credere più ciecamente a tizio o a caio anche se dotato di carisma o ritenuto autorevole! Le sue convinzioni possono anche essere corrette, i suoi giudizi possono anche essere giusti ma sono sempre relativi e solo parzialmente veri. Sono sempre relativi al suo processo, al suo trascorso e al suo divenire! Il mio, il suo, quello della signora, sono comunque percorsi diversi anche solo per una semplice sfumatura, oppure completamente!

 

IDP… come accade anche alla chiesa a cui appartengo … una volta era contro la cremazione … adesso non più così apertamente….

 

IDP…è per questo che sta aumentando l’indifferenza o la superficialità?…

 

Più che l’indifferenza, l’incapacità ad agire, che è un’altra cosa! È impotenza!

La percezione di impotenza che noi abbiamo in questo momento è elevatissima e fa nascere dentro di noi una tensione insopportabile che si manifesta a livello nervoso e in tutto quello che patologicamente ne deriva!

 

È come se dentro di noi ci fosse un dispositivo atomico pulsante che ha una sua vibrazione, che è un’energia costante, e questo atomo originale, da cui dipende la nostra vita, ha un tempo massimo limitato nel quale stare silente, dopo di ché si deve manifestare, e se ciò non può avvenire nel modo corretto produce, come per un’esplosione, la nostra morte fisica. Ci sarà comunque la possibilità di una nuova nascita all’interno di tale sistema; essa prenderà il nostro posto nel tentativo di rispondere positivamente a tale sollecitazione.

 

Questa affermazione, per me vera alla luce delle mie esperienze, non significa che lo sia veramente così come presentata! Per me in questo momento è vera! Ieri non lo era ancora e forse domani non lo sarà più!

Quindi non posso affermarlo assolutamente! Né indurre altri a crederlo! Però posso affermarlo oggi con convinzione profonda! Ognuno di noi può e deve indagare al riguardo come meglio crede! Possibilmente non attraverso la cultura o le autorità, ma attraverso l’unica vera fonte di informazione diretta: la propria vita!

 

IDP… e questo è molto giusto! … c’è un qualcosa nel senso della vita che andrebbe approfondito … il senso della nostra individualità … questo discorso delle rinascite … in qualunque forma … io credo, credo perché questa è la mia esperienza … che valga la pena cominciare a mettere da parte l’attaccamento alla nostra identità … perché poi ci si chiede che cosa possiamo portare con noi di là … di qualunque posto o situazione si tratti … che cosa vogliamo portare di noi … il ricordo di questa vita?  Se ero un maschio, se ero una femmina sono cose importanti?… se andiamo a vedere quali cose importanti possiamo portare … praticamente non c’è nulla di importante! … nulla di descrivibile! … e c’è qualcosa che in noi rifiuta di accettare di finire … e poi basta non c’è più! … dobbiamo cominciare ad abituarci al fatto che la vita sia molto di più della nostra semplice esistenza terrena … allora … mescolare il senso della nostra vita, della nostra individualità … la butto lì!

 

Ciò è giusto ed errato insieme! Perché per poter vedere qualcosa dobbiamo separalo ed estrarlo da suo contesto mentre tutto è sempre uno …

 

IDP… perché facciamo parte del tutto, è così?

 

… però noi per cominciare a vedere e comprendere dobbiamo separare. Se l’acqua e il fuoco fossero insieme non capiremmo che cosa è acqua e cosa fuoco! Poi dire che l’acqua brucia fa sorridere; ma quando l’acqua si trasforma in ghiaccio a contatto con la pelle brucia come il fuoco!  Però uno che studia fisica ti direbbe che questo non vuol dire che acqua e fuoco sono la stessa cosa! E invece sì che sono la stessa cosa! Il fatto che esistano in forme differenti le stesse informazioni significa che sono sempre le stesse informazioni ma producono effetti differenti! Però ciò che hai detto è corretto!

 

Non si può confondere il senso della vita con il senso della mia vita! Non si può confondere fino a quando teniamo separati noi dalla vita! E noi adesso lo siamo! Noi non viviamo, esistiamo! È un’altra cosa! Poi cerchiamo di giustificare perché esistiamo, facendo tutto il putiferio che possiamo vedere intorno a noi. Però ciò che hai detto è corretto; il vero problema è che noi ci identifichiamo in alcune funzioni che la vita ci ha messo a disposizione, dimenticando che non si può essere solo tre cose di qualche miliardo e dire sono tutto! Semmai può essere il contrario: posso pensare di essere tutto quando per esserlo davvero mi mancano solo tre cose su qualche miliardo!

 

Vi ho confuso abbastanza?

 

IDP… per questo religione e scienza non sono mai andate d’accordo! L’altro giorno uno scienziato abbastanza in vista, ha presentato un libro dal titolo “perché io credo; in quel titolo c’è tutto! Uno scienziato dice che scienza e religione possono andare d’accordo!

 

È vero, ma solo perché oggi gli scienziati credono di essere loro i religiosi! Loro a cui bisogna credere! Esattamente come prima si credeva in una chiesa e in un prete, oggi si deve credere nella scienza e negli scienziati! Oppure nell’arte e negli artisti, oppure nella medicina e nei medici, oppure nel mio vicino di casa e in quello che fa! Va tutto bene, però occorre comprenderne i limiti!

 

IDP… sento del sarcasmo!

 

Sono sarcastico?!

 

IDP… diceva che uno scienziato può credere in Dio!

 

Semmai uno scienziato non può non credere! Poi può cercare di giustificare perché crede in quello in cui crede!

 

Non può far altro che fare quello che ogni essere umano fa: cercare di giustificare perché crede in quello in cui crede! A tutti i costi! Ne va della sua stessa possibilità di riconoscersi identificandosi come entità separata da tutto il resto oppure accettare di non sapere quale sia la sua vera identita, che corrisponde ad ammettere di non esistere.

 

Insopportabile anche per un supereroe!

 

Continua nel prossimo articolo 3.5 di n dal titolo:

l’ignoto dentro di noi.

 

Foto e testo

Pietro Cartella

 

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Articolo pubblicato il 08/09/2019