Dialoghi sul senso della vita – 3.12 di n.

Paura di morire o di vivere?

Prosegue dal precedente articolo dal titolo: Evoluzione o creazione?

---------------------------------------------------------------------------

 

Noi stessi dobbiamo comprendere il senso delle cose!

 

IDP… quindi quando tutto è concluso non si torna più! Finite le esperienze!

 

Se fosse così sarebbe abbastanza facile!

 

IDP… perché non vorrei più tornare …

 

IDP… ma se uno ritorna non penso che si ricordi di tutti i su e giù! …

 

IDP… mi viene da dire che la morte non deve essere così brutta se uno l’ha vissuta …

 

Ma non è la stessa persona che ritorna! Ognuno di noi non ritorna più!

 

IDP… io non ho mai vissuto la morte allora?

 

No! Ma sa egualmente cosa significhi quella esperienza perché dentro di lei esiste tale informazione proveniente dall’esperienza di chi ha vissuto prima di lei. Dentro di lei ci sono tutte le esperienze precedenti di chi ha vissuto prima di lei. Ma pur disponendo di tali informazioni le rimuoviamo continuamente dalla coscienza, è lei stessa a farlo. Abbiamo paura di affrontare la vita e quindi temiamo la morte.

 

IDP… ma mica sempre! A me per esempio in certi periodi non importa di morire … 

                                      

Lo pensavo e dicevo anch’io; poi sono stato messo nella condizione di capire cosa significava e da allora ci ho ripensato! E mi sono detto che non lo avrei mai più sostenuto! (risate dal pubblico).

 

IDP… ha ragione!

 

Tutti possiamo pensare razionalmente alla morte e trarne conclusioni; emotivamente vorremmo evitarla! Però non siamo solo quelle espressioni!

 

IDP… però, scusi, se dentro di noi c’è questa cosa … una speranza … perché deve aver paura della morte?

 

Bene, fatevi la domanda e rispondetevi!

 

IDP… è molto semplice! Perché se non avessimo paura di morire, alla prima occasione ci butteremmo giù dal balcone! (risate dal pubblico).

 

È così semplice!

Le risposte alle domande che ci facciamo non sono mai stupide o banali! Anche quando sembrano tali conviene riflettere sul loro significato perché comunque rivelano di noi cose di cui non siamo normalmente coscienti. Provengono dal nostro interno e sono di una chiarezza disarmante che facciamo fatica ad accettare; per questo preferiamo liquidarle come stupide o banali! Molte volte ci dicono cose che ci scombussolano lo stato del momento senza che si possano incasellare o gestire come invece vorremmo. Né possiamo trattarle indifferentemente come una qualsiasi cosa inutile! Esse sono! Semplicemente!

 

Si può uscir fuori da questa bolla? Certo! Per farlo occorre disporre nuovamente del libero arbitrio! Esso però non nasce automaticamente; nasce conseguentemente ad un processo che inizia quando si manifesta in noi l’esigenza prepotente di non continuare a fare le stesse cose.

 

IDP… io ho già avuto il cancro una volta e non vorrei che si ripetesse ... è un’esperienza già fatta ... e basta! … è una conoscenza acquisita!

 

Noi ci riferiamo ad alcune cose solo perché ci disturbano e ci fanno soffrire; occorre andare oltre per comprendere che quando è ora di pagare qualcosa, dispiace pagare il prezzo delle cose di cui abbiamo goduto.

Alla fine di un bel pasto, se ci lasciassero andare senza farci pagare, ne saremo ancor più soddisfatti!

 

IDP… il trasloco non è una forma di suicidio?

 

Solo in rari casi accade così e si innescano altri processi di compensazione!

 

IDP… ma se uno prima è sano e dopo varie incarnazioni arriva un cancro!?

 

Bisogna fare uno sforzo di comprensione. Prendete con cautela quanto sto per dire! Ogni cosa è vita; anche il cancro! Occorre capire che tipo di vita esprime!

 

IDP… può essere il pretesto per traslocare! …

 

Nuovamente occorre che ci chiediamo quale sia il senso di queste cose, allontanandone l’aspetto punitivo.

 

IDP… è una tappa del tuo percorso! Ma è anche il mezzo di cui hai bisogno per traslocare, per cambiare macchina!

 

Sì, può essere, però c’è anche l’opinione che si possa fare senza dover per forza soffrire, senza tutte le complicazioni che a volte comporta.

 

IDP… forse la penso così perché non ho mai accettato la morte di mia madre a soli 48 anni! … fino a quanto mi hanno fatto comprendere che mia madre aveva finito la sua esperienza terrena … forse perché era una mia necessità e faceva bene a me che continuasse a vivere…

 

Torno a dire che purtroppo abbiamo chi cerca di spiegarci le cose, come sto facendo in parte anch’io, e questo ha anche aspetti negativi! Perché ascoltiamo qualcosa che ci piace e ci leghiamo ad essa! Se voi poteste, appena fuori di qui, dimenticare cosa è stato detto e chi lo ha detto, fareste un grande favore a me e a voi stessi! Prestate attenzione solo a cosa si muove dentro di voi!

 

IDP… non si preoccupi, lo faremo! Stia tranquillo! (risate dal pubblico).

 

Grazie!  Chiudiamo qui questo incontro. Arrivederci a presto!

 

Fine del terzo incontro

Foto e testo

Pietro Cartella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 28/09/2019