BLOCCATO PER VALUTAZIONE - La infinita crisi di governo

La crisi di governo si fa più complessa del previsto

Dopo le vacanze a Milano Marittima, Matteo Salvini deve aver pensato che essendosi già riposato, potesse comandare tutti gli altri a rientrare in fretta e furia in Parlamento, far saltare le ferie a Mattarella e andare al voto in un batter d'occhio, poiché, sondaggi alla mano, gli Italiani avrebbero deciso che è lui il capo, il capitano, il grande traghettatore per la salvezza del Paese.

Invece, come spesso accade in politica, tutto ciò non sta avvenendo, visto che la data per il voto di sfiducia a Giuseppe Conte verrà rimandata al 20 di agosto con la seria possibilità che si vada verso un nuovo governo e quindi non a elezioni anticipate.

Salvini, sino a poche ore fa, aveva sostenuto che l'idea della Riforma elettorale con l'abbattimento del numero di parlamentari, sarebbe stato un modo per rallentare sul ritorno al voto, salvo poi virare affermando ieri al Senato che si potrebbe far passare subito la Riforma.

Che il divorzio tra M5S e Lega fosse nell'aria lo si sapeva da almeno sei mesi, ma che Salvini lo facesse crollare a Ferragosto non se lo aspettava nessuno. La politica dei due partiti è piuttosto differente: più di sinistra quella dei pentastellati (reddito di cittadinanza, salario minimo, aliquote irpef diminuite ma comunque sempre progressive), smaccatamente di destra quella del carroccio (flat tax, decreto sicurezza, lotta serrata agli sbarchi).

Di tutto ciò che sta accadendo in queste ore, però, la cosa che mi pare purtroppo più in linea con l'Italia post berlusconiana è l'idea secondo cui bisognerebbe temere fortemente un nuovo esecutivo di larghe intese o istituzionale o lo si chiami come si vuole, poiché ciò andrebbe contro il volere degli Italiani.

L'idea secondo cui sono gli Italiani a decidere il Governo è una idea balzana nata con Silvio Berlusconi, leit motiv che si è perpetrato sino ai nostri giorni, passando da Renzi e ora dal due Di Maio/Salvini, una filosofia che svuota completamente il significato della Repubblica Parlamentare secondo cui il Parlamento è sovrano, mentre qui stiamo assistendo da anni a un susseguirsi di decreti, di premierati mascherati, di convincimento del popolo italiano che non appena un partito riceve maggiore consenso in altre elezioni (la Lega alle europee e alle amministrative ha stravinto) questo deve indurre subito il Capo dello Stato a sciogliere le Camere a Ferragosto e a votare durante la vendemmia.

Se, come previsto dalla Costituzione, il Presidente Mattarella cercherà di dare un nuovo incarico e si formerà un governo PD-M5S che sul piano programmatico potrebbe essere più coeso di quello odierno, non ci sarebbe nulla da dire qualora avesse la fiducia del Parlamento: in politica non conta andare sempre e per forza a elezioni, conta avere un governo in grado di fare cose e soprattutto un Parlamento non più esautorato dei propri compiti come sembra accadere da qualche anno.

 

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Articolo pubblicato il 15/08/2019