Dialoghi sul senso della vita – 4.8 di n.

Io sono, noi siamo, o quanti siamo?

Prosegue dal precedente articolo dal titolo: L’importanza di orientare in modo univoco il proprio essere verso il suo fine.

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Ora soffermiamoci nuovamente sui corpi dell’essere umano biologico, fisico o chimico, energetico o eterico, del desiderio o astrale e del pensiero o mentale (vedi secondo incontro).

 

 

Di tutto questo noi non vediamo che una piccolissima parte: solo l’esterno del corpo fisico! Della parte interna del corpo fisico conosciamo qualcosa grazie alla medicina, alla chirurgia e alle indagini attraverso apparecchiature tecnologiche sofisticate. Di come funzionano gli altri corpi abbiamo qualche nozione estratta da insegnamenti religiosi, filosofici, esoterici, scientifici e esperienziali, ben lontani dall’essere completi e comprensibili da parte dei non addetti ai lavori.

 

Inoltre quando ci sforziamo di analizzare il corpo fisico scopriamo di essere costituiti, oltre che di cellule, da molti altri materiali ed elementi. Constatiamo di essere abitati da microrganismi, germi, batteri e altro ancora al punto che ci viene qualche dubbio su quale sia la nostra vera identità di essere vivente.

 

Sembriamo più una colonia di esseri viventi che un essere monolitico: una colonia di esseri viventi aggregati in una forma a cui abbiamo dato il nome che è riportato sulla nostra carta d’identità.

 

Un vero e proprio universo popolato da ogni sorta di esseri viventi, un piccolo mondo, un microcosmo, un pianeta abitato da esseri viventi e vivente egli stesso, un ecosistema di scambi vitali!

 

Però noi crediamo di essere un “io sono”! In realtà dovremo dire “noi siamo” un organismo, un insieme, un aggregato di qualche miliardo di atomi e cellule organizzati in microsistemi interconnessi.

 

Che complicazione per la nostra povera capacità di elaborazione cerebrale!

 

Se a questo aggiungiamo che ogni cellula dispone di una propria coscienza e che la nostra coscienza ordinaria ne è in parte costituita, allora davvero cadiamo in confusione e non sappiamo più bene chi e che cosa siamo!

 

Per ora non procediamo oltre; ci fermiamo solo per evitare troppa dispersione!

 

IDPquanto siamo complicati!

 

IDPposso chiedere un chiarimento? … il mio urologo, che ha una certa età, era primario presso l’ospedale Molinette, era amico di Rol …

 

… ah, ah… il signor quarta dimensione!…

 

IDPe lui stesso ha camminato un paio di volte sui carboni ardenti … tutti gli anni andava in India … c’è voluto un sacco di tempo per imparare … questa gente come si posiziona?

 

… c’è ancora molto da conoscere su come si può gestire la materia; per questo occorre distinguere tra uso improprio di poteri occulti, ma sempre materiali, perché sconosciuti alla massa, e ciò che realmente va oltre …

 

Ogni fatto parla da solo: nessuna di queste cose è riuscita a cambiare alcunché del mondo, ma, nel migliore dei casi, solo a sospenderne temporaneamente un aspetto e creare altri idoli o teorie.

 

L’uso corretto dei veri poteri dell’essere umano originale non ha nulla di eclatante e dimostrabile a terzi, perché permette semplicemente lo svolgersi di un processo miracoloso relativo a quell’essere che intende spendere ogni istante della sua esistenza per la realizzazione di ciò che gli compete nel piano originale; è solo grazie a questa possibilità che la vita può ancora manifestarsi anche in situazioni generali così degradate e sostenere, sempre e comunque, chiunque intenda fare questo lavoro e qualunque altra forma attraverso la quale la vita si esprima.

 

Ricordate la polarizzazione delle cellule?

 

Abbiamo mostrato come la polarizzazione unidirezionale permetta il passaggio dell’intuizione del piano originale! Ma alcuni, conoscendone i principi e le regole, possono utilizzarli in modo diverso; concentrandosi o mettendosi a disposizione di una unidirezionalità qualsiasi permettere a ciò che si esprime in tal senso di manifestarsi, di rendersi visibile.

 

Questa possibilità di “diventare dei canali” permette di richiamare e di far fluire qualsiasi tipo di idea, fantasia, realtà autocreata ed altro, proveniente dal campo astrale della terra, dalla banca dati generale dell’esperienza dell’intera umanità.

 

Agli occhi del profano e dell’ignorante non è facile distinguere se ciò che si manifesta proviene dall’Origine o da una sua ingannevole imitazione. Ma anche chi crede in buonafede a ciò che fa in tal senso molte volte inganna se stesso e gli altri! Figuriamoci poi chi ne trae vantaggio di qualunque tipo! Ricordiamo qui il senso delle tre tentazioni nel deserto: ricchezza, potere, fama!

 

Le nostre intenzioni e volontà possono polarizzare le cellule in modo univoco; tanto è vero che abbiamo più volte ricordato che ci accadono sempre le stesse cose e incontriamo sempre le stesse persone perché sotto sotto è quella la nostra intenzione inconscia! Che lo si voglia o no è una legge di precisione chirurgica; si attrae ciò che si desidera nel profondo come una calamità attrae il ferro!

 

Quando siamo tutt’uno con la cosa desiderata essa è obbligata ad apparire, noi e quella siamo uniti! Quindi c’è poco da sbagliarsi: quando ci accade qualcosa è perché l’abbiamo attirata noi stessi.

 

Questa però non è una punizione, è semplicemente l’evidenza di quello che siamo.

 

Può sembrare che il destino si accanisca con noi; in realtà cerca solo di aiutarci a capire come siamo realmente! Certo, se non vogliamo, se ci rifiutiamo di capire dopo un po’ di volte che ci capitano sempre le stesse cose, la colpa non è sua …o no?

 

Se tutte le volte che percorriamo la stesso tragitto usciamo fuori strada sempre alla stessa curva, è colpa della strada o nostra?

 

Non ci vuole una grande scienza per comprendere cosa occorre fare! Nella maggior parte dei casi si tende ad incolpare la strada; così avviene che cambiando percorso continueremo ad uscire fuori strada in una curva simile a quella dove continuavamo ad uscire nel tragitto che avevamo abbandonato!

 

Non serve cambiare strada, dobbiamo cambiare noi!

 

Non entro nel merito dell’opera di un altro, ma mi baso sulla mia esperienza diretta, così mi risulta assai più semplice cercare esempi di ciò che dico.

 

Riporto la mia esperienza diretta di come un corpo di carne può diventare simile ad una trave metallica: durante un seminario di immaginazione creativa (1992) potei sperimentare come fosse possibile ciò che a me sembrava impossibile.

 

 

L’esperimento consisteva, attraverso l’applicazione di un metodo di visualizzazione dell’obiettivo e concentrazione energetica per realizzarlo, nell’identificarsi coscientemente in una trave metallica, appoggiata ai piedi e alla testa su due sedie, in grado di sostenere il peso di tre persone!

 

Per poter comprendere la differenza tra la condizione prima della applicazione della tecnica e il dopo, l’esperimento fu diviso in due fasi:

 

  • nella prima fase venni appoggiato senza alcuna preparazione alle due sedie; non fui neanche in grado di reggere il mio solo peso e mi piegai fino a toccare terra;

 

  • nella seconda fase, dopo aver seguito le istruzioni tecniche del conduttore del seminario, fui riportato sugli appoggi e questa volta mi piegai appena percettibilmente; subito dopo, sopra di me, salirono a cavalcioni tre persone e, ovviamente, cedetti ancora un poco per poi restare in posizione esattamente come una trave caricata di un certo peso!

 

Questo è un esempio di come polarizzando tutto il nostro essere verso un obiettivo lo si consegue immancabilmente! Se ciò non avviene è solo perché non abbiamo fatto ciò che serviva! Quindi ognuno attira ciò che gli accade e respinge ciò che non gli accade! Ovviamente il più delle volte inconsciamente o per eredità; però non ci possono essere dubbi!

 

Ma ci sono altre cose che possiamo tenere presenti.

 

Un altro esempio è il seguente: sentiamo più male quando ci concentriamo su di esso! Se vi capita potete farne voi stessi l’esperienza! Quando si ha mal di testa e ci si impegna in qualcosa che richiede tutta la nostra concentrazione, per tutto il tempo in cui siamo impegnati “non sentiamo più il mal di testa”! Torneremo a sentirlo solo quando, finita tale concentrazione, potremo di nuovo “concentrarci” sul mal di testa!

 

IDPanche mia nonna quando avevo mal di denti mi diceva: non pensarci che ti passa! …

 

Molti poteri che l’uomo ha scoperto di avere fin dal suo apparire sulla faccia della terra sono sempre stati con lui fin dal principio; gli sono stati dati in dotazione, anche se depotenziati, per le esigenze del suo lavoro.

Qualcuno li ha dimenticati del tutto, mentre altri ne hanno riscoperti e coltivati alcuni!

 

Niente di nuovo sotto il sole!

 

Continua nel prossimo articolo 4.9 di n dal titolo:

L’apprendista stregone opera nella materia come in un cartone animato.

 

Foto, schemi e testo

Pietro Cartella

 

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Articolo pubblicato il 18/10/2019