La Juve dice (quasi) addio all'Europa
L'allenatore juventino Luigi Delneri

Con l'ennesima sconfitta stagionale, la Juve è sempre più lontana dall'Europa

Seconda sconfitta contro il Parma e seconda volta in cui la squadra bianconera ha preso gol da Giovinco di cui si è sbarazzata (forse) troppo presto, così come di Amauri che in pochi mesi a Parma ha realizzato diverse reti.

Anche ieri si è vista troppa pochezza nel gioco della vecchia signora, che è riuscita a perdere anche contro una squadra che aveva ben poco ormai da chiedere a questo campionato.

Grazie alla vittoria del Catania sulla Roma, la Juve non è ancora aritmeticamente fuori dall'Europa, ma dopo una stagione così quello che conta è solo come la Società bianconera intenderà ricostruire un gruppo che da troppi anni non vince nulla.

Come sempre l'allenatore è il primo a essere sotto accusa, ma dopo aver cambiato così tanti allenatori in pochi anni, tra cui l'errato esonero di Ranieri che bene aveva fatto a Torino, c'è da domandarsi se una delle cause principali del cattivo gioco della squadra non sia proprio la Società che ha comprato giocatori non all'altezza (Poulsen, Diego, Motta, Grosso, Traore) e anche allenatori non pronti a vincere (Ferrara) lasciando, invece, partire chi poteva dare qualcosa alla squadra (Ranieri e quello Zaccheroni che lo scorso anno ha vinto la Coppa d'Oriente con il Giappone).

Adesso la Juve dovrà farsi forza e capire come programmare la nuova stagione che, con i troppi riscatti da affrontare e i pochi soldi da mettere sul piatto a causa del mancato ingresso in Europa, potrebbe essere molto più ardua del previsto.


Marco Pinzuti

 

 

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Articolo pubblicato il 16/05/2011