“Una Città e una Regione che hanno un chiaro disegno di sviluppo, in democrazia, non hanno da temere da nessun Governo”.

Solo chi non ha Idee si preoccupa”.

In relazione ai possibili impatti che  l’ipotetica soluzione della crisi di Governo, potrà riservare al Piemonte, riceviamo e pubblichiamo una nota di Mino Giachino. Ci asteniamo da ogni considerazione, invitando i lettori ad intervenire nel merito.

“Leggo che molti si stanno preoccupando del possibile Governo giallorosso.

Perché mai? 

In uno Stato democratico chi ha idee e proposte e su queste ci mette la faccia non deve temere nulla.

Abbiamo dimostrato con la TAV che malgrado la posizione fortemente contraria dei 5 Stelle, malgrado la presenza di un forte Movimento NOTAV, siamo riusciti a raccogliere il grande consenso della maggioranza della popolazione contraria alla Decrescita e abbiamo vinto non solo per noi ma per Torino e per il Paese. 

Lo stesso vale per il futuro di Torino e del Piemonte.

Torino e il Piemonte  malgrado il declino hanno un attivo tra importazioni ed esportazioni e ciò per il Bilancio dello Stato vale  oro.

Far ritornare a crescere di più  il Piemonte che da vent’anni cresce meno della media nazionale è interesse del Paese e del Bilancio dello Stato.

Occorre avere un programma chiaro delle cose che servono per Torino e per il Piemonte e su queste farsi valere nella Conferenza Stato Regioni e in Parlamento attraverso i parlamentari piemontesi che debbono farsi sentire molto di più.

Il punto è che manca un quadro condiviso di obiettivi.

Rilancio della Manifattura piemontese (Competence Center ma non solo), Aeroporto, Linea 2 della Metro, Asti-Cuneo, piano delle Autostrade , collegamento ferroviario veloce con Genova, Piano per la Bassa Val SUSA, strade provinciali, Ponte Preti etc.etc.

Un Piano da presentare a qualsiasi Governo per il quale ognuno è libero di tifare.

Torino e il Piemonte hanno perso punti in questi anni rispetto a Emilia e Veneto primo perché non si sono accorti del declino , secondo perché ognuno andava in ordine sparso, terzo perché mancava un Disegno complessivo.

Se si va a recuperare nell’archivio de La Stampa il piano del Prof. Giuseppe Grosso (Piemonte Regione forte d’Europa) o alcune interviste a Garbarino a Mauro o a Sangiorgio di Calleri, Donat-Cattin e Detragiache, si vedrà perché in quegli anni si cresceva di più e otteneva molto di più dallo Stato.”

 

Mino GIACHINO 

SITAV SILAVORO 

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Articolo pubblicato il 25/08/2019