La leggenda narra che i Beatles si buttarono vestiti tra i giochi d’acqua della fontana al termine di un concerto
Sul monumento che decora piazza Mincio a Roma, è in corso un importante intervento che fa seguito ai lavori di consolidamento delle fondamenta.
In verità si chiama ‘Fontana delle Rane’ e si trova nel bellissimo quartiere Coppedè, in Piazza Mincio, a pochi passi dallo storico Piper Club.
La leggenda narra, che proprio alla fine del loro concerto tenuto nel locale dove esordì Patty Pravo, i Beatles si buttarono vestiti tra i giochi d’acqua della fontana.
Era il giugno del 1965, un’estate particolarmente calda, anzi bollente se si pensa che la capitale venne letteralmente sconvolta dai due concerti che tenne il quartetto di Liverpool in sole 48 ore.
L’architetto Coppedè nel progettarla, riuscì a creare un piccolo spazio architettonico senza tempo, un mix di stili (gotico, classico, liberty…) e suggestioni visive, che impressionarono anche registi come Dario Argento, che qui vi girò due dei suoi più famosi film, l’“Inferno” e l’“Uccello dalle piume di cristallo”.
Venne progettata insieme agli edifici circostanti, nell'ambito della costruzione del piccolo quartiere adiacente via Po, in seguito conosciuto come "quartiere Coppedè".
Il cuore del quartiere è rappresentato da piazza Mincio, di cui la Fontana delle Rane, così denominata per le dodici rane, in tutto, che la ornano, rappresenta l'elemento principale di arredo monumentale della piazza.
Progettata nel 1920, viene realizzata quattro anni dopo con alcune interessanti varianti.
Al posto dell’aiuola verde circolare con ciglio lapideo viene posizionata la vasca chiamata comunemente “il laghetto”, poco più alta del livello stradale, forse anche per questo i Beatles secondo la leggenda ci fecero il bagno.
All’interno della vasca si erge il corpo della fontana costituito da un pilastro circolare centrale che sorregge un catino, ornato alla base da quattro mascheroni, posti come mensole, e da 8 rane raffigurate nell'atto di spiccare un salto, ciascuna delle quali lancia uno zampillo d'acqua nel catino.
Per poter avviare i lavori del restauro, è stata necessaria una fase preparatoria, avviata a marzo scorso, durante la quale sono stati svolti interventi di consolidamento del terreno di fondazione della fontana.
Dopo i lavori di consolidamento, terminati ad aprile, è stata indispensabile una sospensione delle attività di cantiere per permettere la necessaria stabilizzazione delle resine consolidanti nel terreno di fondazione.
Quindi in questi giorni è stato possibile l’avvio dei lavori di restauro sui bacini e sul gruppo scultoreo, che si concluderanno per l’inizio della primavera del prossimo anno.
Il progetto, sotto la direzione tecnico-scientifica della Sovrintendenza Capitolina, è il primo di tale portata dal momento dell’inaugurazione del monumento, avvenuta nel 1927.
L’importo totale delle attività di consolidamento e restauro è pari a 283.683,12 euro (Iva esclusa).
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Articolo pubblicato il 11/09/2019