Torino. Alla scoperta di Bach

Al via la quinta edizione di Back to Bach, la rassegna organizzata dal Coro Maghini nel nome del sommo Cantor lipsiense.

Il 10 ottobre scatta la quinta edizione di Back to Bach, la prestigiosa rassegna che il Coro Maghini dedica alla produzione del sommo Cantor lipsiense, cercando sempre di presentarne i capolavori sotto una luce tanto inedita quanto stimolante.

 

Dopo “I colori di Bach” dell’anno scorso, per questa nuova rassegna è stato scelto come tema “Bach per tutti, tutti per Bach”, un motto che ricorda i Moschettieri di Dumas, ma che ha un significato molto più profondo. “Bach per tutti” si riferisce infatti alla scelta di fare ascoltare le pagine di Bach non solo con gli organici previsti dallo stesso autore, ma anche con strumenti che si affermarono solo in seguito, come il pianoforte moderno, la fisarmonica, la marimba e il sassofono.

 

Per mettere a tacere gli immancabili puristi (tra cui il sottoscritto, devo ammetterlo), bisogna subito dire che queste scelte non si pongono l’obiettivo di stupire o scandalizzare il pubblico, ma vogliono dimostrare come Bach abbia scritto musica tendente all’assoluto, che può adattarsi molto bene anche a strumenti dalle caratteristiche timbriche radicalmente diverse rispetto a quelli per i quali fu scritta.

 

In più l’esecuzione della Passione secondo Giovanni prevede anche l’intervento di una parte di pubblico preparata nel canto dei corali, una pratica oggi quasi abbandonata in Italia, ma che era considerata del tutto normale nella Germania della prima metà del XVIII secolo, quando la congregazione dei fedeli si univa alle voci dei cantori “professionisti” per partecipare in maniera più diretta al dramma della Passione di Cristo.

 

Ovviamente per una cosa del genere non è possibile improvvisarsi, un fatto di cui il direttore artistico di Back to Bach Claudio Chiavazza è perfettamente consapevole, al punto da avere organizzato una serie di prove per chi per quell’occasione vorrà affiancare – dai banchi del Tempio Valdese di Corso Vittorio Emanuele – il prestigioso Coro Maghini. L’espressione “Tutti per Bach” allude invece al fatto che tre concerti di Back to Bach sono stati inseriti nel cartellone di Intrecci Barocchi, l’ambiziosa rassegna finanziata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e dalla Città di Torino, in programma in alcuni dei luoghi più importanti di Torino, che vedrà il Coro Maghini al fianco di altri tre grandi ensemble come l’Academia Montis Regalis, l’Accademia Corale Stefano Tempia e I Musici di Santa Pelagia.

 

La rassegna si apre il 10 ottobre alle ore 21 nella Arciconfraternita della Misericordia con Per varij strumenti, con l’ensemble La Vaghezza, che traccerà un affascinante itinerario nel repertorio barocco europeo, abbinando alcune delle pagine più interessanti degli italiani Arcangelo Corelli e Alessandro Stradella a brani non meno noti di Henry Purcell, Georg Friedrich Händel e – ovviamente – Johann Sebastian Bach.

 

Al sublime organista di Eisenach sarà interamente dedicato il successivo concerto Per violoncello, in programma il 19 ottobre nella Chiesa del Colletto di Roletto e il giorno successivo sempre alla stessa ora nell’Oratorio di San Filippo di Torino, nel corso del quale il ventenne Lorenzo Guida proporrà al pubblico le Suites n. 4 e 6 per violoncello solo, due dei massimi capolavori mai scritti per questo strumento.

 

Sabato 2 novembre al Tempio Valdese di Torino e domenica 3 novembre nella Chiesa del Sacro Cuore di Cuneo in entrambi i casi alle 21 il Coro Maghini presenterà al pubblico la Passione secondo Giovanni, uno degli affreschi sacri più drammatici e profondi della storia della musica, un’opera ricca di spunti spirituali, che da quasi tre secoli continua a commuovere il pubblico di tutto il mondo. Come accennato, questa esecuzione mira a raggiungere un altissimo grado di autenticità, anche grazie all’intervento del pubblico “preparato”.

 

Dopo le positive esperienze degli anni precedenti, domenica 10 Novembre si terrà di nuovo Soli Deo Gloria, una “minimaratona”, che vedrà otto organisti accompagnare la celebrazione liturgica in otto chiese diverse e in orari differenti, garantendo in questo modo una maggiore diffusione alla musica di Bach, raggiungendo anche chi non frequenta abitualmente le sale da concerto.

 

Come si sa, Back to Bach non propone solo concerti, ma anche occasioni di studio per approfondire e conoscere meglio il verbo bachiano, obiettivi che non sono di appannaggio esclusivo degli studiosi, ma anche degli appassionati che desiderano entrare maggiormente in sintonia con gli autori e le opere che amano.

 

A questo scopo, sabato 16 novembre nella Biblioteca del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino avrà luogo una giornata di studi musicologici incentrata sul futuro digitale e sulla ricezione in Italia delle opere di Bach, con la partecipazione di Christiane Hausmann del Bach-Archiv di Lipsia e di Maria Borghesi della Musikhochschule di Dresda, quest’ultima iniziatrice con Chiara Bertoglio di Bach.it, un nuovo progetto concepito per indagare le relazioni venutesi a creare nel corso dei secoli tra Bach e il nostro paese.

 

Al pianoforte è dedicato il successivo doppio appuntamento, in programma venerdì 22 novembre alle 21 nella Sala da concerti del Conservatorio “Giorgio Federico Ghedini” di Cuneo e sabato 23 novembre alle 17 nella Cappella dei Mercanti di Torino, che vedrà il concertista e musicologo scozzese Kenneth Hamilton guidare il pubblico alla scoperta di funamboliche reinterpretazioni di brani di Bach, Händel e Purcell, che contribuiranno a mettere in luce la sorprendente modernità di queste pagine.

 

Sabato 30 novembre alle 21 nella Real Chiesa di San Lorenzo di Torino (e in replica domenica 15 dicembre alle 21 nella Chiesa del Mussotto di Alba) sarà la volta dell’Orchestra d’Archi Giovanile di Torino, che eseguirà una suggestiva silloge di opere per arpa e archi, in un concerto inserito anche nel cartellone di Intrecci Barocchi.

 

Domenica 1° dicembre nel Centro culturale di Sommariva Bosco la danzatrice e coreografa Federica Calvino Prina terrà il workshop Danzare a tempo di Bach, nel corso del quale i partecipanti potranno provare l’emozione di muoversi “a passo di Bach”, scoprendo le movenze e le coreografie tipiche delle danze barocche.

 

Dopo questo suggestivo ritorno al passato, venerdì 6 dicembre dalle 18 alle 22 Back to Bach porterà il pubblico nell’epoca moderna con Marimbach, una frizzante maratona proposta da giovani musicisti dei conservatori di Torino e Milano, che si pone l’obiettivo di dimostrare come la musica di Bach sia in grado non solo di “sopportare” le trascrizioni più audaci, ma anzi ne venga arricchita continuamente, a testimonianza della sua eterna giovinezza, con una fisarmonica, quattro sassofoni, un clarinetto, una marimba e un ensemble di percussioni.

 

La rassegna si chiuderà in gloria martedì 17 dicembre alle 21 nella Sala del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino con l’esecuzione del Messiah di Händel, vertice assoluto non solo di Back to Bach, ma anche di Intrecci Barocchi, che vedrà riuniti sotto la bacchetta di Antonio Florio tutti i quattro ensemble, in un concerto di irresistibile fascino e di grande richiamo.

 

Per avere ulteriori informazioni sui prezzi e sulla prenotazione dei biglietti, si può visitare i siti web www.coromaghini.it e www.backtobach.it.

 

FotografieMaghini

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Articolo pubblicato il 07/10/2019