Immobiliare: tutto il peso del mattone

Flash sullo stato dell'arte (o meglio, del disastro)

Un grande statista e uomo politico del secolo scorso, Luigi Einaudi, soleva affermare come la cura e l’attenzione per la propria abitazione siano indice di un profondo senso civico. Da sempre considerato “bene rifugio” per eccellenza, il mattone ha trainato l’Economia italiana nel secondo dopoguerra. Eppure, ora queste suonano fatalmente come prediche inutili, essendo il settore “preda immobile” di un fisco a dir poco predatorio: che ha tra l’altro comportato un ulteriore deprezzamento dei valori, -1,3% nel 2018, con un netto del -22,9% dal 2010 a oggi. Zavorrato da una patrimoniale (che già esiste, vedasi IMU e TASI) spropositata, l’immobiliare italiano è scivolato al 50° posto nella classifica dell’International PRoperty Index (IPRI) per il rispetto del diritto di proprietà. Su quali fondamenta (o piuttosto su quali macerie) pensiamo dunque di costruire il futuro delle prossime generazioni?

 

 

(Immagine in copertina tratta da vannivalente.com)

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/10/2019