Donna e Artista, Ribelle e Rivoluzionaria. Di Clara Bon

Natalia Goncharova in mostra al Palazzo Strozzi di Firenze

Natalia Goncharova è stata la prima donna ad aver esposto dipinti di nudi in Russia, nel lontano 1910.
La prima donna della storia ad essere accusata di blasfemia e ad avere opere sequestrate nel corso di tre mostre.
Prima artista dell’Avanguardia russa – la prima in assoluto, non solo donna - ad ottenere una grande personale a Mosca, nel 1913. Sempre in quell’anno, fu la prima ad essere definita ‘leader dei futuristi’.

Si dipinse il volto nel corso di una performance del 1913 nelle le strade di Mosca. Fu la prima donna della storia a fare una cosa simile.
Prima donna a ballare il tiptap, nel primo film Dramma nel Cabaret futurista n. 13, nel quale ha un ruolo centrale.
Fu anche la prima donna a eseguire figurini. Lo fece per Diaghilev e lavorarò stabilmente per i Ballets Russes, alla cui fortuna contribuì in maniera fondamentale.
Nacque a Negaevo nel 1881. Alla fine dell’Ottecento iniziò gli studi alla Scuola di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca. Qui conobbe il pittore Larionov: suo futuro compagno di vita.

Fu nella prima mostra a cui partecipò, che rivelò il suo interesse per la pittura degli impressionisti, dei fauves e per la tradizione figurativa del suo paese.
Organizzò la sua prima mostra, insieme al marito, tra il 1907 e il 1913, nella quale non espose soltanto le sue di opere, ma incluse anche artisti russi ed esponenti della pittura francese.
Negli anni successivi si dedicò alla pittura sacra. In seguito, adottò i nuovi principi del futurismo e si allontanò dall’esperienza artistica maturata in Francia. Diventò un’esponente di spicco del raggismo, movimento d’avanguardia russo.

Nel 1914 lei e il compagno si trasferirono definitivamente a Parigi, e l’anno dopo espose le sue opere presso la Galleria Sauvage. Nel 1926, espose a Monaco di Baviera, e poi al Der Sturm di Berlino.
Esporrà insieme al marito oltre che in Europa, in America e in Giappone.
La sua produzione artistica attraversò in pieno il periodo del primo Novecento: la Grande guerra e la Parigi degli anni Venti.
Quando smise di esporre opere, comunque, non abbandonò la pittura. Infatti, da quel momento, dedicò il resto della sua vita alla decorazione teatrale e all’illustrazione di libri.
Il suo grande coraggio di donna la resero una figura indimenticabile dell’Avanguardia Russa, celebre anche per essere riuscita ad unire con maestria, seppur in maniera molto personale, elementi iconici della tradizione del suo paese alle istanze dell’arte moderna occidentale.

 

Attualmente al Palazzo Strozzi di Firenze, è presente una grande mostra dedicatele.
Una retrospettiva che ripercorre la sua vita controcorrente e la sua produzione artistica, messa a confronto con le opere di quei celebri artisti che per lei furono un punto di riferimento nella sua crescita artistica. Gauguin, Matisse, Picasso, Boccioni.
L’esposizione è a cura di Ludovica Sebregondi. Un viaggio nella incredibile vita dell’artista. Passando attraverso la campagna russa in cui crebbe, a Mosca , dove si formò come a artista, Parigi dove visse e dove morì, nel 1962.
Parallelo, un altro viaggio. Dal primitivismo di Gauguin al cromatismo di Matisse; alla forza costruttrice di Picasso, fino al dinamismo di Boccioni e  Balla.
Il percorso si compone di 130 opere.

Immancabile opera esposta alla mostra di Firenze sarò “Autoritratto con gigli gialli”.

L’artista si autoritrae nel 1907 con una mano simile a quella di Gauguin.  Indossa abiti umili: pantaloni, una camicetta e un copricapo di stoffa che ricorda il tipico turbante arabo.  Particolare anche la semplice posa. Ha dei quadri, probabilmente suoi, alle spalle e dei fiori gialli stretti tra le dita.
Personaggio ribelle, libero, rivoluzionario per tutto il corso della sua vita. Eppure, è questo dipinto a contenere la testimonianza più bella della dualità del suo animo: umile- come la sua origina contadina- e scaltra -come il suo sguardo-.

 

INFO MOSTRA:

La mostra è aperta unicamente di giovedì e sabato dal 28 settembre 2019 al 12 gennaio 2020.
Visita guidata, condotta da uno storico d’arte. Si svolge in italiano e dura un’ora e mezza circa. Il gruppo è costituito da 25 persone al massimo.
L’appuntamento è presso la Biglietteria di Palazzo Strozzi 15 minuti prima dell’orario di inizio della visita. Il prezzo intero del biglietto per la visita guidata è di 24 euro.
Orari :
Giovedì alle ore 17
Sabato alle ore 16
Indirizzo:
Piazza degli Strozzi, 1 , 50123, Firenze, Fondazione Palazzo Strozzi.

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Articolo pubblicato il 30/10/2019