Il Governo e la manovra debole

In uscita la manovra di bilancio dell'esecutivo giallorosso

Archiviata per un attimo la sconfitta dell'Umbria, il Conte bis si avvia verso l'approvazione della manovra di bilancio, atto tra i principali durante i lavori annuali dell'esecutivo.

Non si vedono a dire il vero grandi azioni per far ripartire il lavoro, peraltro in linea con quanto (non) si era già fatto col Governo gialloverde in cui il reddito di cittadinanza l'aveva fatta da padrone, spostando più avanti il discorso su investimenti e l'offerta del lavoro con i tutor assunti dai centri per l'impiego.

Ciò che invece ci intravede nella nuova manovra sono alcune misure sul fronte della ridistribuzione della ricchezza, l'attenzione alle fasce medio basse e la lotta all'evasione, voce importante dopo il classico condono dell'esecutivo precedente.

Innanzi tutto si è scongiurato l'aumento dell'iva, cosa non da poco, se si conta che avrebbe inciso con circa 500 euro annue su ogni famiglia, e per far ciò si è andati a incidere in parte su nuove tasse, molte delle quali ragionevoli come quella sui giochi (sarebbe anche ora di disincentivare questa pratica di buttare via i soldi), il rincaro delle sigarette (piaga che uccide sempre più persone), la plastic tax, che in tempo di lotta all'inquinamento non sembrerebbe essere così nociva, fatta eccezione che bisognerà verificare che i maggiori costi non vengano rimbalzati sul consumatore.

C'è poi il taglio del cuneo fiscale, con maggiori soldi in busta paga che con molte probabilità prevederà un bonus di circa 1.000 euro l’anno a favore dei lavoratori che guadagnano da 26.600 a 35.000 euro, ossia le fasce medio basse, altro che flat tax non progressiva per tutti!

Sul fronte della lotta all'evasione fiscale, si mette da parte il condono, brutto vizio italiano, e si cerca di incentivare chi paga con carte e bancomat.

Per la riqualificazione energetica, arriva il bonus facciate con una detrazione al 90% per le spese sostenute dai condomini durante il prossimo anno. Rifinanziati, poi, il bonus ristrutturazioni, con una detrazione del 50% sulle spese sostenute fino ad un tetto di 90.000 euro e l’ecobonus che prevede uno sconto dal 50% al 60% per interventi di efficientamento ambientale per un massimo di spesa di 100.000 euro.

Per finire, novità e conferme per le famiglie e per la natalità, tra le più basse del mondo. Si va dal bouns mamma, al bonus bebè, legato all'ISEE, al sostegno per le rette degli asili nido, sino all'innalzamento da 5 a 7 anni di congedo per i papà.

Per quanto riguarda le partite iva, buona l'idea di mantenere la flat tax del 20% per redditi sino a 65.000 euro.

Certamente qualcosa di buono c'è, ma rimane comunque un grosso punto interrogativo sul fronte della ripresa del lavoro, della lotta alla disoccupazione, del basso PIL che permane da decenni, poiché se è vero e urgente puntare ad aiuti per chi ha meno e senz'altro fondamentale pensare a misure per sostenere la crescita, cosa che per il momento sembra latitare come al solito.

 

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Articolo pubblicato il 31/10/2019