Dall'omofobia al razzismo, la solita storia

A Verona i fischi a Balotelli, in Umbria l'abolizione della legge contro l'omofobia

Nelle ultime due settimane, abbiamo assistito a due vicende che seppur isolate rispetto al contesto nazionale debbono farci riflettere su dove stiamo andando come Paese.

Dopo le elezioni in Umbria, è emerso come la nuova Governatrice del centro-destra Tesei sia intenzionata ad abolire la legge contro l'omofobia approvata soltanto due anni fa dalla precedente amministrazione.

L'organizzatore del Family Day, Massimiliano Gandolfini, si era complimentato con la nuova presidente dell’Umbria, poiché accoglie i i valori della famiglia tradizionale.

Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Movimento Pro Vita e Famiglia, avevano sostenuto che finalmente si pone fine allo strapotere LGBT.

Passando a un altro tema, quello del razzismo, tutti hanno letto di come Mario Balotelli, giocatore del Brescia, domenica scorsa abbia lanciato il pallone in tribuna minacciando di uscire dal campo a causa di alcuni cori provenienti dalla curva.

Il giorno successivo, il capo ultrà dell'Hellas Verona avrebbe detto che "loro prendono per i fondelli tutti i giocatori, il giocatore pelato, quello con i capelli lunghi, il giocatore meridionale e il giocatore di colore, ma non lo fanno con istinti politici o razzisti. Questo è folklore, si ferma tutto lì".

Sorvolando sul significato della parola folklore, che da oggi dunque significa poter insultare simpaticamente chiunque, è importante riflettere su queste due situazioni apparentemente slegate e lontane tra loro ma che impongono a mio modo di vedere una riflessione comune: perché temere per il così detto strapotere LGBT o per il colore della pelle in una società che attraverso l'integrazione, il diritto all'aborto, il diritto al divorzio, le pari opportunità, le quote rosa, e molto altro ancora, ha voluto essere più inclusiva negli ultimi decenni?

Se proprio si vuole esprimere dissenso o odio verso qualcuno, credo lo si debba fare con i veri nemici della società, ossia evasori fiscali, assassini, truffatori, e più in generale a coloro che tolgono i diritti agli altri, ma non a coloro la cui presenza o i cui nuovi diritti acquisiti non nuocciono ai nostri.

L'estensione dei diritti agli omosessuali e alle persone di colore possono veramente togliere qualche diritto a coloro che si definiscono "normali"? Ma tant'è ...

 

 

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Articolo pubblicato il 08/11/2019