Principato di Monaco: un’Economia che ruota

Efficienza e positività a cavallo fra Cultura e Impresa. Un’intervista a Niccolò Caissotti di Chiusano, Presidente Onorario dell’A.I.I.M.

Prosegue il ciclo di interviste dedicate al Principato di Monaco, un piccolo grande Stato ai vertici non solo del glamour e del blasone internazionale ma anche in prima linea per quanto concerne un’innovativa idea di sviluppo. Dove Business, Scienza, Cultura e Ambiente dialogano attivamente, promuovendo una sinergia positiva capace di attirare nuove risorse e capitali. L’enclave monegasca è certo minuta in quanto a territorio, tuttavia l’eccezionale amalgama di specificità di cui gode la rendono un “laboratorio economico” unico al mondo, oltre che una fantastica vetrina in termini di visibilità internazionale. E l’Italia, con i suoi talenti e le sue eccellenze, rappresenta già una fetta significativa di questo successo.

Ne parliamo con il Conte Niccolò Caissotti di Chiusano: Diplomatico, Dirigente d’Azienda con un prestigioso cursus honorum alle spalle e ora Presidente Onorario dell’A.I.I.M., l’Associazione degli Imprenditori Italiani operanti nel Principato di Monaco.

 

Presidente, cominciamo subito con una domanda lata e difficile: che cosa significa oggi fare impresa a Monaco?

Prima di tutto, per poter fare impresa con successo è necessario che nel luogo prescelto sussistano le condizioni per l’impianto di un’attività economica duratura. In questo senso, nel Principato gli Imprenditori possono godere di grandi chances: innanzitutto la stabilità. Si tratta infatti di una Nazione politicamente stabile, governata “Deo iuvante” dalla figura del Principe Sovrano, dove i Governi non sono soggetti agli umori elettorali. L’Amministrazione è molto efficiente, con una burocrazia snella capace di garantire tempi celeri e una relativa facilità di accesso. Si possono intrattenere rapporti diretti con i propri interlocutori, senza troppi filtri o intermediari. E la chiarezza, nel mondo del Business, costituisce uno dei requisiti fondamentali.

D’altro canto, se come affermavano i Latini vale l’aforisma “mens sana in corpore sano”, una buona testa necessita di gambe reattive che sappiano correre veloci. Da qui l’importanza delle infrastrutture, vere e proprie arterie di collegamento con i principali centri limitrofi. Su tutte menziono l’eliporto di Fontvieille, che in pochi minuti congiunge Monaco con l’aeroporto di Nizza (uno scalo molto efficiente con voli che raggiungono ogni parte del mondo). Poi – come si dice nel Business “last but not least” – va ricordato anche il fattore climatico: qui si può dire che ci sia l’estate tutto l’anno, e questo concorre a ingenerare un cocktail di alta efficienza e positività. Certo bisogna prima aver chiaro l’obiettivo da raggiungere: perché se è vero che nel Principato la tassazione sulle imprese è moderata, i costi per poter avviare un’attività qui sono cospicui.

Potendo però beneficiare di una prestigiosa vetrina internazionale, dove con almeno 140 nazionalità rappresentate l’Imprenditore possa affacciarsi al mondo e farsi conoscere senza neanche allontanarsi dalla propria sede.

Assolutamente sì. È un biglietto da visita costoso ma garantisce senza dubbio echi e ritorni mediatici validissimi. Per esportare i propri prodotti e servizi l’Imprenditore ha bisogno di guardar fuori: qui può farlo, senza difficoltà. Potremmo dire che il modello economico monegasco sia un modello che ruota, gravitando attorno a un’idea centrale di profitto da cui via via si dipartono nuovi canali e ramificazioni di business. L’esempio evidente è dato dall’Edilizia: essa rappresenta il core dell’attività imprenditoriale nel Principato, su cui oggi si innesta però una nuova sensibilità ecologica, che fa da volano allo sviluppo di tecnologie innovative. Inoltre, è bene ricordarlo, i grandi gruppi di costruttori subappaltano ai piccoli una notevole messe di lavori: e questo favorisce ulteriormente l’Italia, perché i nostri Artigiani sono i migliori al mondo per quanto concerne la qualità e la pregevolezza delle loro opere.

Quali sono i goal sui quali il Principato di Monaco focalizza il proprio progetto di sviluppo futuro?

Monaco sta vivendo una fase di trasformazione elettrizzante. Certo la punta dell’iceberg di questo cambiamento è testimoniata dal nuovo quartiere “One Monte-Carlo”, sorto in zona Casinò, e dal fervore dei lavori in zona Portier. Tuttavia le società di servizi a elevato contenuto tecnologico sono destinate ad assumere un ruolo sempre più preponderante: donde tutta l’attenzione profusa dal Governo monegasco per le start-up innovative che qui hanno sede.

Presidente, fare impresa a Monaco è una sfida che si vince anche con gli strumenti della Cultura e della Comunicazione, le quali in sostanza diventano i principali sponsor per le attività economiche. Questo paradigma crea serenità ed empatia, dando del Principato un’immagine bella e positiva oltre che fruttifera. Può parlarcene?

Business e Cultura vanno a braccetto per agganciare il mondo dell’Impresa a quello della Scienza e della Tecnologia: questo consente di popolare segmenti di mercato ancora inesplorati, occupando nicchie lasciate libere dai competitor. Un esempio è quello del “Salone degli Imballaggi”, ospitato qui nel Principato. Si tratta quasi di un unicum a livello europeo, con un focus ben preciso: lo sviluppo di contenitori e imballaggi efficienti, pratici e – soprattutto – belli. È un dettaglio sul quale a volte si glissa, tuttavia un prodotto di lusso ha bisogno di un involucro equipollente, che lo preservi durante il trasporto ma lo sappia anche presentare bene dal punto di vista narrativo. Ed è qui che si fondono le esigenze tecniche con quelle comunicative. Chiaramente, altrove questo connubio non viene percepito con la stessa intensità.

Presidente Caissotti di Chiusano, veniamo ora all’attività dell’A.I.I.M., di cui è stato a lungo Presidente e dove ricopre ora la carica di Presidente Onorario. Qual è stata la genesi dell’Associazione?

L’Associazione è nata nel 2003, da uno spunto dell’allora Console Generale Mario Piersigilli. Poiché nel Principato non sussistono Camere di Commercio, l’idea era quella di dar luogo a un’iniziativa capace di federare l’imprenditoria italiana operante qui, dandole una sola voce di fronte alle istituzioni monegasche e accrescendone di concerto la credibilità e il potere di interlocuzione. Una casa per tutti gli Imprenditori nostri connazionali operanti a Monaco, che attestasse prima di tutto il forte senso di appartenenza alla comunità italiana, contro la logica del “dividi et impera” che, storicamente, ha sempre afflitto la parte più individualista dell’imprenditoria italiana. Durante gli anni della mia Presidenza mi sono prodigato affinché l’Associazione avesse sempre più peso, in sintonia con l’importanza economica italiana nel Principato. L’auspicio è che questa associazione – dove al momento figurano circa 200 soci – cresca ancora, e crescendo numericamente diventi più coesa e partecipe. Giovanni Paolo Risso – che mi è succeduto nella Presidenza – sta lavorando molto in tal senso, in unione con il Consiglio di Amministrazione dove figurano giovani imprenditori volenterosi ed entusiasti, nonché operando in sinergia con l’Ambasciata d’Italia rappresentata da S.E. l’Ambasciatore Cristiano Gallo.

Esiste un sogno nel cassetto?

L’Italia è il primo partner commerciale del Principato di Monaco, il cui PIL risulta per il 35% riconducibile ad attività italiane. L’auspicio è che questo peso specifico aumenti, a beneficio della nostra bilancia commerciale e del prestigio di cui l’Italia gode, qui e nel mondo intero. Ovviamente, in questo scenario continuerò a impegnarmi affinché l’A.I.I.M. sia sempre più protagonista.

Presidente, La ringraziamo davvero molto per la Sua disponibilità e cortesia. Dunque, buon proseguimento di lavoro.

Grazie ai Lettori di Civico 20 News per l’attenzione che mi hanno accordato.   

 

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Articolo pubblicato il 14/11/2019