Disastro colposo

Inevitabile, per l'Italia, una seria 'ricostruzione fisica e morale'

Gentile Direttore,

credo che le piogge di questi giorni abbiano reso chiaro a tutti che, come avvenuto nel dopoguerra sia inevitabile, per l'Italia, una seria 'ricostruzione fisica e morale'. Lo sfascio è indiscutibile ma la Casta pensa solo alle lucrose poltrone e tira a campare sull'illusorio populismo delle 'sardine'.

 

Hanno fallito in tutto, oltre incrementare il deficit statale: exIlva, Alitalia, giustizia, sanità, scuole, ambiente creando un 'disastro colposo' senza precedenti. Mentre la Magistratura, a servizio di Conte e Sindacati apre strumentali 'dossier' sul caso Arcelor-Mittal mi chiedo quanti 'dossier' aprirà per la ricerca dei responsabili dello sfascio italiano.

 

Credo che sarebbe facile trovare i responsabili del disastro per rimediarvi. Traspare in ogni situazione la 'corruzione' che è un cancro sociale. Ma, se si vuole, è anche facilmente curabile, malgrado la diffusione delle metastasi. Per evitare la definitiva decomposizione, anche sociale, del nostro Paese non si può perdere altro tempo.

 

Non servono Commissioni ne' Commissari Politici': l'esempio ExIlva e Alitalia lo dimostrano. Dopo 'Tangentopoli' pensavamo che la lezione giudiziaria fosse servita. Evidentemente no, perché la frana italica si è accentuata.e i 'mostri politici' hanno il potere di rigenerarsi, anche cambiando la fisionomia  partitica.

 

E ci lasciano le macerie. Credo che sia importante il ruolo dei 'media' a rigenerare, con maggiore coraggio,  in ogni Lettore il 'senso e l'impegno civico' che è' anche la vostra 'mission' di verità. Prima che sia tardi e il qualunquismo peloso ci sopraffaccia. 

 

Cordiali saluti. 

 

GianFranco Billotti

 

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Egragio Sig Billotti,

 

ciò che sta accadendo è il frutto velenoso di un malcostume diffuso che raggiunge il massimo valore esponenziale, purtroppo, con il livello raggiunto dai singoli all'interno della macchina governativa. 

 

Dovrebbe essere il contrario, ma purtroppo gli ostruzionismi, il narcisismo, gli accordi tecnici e quant'altro formano quella rete di ostacoli che fertilizzano a dismisura i germogli della burocrazia. 

 

Per cui una qualsiasi opera di comune utilità, anche se pubblicamente riconosciuta, deve affrontare l'iter amministrativo, con relative "complicanze in corso d'opera", che portano inevitabilmente al peggio: il compromesso.

 

Eppure pare che senza di esso non si possa andare da nessuna parte e ciò diventa sempre più preoccupante con il passare del tempo, con le urgenze che sono diventate tali a causa di un colpevole ritardo nell'applicazione del buon senso. 

 

Già, del buon senso: un difetto che supera, se necessario, leggi e dispositivi nell'intento di rendere immediati gli interventi che richiedono, per l'appunto, l'immediatezza e che invece, dopo la fiammata emotiva iniziale, subiscono l'iter "biblico" consolidato.

 

D'altronde occorre spezzare una lancia per chi, a diverso livello di responsabilità, non produce l'effetto necessario per paura di essere per lo meno inquisito per non aver rispettato il percorso.

 

A questo proposito, non desidero inoltrarmi nel ginepraio dei come, dove e perchè; le metastasi, come dice giustamente Lei, sono ormai diffuse e difficilmente curabili.

 

Per evitare le sofferenze, al paziente vengono somministrate le sostanze che alleviano il dolore senza tuttavia curare il male.

 

La svolta è comunque possibile, ma può solo scaturire dalla ferma e decisa volontà di estirpare le radici di quella gramigna che distrugge il buon seme per ridare al solco la sua vitale funzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Civico20News

Massimo Calleri

Direttore Responsabile

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Articolo pubblicato il 27/11/2019