Il Comune dà il patrocinio alla tre giorni del mondo lesbico
I Torinesi non posso certo annoiarsi in attesa delle prelibatezze che sindaca e giunta comunale ci propinano. L’aeroporto langue, i treni dell’alta velocità dal prossimo 15 dicembre in partenza da Torino diminuiscono, così le attività produttive o delocalizzano o languono, ma i provvedimenti che scoraggiano e puniscono i cittadini (come il permanere della vergognosa rotonda di piazza Baldissera o la paventata introduzione della ZTL con accesso a pagamento nel centro della città, dall’alba al tramontano, trionfano.
Per non parlare della sciagurata gestione dell’affaire Cavallerizza, in dispregio di ogni criterio volto a tutelare beni i storici ed architettonici.
Ma non è tutto. La perla dell’impegno perverso dei nostri amministratori, che la dice lunga sulle priorità della giunta, è stata diffusa ieri in giornata.
Le strade di Torino saranno ribattezzate con i nomi di femministe, lesbiche e trans che hanno lasciato il segno nella storia!
Le targhe sono state affisse in vista della seconda edizione di Lesbicx, la tre giorni dedicata al mondo lesbico in programma dal 6 all'8 dicembre.
L'iniziativa è organizzata dall'associazione Maurice glbtq con il sostegno del Coordinamento Torino Pride e il patrocinio del Comune di Torino.
"Le nostre strade - spiega Roberta Padovano, storica militante del Maurice - sono troppo piene di generali e condottieri, mentre la storia è fatta anche da donne che hanno aperto il cammino di liberazione per i diritti civili, le arti, il cinema, la letteratura".
Cosa dice in proposito la sindaca?
Gli esponenti Fdi Maurizio Marrone e Augusta Montaruli, chiedono però "multe salate contro i responsabili", accusati di affissione abusiva. "Ci auguriamo - affermano - che la Polizia Municipale intervenga e multi i responsabili e applichi le sanzioni previste, che vanno da euro 206,58 a euro 1549,37".
Ma il Comune può multare infrazioni che ha favorito, se non auspicato?
Intanto i problemi veri della città, non solo permangono, ma esplodono, con buona pace dei grulli parlanti.
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Articolo pubblicato il 05/12/2019