A sua immagine: l'ebbrezza degli affreschi, del vino naturale e dei canti gregoriani

Per l’Ebraismo il vino è elemento santificatore e portatore di letizia

Siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino, secondo Eduardo Hughes Galeano, una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latinoamericana.

Per l’Ebraismo il vino è elemento santificatore e portatore di letizia.

La stessa vite , ritenuta sacra nell’antica Cananea, fu dagli Ebrei considerata albero messianico.

Adottando la tradizione ebraica, il Cristianesimo, attribuì al vino un significato completamente nuovo, indissolubilmente legato al sangue di Cristo versato sulla croce, e segno tangibile della sua presenza nella Chiesa, mediante l’Eucarestia.

La vita nel Monastero delle Trappiste di Vitorchiano della provincia di Viterbo, protagoniste dell’evento “A Sua Immagine” di sabato 21 dicembre ad Urbino, è scandita dall’ufficio liturgico e contrassegnata da preghiera, contemplazione, penitenza, dedizione e tanto lavoro manuale, tra cui la coltivazione della vite e la produzione di vino naturale, il “vino delle suore”.

“Non avrei mai immaginato di finire a fare il vino – ha raccontato suor Adriana – però in effetti mi ha sempre affascinato il lavoro di campagna, per il suo aspetto contemplativo: della natura puoi godere ma non possederla. Dal mio punto di vista ti avvicina al Signore.”

Sede dell’evento sarà la bellissima ed inusuale cornice dell’Oratorio di San Giovanni Battista dove si conserva un importante ciclo pittorico realizzato dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni, con affreschi datati 1416, situato nel centro storico di Urbino, in via Federico Barocci n.31, sotto alla fortezza Albornoz.

La gentile concessione è del Priore Dr. Giuseppe Magnanelli, della Confraternita di San Giovanni Battista e Sant’Antonio Abate .

Il direttivo di Slow Food Urbino ha organizzato questa iniziativa culturale presieduta dall’ecogastronomo Giulio Lonzi fiduciario di questo sodalizio e responsabile eventi di Slow Food Marche, che in vista dell’Avvento ha ideato questo particolare momento dedicato alla tradizione e alla religione Cristiana Cattolica unite dal vino, quale alimento dell’anima, con le note del coro gregoriano “Cantori nell’anima” diretto dal maestro Giorgio Fanfulla Croci.

L’appuntamento si è diviso in tre tempi, per gustare appieno tutto ciò che il luogo e l’evento offre.

Si è iniziato con la visita guidata all’Oratorio San Giovanni a cura di Alessandro Cioppi.

A seguire si è svolta la presentazione della guida vitivinicola “ Vini Veri. Viaggio nei sensi. Sulle orme di Mario Soldani” di Davide Eusebi, con la degustazione del vino e la meditazione in silenzio sulle note del autore. La meditazione sarà svolta sul vino artigianale prodotto tra contemplazione e lavoro manuale dalle monache Trappiste di Vitorchiano.

Nel Monastero Trappista di Vitorchiano la produzione di vino è artigianale e nasce esclusivamente dalla coltivazione delle vigne del monastero con metodi antichi e virtuosi, senza l’utilizzo di chimica di sintesi o di trattamenti invasivi. I lavori sia in vigna che in cantina si ispirano all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco e ai consigli del celebre vignaiolo Giampiero Bea,  presidente del Consorzio Vini Veri.

I vini, su dichiarazione delle monache di clausura, “non contengono addizioni di sostanze estranee alla frutta d’origine e al terroir che li hanno generati”.

Da uve Trebbiano, Malvasia, Verdicchio e Grechetto nascono due bianchi di grande personalità: il Coenobium e il Coenobium Ruscum, quest’ultimo macerato sulle bucce per almeno 15 giorni.

Si tratta di espressioni enologiche di alto livello, nate dalla tradizione, dal lavoro manuale e dalla natura lasciata libera di esprimersi, che incarnano alla perfezione l’idea di lavoro secondo l’ordine cistercense: “Il lavoro, soprattutto, manuale, ci offre l’occasione di partecipare all’opera divina della creazione e della redenzione. Tale lavoro, duro e redentore, procura il sostentamento a noi e ad altri, specialmente ai poveri, ed esprime la solidarietà con tutti i lavoratori”.

Il territorio è quello dell’Alto Lazio, in provincia di Viterbo, contraddistinto da un terreno ricco di roccia magmatica conosciuta come ‘peperino’.

Gli orti e i vigneti sono stati ricavati dalle monache dopo anni di duro lavoro, bonificando questo territorio selvaggio dai rovi selvatici.

Al termine, dulcis in fundo, i canti gregoriani con i saluti finali dell’Arcivescovo di Urbino Urbania e Sant’Angelo in Vado, S.E. Mons. Giovanni Tani.

•Coenubium - Lazio IGP 2018

Il “Coenobium” è un vino bianco fresco, beverino e piacevolmente rustico prodotto dalle monache Trappiste di Vitorchiano da uve bianche tipiche del territorio. Ha un profilo agile e rinfrescante, sapido e minerale con note aromatiche di fieno, erbe di campo, humus e frutta bianca matura. Un inno alla vita cenobitica e comunitaria! Vino fatto come una volta con metodi artigianali

•Coenobium Ruscum - Lazio IGP 2018

Il “Coenobium Ruscum” del Monastero Trappiste è un vino bianco rustico e agreste a base di quattro differenti uve locali, ottenuto da una macerazione sulle bucce di 15 giorni. Il naso è puro e complesso con note di fiori selvatici, erbe aromatiche, frutta gialla e fieno. Il sorso è in sintonia con l'olfatto, divinamente equilibrato, accarezzato da un lieve tannino e da una piacevolissima sapidità. Vino fatto come una volta con metodi artigianali

•Coenubium - Lazio IGP 2016 (bonus wine)?

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Articolo pubblicato il 19/12/2019