Torino e il 2020

Anno nuovo con molte speranze per la città

E' iniziato l'ultimo anno intero per la gestione di Chiara Appendino alla guida della città, dopo tre anni e mezzo densi di polemiche, abbandoni di alcuni esponenti e soprattutto di cose non fatte o fatte male.

Più volte, dalle pagine di questo giornale, ho avuto modo di sottolineare come, rispetto alle precedenti giunte, quella pentastellata abbia rallentato quel percorso di crescita che aveva visto nel cambiamento di pelle da città prettamente industriale a polo turistico e dei servizi la svolta del capoluogo piemontese.

Le grandi mostre, il salone dell'automobile, il volano turistico dettato dalle Olimpiadi Invernali, tutto ciò è sembrato arrestarsi o quanto meno a rallentare drasticamente, tanto che oggi Torino vede diminuire ineluttabilmente il numero dei propri abitanti rispetto invece a una Milano in cui la popolazione è in continua crescita.

Non dimentichiamoci poi delle tante aziende in crisi di Torino e prima cintura, di come Trenitalia abbia deciso di tagliare alcuni Freccia Rossa tra la nostra città e quella meneghina, per non dimenticare del fattaccio di Piazza San Carlo per la finale di Champions che ha coinvolto anche il sindaco Appendino.

Siccome, tuttavia, bisogna avere l'onestà intellettuale di sottolineare quando qualcosa di buono viene fatto, credo sia importante far presente come negli ultimi tempi l'Amministrazione pentastellata abbia prodotto qualcosa di apprezzabile.

Innanzi tutto, si è riusciti ad ottenere le ambite APT Finals che, a detta di molti, porteranno parecchi turisti a Torino e per ben cinque anni consecutivi, il che ci fa dimenticare il non essere riusciti a rientrare nel progetto delle prossime Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina.

Sappiamo bene come quello dei trasporti sia un grosso problema per la mobilità (bus in fiamme, ritardi, ingolfamenti in alcune zone come Corso Grosseto e Piazza Baldissera) ma negli ultimi mesi in città si è iniziato a veder circolare molti bus nuovi appena acquistati da GTT.

Oltre ai nuovi mezzi di mobilità, finalmente arriveranno a Torino circa da Roma 800 milioni di euro per la progettazione della nuova linea 2 della metropolitana.

Sul fronte della grandi mostre, poi, ecco appena apertasi quella su Mantegna a Palazzo Madama e in arrivo a fine di questo nuovo anno quella sul cinquecentesimo anno della morte di Raffaello.

Torino ha bisogno di poter sognare e di vedere i propri sogni di grande città del Nord Italia realizzati, a iniziare dalla TAV che ci collegherebbe ulteriormente con il resto d'Europa, per non diventare sempre più una piccola metropoli, quartiere di una Milano che cresce.

 

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Articolo pubblicato il 03/01/2020