Villa Becker, un gioiello tra le colline torinesi

Dai film di Dario Argento all’abbandono più assoluto

C’è una casa nobiliare nascosta, che Torino non vede. In pochissimi sanno che esiste, forse soltanto i pochi fortunati che vi abitavano vicino. Si trova su Strada Valsalice e si tratta di un gioiello dimenticato sulla collina torinese, nascosto da quinte di alberi e protetta da una fragile rete da giardino.

La chiamano “Villa Becker”, una casa nobiliare un tempo tanto sfarzosa da poter essere perfettamente paragonata ad un palazzo reale.

La si può raggiungere tramite il bosco, venendo accolti da una fontana ormai asciutta, da cui una volta sgorgava acqua intorno al viso scolpito di Medusa. Poi, un ponte stile liberty su quel che rimane di un ruscello artificiale.
Ed ecco la villa maestosa, dove quasi vent’anni fa Dario Argento girò le scene finali de “La terza moglie”.

In questa villa, si racconta che nella prima metà del 900 visse per qualche tempo lo scrittore David Herbert Lawrence insieme alla moglie Frida. Proprio qui, scrisse il libro che fece scandalo a quell’epoca e che lo rese celebre: “L’amante di lady Chatterley”.

Leggenda o verità? Non si sa.

Impossibile non domandarsi come fosse Villa Becker al tempo. Oggi è un gioiello che cade letteralmente a pezzi. Partendo dai muri esterni elegantemente affrescati, al grande salotto con caminetto monumentale e gigantesche statue.

Il tempo ha scavato un buco nel soffitto e un altro sul pavimento… ma gli uomini, hanno fatto il resto. .
La quasi totalità degli arredi architettonici sono stati distrutti dai vandali e oggi, sono ammucchiati nelle sale al primo piano.

Porte e bagni sono stati rovinati. La rubinetteria e alcuni infissi sono stati rubati.

Anche se, il danno maggiore, ed è inutile negarlo, è da attribuire all’incuria nei confronti di questo magnifico luogo, che potrebbe essere una testimonianza di quella Torino nobiliare e capitale che non esiste più.

Detta anche “Villa dell’Oracolo”, la sua struttura originaria risale al 1600.
In quattrocento anni di storia la villa è stata più volte sistemata e adattata in base al mutamento dei gusti di ogni epoca.

L’ultimo restauro risale agli inizi del 900… in seguito, Villa Becker cadde nell’oblio.

Venne riaperta per una piccola parentesi cinematografica grazie a Dario Argento, che la scelse per le alcune scene finali del suo film “La terza moglie”.  ma successivamente ricadde subito nel dimenticatoio.

Ora, Villa Becker è nelle mani degli appassionati dei luoghi fantasma ma purtroppo, nelle mani soprattutto di tanti malintenzionati.

A nulla è servito alla proprietà- una società immobiliare di Torino- sigillare porte e finestre con dei mattoni. A nulla serve la casetta all’ingresso che un tempo doveva essere la casa dei custodi, né servono i vasi sui davanzali e le tende bianche ancora presenti.
Qualcuno, recentemente, ha demolito le barriere per fare di nuovo irruzione nella villa.  

Impossibile sapere chi siano i pochi e misteriosi visitatori rimasti.
L’unica traccia di passaggio umano sono i sentieri creati tra i rovi per raggiungere la casa dal bosco. Una finestra sfondata. Il biglietto di un bus abbandonato nel salone.

 

Il resto è desolazione, abbandono e silenzio.
Ed è un vero peccato.

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Articolo pubblicato il 19/02/2020