Storia postale del Regno di Sardegna: Le lettere «in corso particolare» e i «cavallini»

Ricerca di Francesco Aragno - Seconda Parte - Prima Puntata

Regie Patenti 7 novembre 1818 - Istituzione della Carta Postale Bollata

“Desiderosi Noi di mitigare il rigore delle discipline stabilite col Regolamento dell’ anno mille settecento settantadue, la di cui stretta esecuzione intorno alla spedizione ed al porto di lettere per mezzi estranei alla Posta, sarebbe riescita di grave incomodo agli amatissimi nostri Sudditi, abbiamo coll’Editto nostro delli dodici ultimo scorso agosto, e coll’ annessovi Regolamento autorizzato il trasporto della corrispondenza per mezzo di occasioni particolari, sotto 1’ osservanza però di alcune cautele , che abbiamo credute convenienti, per ovviare al troppo grave pregiudizio che ne avrebbe altrimenti potuto risentire l’ amministrazione delle nostre Poste.

 

Nello stabilire queste cautele, il principale nostro scopo è stato di conciliare il favore dovuto alle relazioni sociali ed al commercio colla necessità di ricavare da questo diritto regale un prodotto, che ridondando a benefizio delle nostre Finanze, concorra a sostenere i carichi dello Stato, e possa far fronte alle gravi spese cui questo ramo di pubblico servizio dà luogo, massime nella intenzione in cui siamo di estendere nel corso del venturo anno mille ottocento e diciannove a tutti i Capi-luoghi di Mandamento un mezzo di corrispondenza regolare col rispettivo loro Capo-luogo di Provincia e di Divisione militare, e colla Capitale.

 

Volendo però maggiormente agevolare le comunicazioni fra li nostri Sudditi , abbiamo divisato di aggiungere un nuovo mezzo, con cui possano i Particolari, che si trovano spesso nella necessità di spedire delle lettere o carte per mezzi estranei alla Posta , fare siffatto invio senza essere astretti di precedentemente sottoporre le loro lettere o pieghi di carte al bollo dei rispettivi Uffizj di Posta, e di dare nel tempo stesso alcune altre disposizioni che collimano al fine che Ci siamo proposto : Epperciò per le presenti, di nostra certa scienza e Regia autorità, ed avuto il parere del nostro Consiglio , abbiamo ordinato, ed ordiniamo quanto segue:

 

Art. Primo.

Potrà sostituirsi al bollo da apporsi dagli Uffiziali di Posta alle lettere loro presentate da’ Particolari, a tenore del disposto dall’ articolo quarantuno dell’Editto del dodici agosto scorso, e dall’articolo quinto dell’annessovi Regolamento, l’uso di una carta speciale, fatta fabbricare dalla Direzione generale delle nostre Poste, sotto la immediata vigilanza del Sovr’Intendente generale, denominata Carta Postale - Bollata.

 

 

ART. 2.

Il Magistrato della Camera nostra de’ Conti notificherà al Pubblico con un suo Manifesto, l’epoca in cui comincierà la distribuzione della suddetta carta bollata, la dimensione e la descrizione della filagrana della medesima, e la forma dei bolli adattati.

Negli archivj del Magistrato predetto saranno posti in deposito gli esemplari di detta carta , muniti dei bolli stabiliti.

 

ART. 3.

La distribuzione della carta Postale - bollata è affidata agli Uffizj di Posta di qualunque classe essi sieno, e sarà cura e dovere degli Uffiziali ed Impiegati delle Poste, di provvedere, acciò in tutte le Comunità del loro distretto Postale vi sia una persona incaricata da essi di distribuire per loro conto la carta suddetta.

Il Direttore generale delle Poste è autorizzato ad accordare sul prodotto di tal carta agli Impiegati delle Poste senza stipendio fisso, ed ai distributori della medesima quell’ aggio che giudicherà adattato.

 

Art. 4.

La carta suddetta è di tre qualità, cioè la prima di soldi tre, ossiano centesimi quindici, la seconda da soldi cinque ossiano centesimi venticinque, e la terza da soldi dieci ossiano centesimi cinquanta.

 

Art. 5.

Per le lettere destinate a percorrere una distanza non maggiore di quindici miglia si farà uso di carta da quindici centesimi, per quelle destinate a percorrere una distanza maggiore di quindici, e non eccedente li trentacinqiie miglia, di carta da centesimi venticinque, e per ogni maggior distanza, di quella da cinquanta centesimi.

Le lettere scritte sulla detta carta potranno essere portate da chicchessia, purché siano semplici, cioè di un solo foglio, e piegate in modo che sulla parte esterna delle medesime vi appaja il bollo, e contengano sull’indirizzo le indicazioni prescritte dai numeri tre dell’articolo quarto del Regolamento delli dodici agosto.

 

Art. 6.

Gli atti e scritture potranno avere corso per via di espressi, conducenti ed altre persone di qualsivoglia condizione, allorché questi oggetti sono posti sotto fascia, e che sono accompagnati da una lettera semplice scritta su carta bollata da soldi dieci.

 

Art. 7.

I nostri Editti, Patenti, Viglietti e simili, e tutti i Mandamenti, Manifesti, Decreti od altri ordini di qualunque Magistrato od Autorità Ecclesiastica, Civile o Militare, esclusi però gli ordini trasmessi in forma di lettera o di circolare, sì manoscritti che stampati, potranno essere trasportati in piena libertà allorché essi sono sciolti.

Gli oggetti sovr’accennati, se sono stampati, potranno altresì essere spediti in franchigia col mezzo della Posta, allorché sono posti sotto fascia nei termini di cui all’ articolo cento trentatre del Regolamento del dodici agosto , e che sono controssegnati sull5 indirizzo dall’Autorità da cui sono stati spiccati, sia questa o no compresa  nella franchigia , purché le persone a cui sono indirizzati, sieno rivestite d’impiego, o di qualche pubblico carattere, e che l’indirizzo sia non coll’indicazione del nome , ma con quella dell’ impiego, e della qualità.

 

Art. 8.

Saranno esenti dal pagamento delle multe e dalle pene corporali comminate dall’ Editto suddetto quelle persone che saranno state sorprese con una sola lettera semplice, scritta su carta diversa da quella Postale bollata stabilita colle presenti, allorché esse giustificheranno nanti il Conservatore delle Poste, di essere state spedite per Espresso, e per un motivo di urgenza, il quale non lasciava campo a procurarsi la carta prescritta.

 

Non godranno però mai di questa facilità quelli che saranno sorpresi con più d’una lettera semplice.

 

Allorché la persona sorpresa con una sola lettera semplice, allegherà la qualità di espresso e l’urgenza il sequestrante non potrà toglierle la lettera, e dovrà lasciarle continuare il suo cammino tosto che avrà preso nota del di lui nome, del luogo della partenza, e dell’indirizzo della lettera per formar poi il verbale a tenore dell’articolo sessantasette dell’Editto dodici agosto scorso.

 

Art. 9.

Godranno del favore enunciato all’ articolo precedente, le persone provenienti dall’ Estero che viaggiano per posta, e che saranno state sorprese con lettere suggellate , allorché esse giustificheranno in qualche maniera plausibile nanti il Conservatore delle Poste, se vi è nel luogo in cui è seguito il sequestro, ed in mancanza di esso al Giudice, ed in difetto al Sindaco , che non riesci loro possibile di far bollare le loro lettere al primo Uffìzio di Posta che incontrarono nel: loro ingresso in questi Stati, e che nel tratto di strada percorso in seguito, si trovarono nella stessa impossibilità.

 

Le lettere aperte, che le persone che viaggiano in posta, procedenti dall’ Estero, importeranno in questi Stati, non daranno luogo a contravvenzione; ma vi incorreranno per quelle di cui si incaricassero in questi Stati per l’Estero, che non saranno scritte su carta Postale-bollata, oppure che non saranno state preventivamente bollate agli Uffìzj di Posta.

 

Art.10.

Le lettere scritte su carta Postale-bollata, che potessero essere spedite per la Posta, non gioiranno per motivo delia qualità della carta di alcuna facilità nella tassa relativa.

 

Art. 11.

Le pene contro i fabbricatori di carta Postale - bollata, contro i conducenti incaricati del trasporto della medesima, e contro i falsificatori di detta carta o detentori di fìlagrana, o dei bolli, o di carta falsificata saranno quelle comminate dagli articoli sessantasei, sessantasette e sessant’ otto del nostro Editto intorno alla carta bollata, in data del cinque dicembre mille ottocento diciassette.

 

La giurisdizione sopra tale materia starà esercitata, ed il procedimento avrà luogo a tenore del disposto del nostro Editto del dodici agosto scorso intorno alle Poste.

 

Mandiamo alla Camera nostra de’ Conti di registrare le presenti, ed alla copia stampata nella Stamperia Reale, prestarsi la stessa fede che all’ originale. Chè tale è nostra mente. Dato a Stupinigi il sette del mese di novembre mille ottocento diciotto, e del Regno nostro il decimosettimo.

V. EMANUELE.

V. Gattinara P. P. e Reggente.

V. Brignole.

V. Corte.

Di S. Marzano.”

 

Con queste nuove disposizioni una lettera, una sola, se inviata per necessità di urgenza “per espresso”, continuava ad essere esente dal pagamento della tassa. Non si voleva colpire il singolo trasportatore o corriere di una singola lettera spedita per espresso per motivi di urgenza, ma evitare che le eventuali organizzazioni di corrieri privati (“particolari”) evadessero la tassa regia sulle poste.

 

A queste Regie Patenti del 7 novembre 1818 fece seguito il Manifesto Camerale del 3 dicembre 1818 della prima emissione, provvisoria della «Carta Postale Bollata».

 

L’attuale stagione non permettendo di riunire in breve spazio di tempo la quantità sufficiente di carta postale bollata, stabilita colle Regie Patenti delli 7 dello scorso novembre onde poterne senza pericolo d’ inconvenienti incominciare la distribuzione al Pubblico ; ed altronde volendo S. M. che appena terminati i bolli necessarj possano i di lei Sudditi godere delle facilità accordate colle stesse Regie Patenti, ha determinato di dare al proposito le Sovrane sue disposizioni, incaricandoci con Reale Viglietto datato a Stupiniggi li sette del detto mese di novembre di renderle note al Pubblico con nostro Manifesto.

 

Noi pertanto, ricevuti in oggi dalla Segreteria di Stato per gli affari Esteri i modelli dei bolli co' quali verranno contradistinte le tre qualità di carta-postale, cioè la prima da soldi 3 ossiano centesimi 15, la seconda da soldi 5 ossiano centesimi 25, e la terza da soldi io ossiano centesimi 50, e ricevuti pure gli esemplari dei fogli di carta su cui saranno apposti i detti bolli, soddisfacendo ai Reali comandi notifichiamo

 

Primo. Che saranno intanto gli accennati bolli apposti sovra carta non filagranata, e di dimensione ordinaria della carta così detta da lettere.

 

2. Che questa carta munita del bollo relativo sarà provvisionalmente considerata come la carta voluta, e stabilita dalle riferite Regie Patenti delli 7 dello scorso novembre.

 

3. Che all’ epoca in cui comincierà la distribuzione della nuova carta filagranata cesserà 1’ uso della carta bollata non filagranata; e che i foglj rimanenti della medesima potranno essere cangiati contro altrettanti della nuova con filagrana.

 

I diversi bolli che verranno apposti sovra la carta provvisionale non filagranata, saranno pienamente conformi agl’impronti infra delineati, i quali unitamente ai loro modelli, ed agli esemplari della carta suddetta sono stati depositati negli Archivj nostri giusta il disposto dall’articolo 2 delle mentovate Regie Patenti delli 7 dello scorso novembre.”

 

L'effige del "Cavallino" era identica per tutti i tre valori della Carta Postale Bollata: un genietto alato a cavallo, mentre suona il corno di posta. Cambiava solamente la forma della cornice che era rotonda per il 15 centesimi, ovale per il 25 centesimi e ottagonale per il 50 centesimi.

 

La carta per l’emissione provvisoria fu procurata dai fratelli Capucino, della cartiera del Regio Parco, che ne fornirono 670 risme da 500 fogli al prezzo di 9 lire la risma, facendo ricorso alle loro giacenze di magazzino, a diverse cartiere del Piemonte ed ai negozi di Torino, raccogliendo tutto quello che avevano potuto trovare di carta da lettera.

 

Si trattava di fogli di carta da lettera delle più svariate qualità, con e senza filigrana, delle dimensioni di circa mm 250 x 385. Il prezzo pagato, una lira in più alla risma di quanto veniva pagato per le normali forniture di carta da lettera non filigranata, fu il costo dell’urgenza.

 

Il Sella nel suo accurato e poderoso studio sulla «Carta Postale Bollata» e i «Cavallin» fece un elenco di queste carte: e individuò 9 tipi di carta unita o a fondo unito e 13 tipi di carta vergella in genere sottile e bianca. Avevano filigrane diverse con il logo delle cartiere fornitrici e anche con lo stemma ed effige di Vittorio Emanuele I e persino con l’effige di Napoleone.

Questi i tipi di carte:

carta unita senza filigrana;

carta unita con filigrana e diversi i tipi:

1) con le lettere G.M.M. (della cartiera Gian Maria Mazzola di Valduggia)

2) con P.A. o P.A. (della cartiera Pietro Avondo e Fratelli Avondo)

3) con lo stesso monogramma P.A. o P.A. e un'aquila napoleonica con la corona imperiale da una parte e 1'effige di Napoleone dall'altra, colla scritta 'Napoléon Empereur des Français et Roi d'Italie' resti di carta da lettere del periodo napoleonico della  stessa cartiera, segno che è stato raccolto tutto, proprio tutto quello che si trovava;

4) con P.M. (cartiera Fratelli Molino di Borgosesia)

5) e 6) con R.P. o C (della cartiera Capucino del Regio Parco).

carta vergata senza filigrana.

 

carta vergata con filigrana, di diversi tipi:

1) con BRICHERASIO (cartiera di Bricherasio)

2) con le lettere A.D. su una metà del foglio e N. sull'al tra (sconosciuto il significato)

3) con la scritta 'Giovanni-De-Biaggi' su una metà del foglio e 'V' sull'altra (cartiera De Biaggi di Varallo)

4) con "Holande" in corsivo (carta di importazione)

5) con un'ancora e le lettere I.L. (cartiera di Ignazio Luchinat a Pinerolo)

6) con una M o M e V corsive intrecciate (Mandillo di Fossano)

7) con filigrana raffigurante una mano, racchiusa in uno scudo e le lettere S.C. (sconosciuto il significato)

8) con la figura di un cappuccino e la lettera M nell'altra parte del foglio (cartiera Capucino alla Montruva presso Caselle)

9) con R.P. (Regio Parco)

9 b: grande stemma reale dei Savoia con corona e leoni ai fianchi (con la precedente formava un unico foglio, tagliato in due per avere le dimensioni della carta da lettera normale)

10) stemma sabaudo analogo al precedente, ma più piccolo e mancanti di alcuni particolari

11) sulla metà sinistra del foglio, stemma sabaudo, sulla destra effige di Vittorio Emanuele I.

È invalso l’uso di chiamare questa «Carta Postale bollata» con il nome di «Cavallini di Sardegna» termine che, per i non addetti ai lavori può ingenerare equivoci.

 

In effetti i «Cavallini» non furono mai usati in Sardegna perché nell’isola, per antichi privilegi, ribaditi ancora nel 1739 e sempre vigenti, il servizio postale a favore dei privati era totalmente gratuito. Soltanto le corrispondenze dirette in terraferma erano soggette a tariffe corrispondenti a quelle della terraferma.

Francesco Aragno - Seconda Parte - Prima Puntata - Continua 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/03/2020