Storia postale del Regno di Sardegna: Le lettere «in corso particolare» e i «cavallini»

Ricerca di Francesco Aragno - Seconda Parte - Quarta Puntata

3 aprile 1839.

 

Lettera in corso particolare da Alessandria a San Quirico. Bollo rosso di porto pagato “P.P. ALESSANDRIA” e “3 APR”. In alto a sinistra “N° 54” della registrazione e la scritta in diagonale per bollo in corso particolare e sotto “Registrato”.

 

 

La distanza da Alessandria a San Quirico era di 12 miglia. Sul retro della lettera, oltre alla cifra “3” del porto pagato, compare il bollo di arrivo “SAN QUIRICO” in stampatello diritto che non ha motivo di esserci in una lettera in corso particolare: significa che la lettera fu portata a bollare all’ufficio postale anche all’arrivo.

 

 

Tutto fa pensare ad un eccesso di cautela difensiva da parte del corriere, compreso il bollo nell’ufficio di posta della località di arrivo.

4 dicembre 1823.

Lettera da Genova a Saluzzo su foglio del 50 centesimi della Carta Postale Bollata della prima emissione provvisoria, riutilizzata con intestazione a stampa della “AMMINISTRAZIONE DELLE POSTE”. Visibile anche in trasparenza l’immagine azzurra del “Cavallino”.

La lettera è una ordinaria lettera in porto dovuto dal destinatario.

Sulla fronte Bollo di partenza “GENOVA 4 DIC e cifra “9”. 9 soldi, 45 centesimi del porto dovuto dal destinatario per la distanza tra 75 e 100 miglia da Genova a Saluzzo.

Al retro il bollo della data “7 DEC” di arrivo a Saluzzo.

Francesco Aragno - Seconda Parte - Quarta Puntata - Continua

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Articolo pubblicato il 17/03/2020