L’inutile decreto di un governo d’incapaci e sprovveduti

Massimo Corsaro per Civico20News

Il testo di un decreto valutato, emendato, integrato, reclamizzato per 5 giorni e 5 notti, appare molto deludente almeno per quanto attiene il supporto all’economia.

Qualche rinvio di scadenza fiscale, alcuni dei quali risibili (4 giorni, dal 16 al 20 marzo); indennità di 100 € (da parametrare al numero di giornate trascorse sul posto di lavoro nel mese di marzo); bonus “una tantum” di entità non apprezzabile per categorie che rischiano di essere spazzate; qualche credito di imposta qua e là.

Non si legge la percezione dell’emergenza economica che, quando quella sanitaria sarà superata, avrà effetti duraturi assai più devastanti della dolorosa perdita di vite umane.

Niente da fare, in questo paese le manovre economiche si ripetono sempre secondo gli stessi schemi, senza che alcuno sia capace di una visione di politica economica che superi l’orizzonte dell’assistenzialismo di breve periodo.

Se, poi, tutto ciò è narrato con frettolosa conferenza stampa del premier che si dice orgoglioso di guidare gli italiani e se ne va; un ministro dell’economia che recita i cinque titoli del provvedimento e saluta “perché adesso devo andare all’eurogruppo”; una che -poveretta – sembra presa a caso tra i bidelli di un ufficio pubblico, che svolge il ruolo di ministro del lavoro e alle (poche ed insipide) domande risponde che lei conosce le parti sul lavoro e del resto non sa nulla, la percezione di un paese allo sbando affidato agli attori peggiori nel momento più difficile diventa solida certezza.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/03/2020